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Legge di Bilancio: "più tasse nel gioco", a pagare saranno i gamblers problematici di Slot e Vlt. Piano per le agenzie di scommesse

Approvata la manovra economica per il 2019 (Legge di Bilancio) del Governo Conte: previste più tasse nel gioco pubblico. Durante la conferenza stampa l'esecutivo ha spiegato nel dettaglio quali saranno le principali misure che saranno adottate ed anche i giochi saranno interessati.

Il ministro del Lavoro Di Maio ha dichiarato che giochi sono "una piaga sociale da combattere" rimanendo coerente con l'obiettivo più volte dichiarato dal Movimento 5Stelle e da Beppe Grillo: il reset del mercato legale del gioco pubblico.  Un target di medio termine che Di Maio ed i suoi stanno cercando di raggiungere ad ogni costo (vedi Decreto "Dignità"), ignorando il destino di circa 200.000 lavoratori impiegati nel settore e di un gettito fiscale di oltre 10 miliardi di euro l'anno. Un chiaro favore al mercato illegale e all'evasione fiscale considerando che i giocatori ed i ludopatici difficilmente si rassegneranno di fronte alla carenza (o minore competitività) dell'offerta degli operatori legali e cercheranno altrove di sfogare i loro "vizi".

Legge di Bilancio: prime indiscrezioni

In ogni caso, dai primi rumors romani, dovrebbe esserci un disegno legge collegato alla Legge di Bilancio che dovrebbe riformare il settore atta a disciplinare nuove forme di prelievo per slot, videolottery e lotterie classiche. Inoltre dovrebbe essere introdotta una disciplina nazionale sulla distribuzione delle agenzie (e corner) di scommesse.

Aumento del PREU per slot e vlt: più tasse nel gioco pubblico

Secondo le indiscrezioni raccolte dall'agenzia Agimeg, in realtà non dovrebbe esserci alcuna nuova forma di prelievo, ma semplicemente sarà aumentato il PREU del 2% sulle slot e dell'1% sulle videolotteries e la nuova tassazione (che si aggiunge all'aggravio fiscale previsto nel Decreto Dignità) andrà ad incidere sul payout, in poche parole saranno ancora una volta tassati-tartassati di più i giocatori problematici, destinati a perdere più in fretta ed in modo pesante.

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Nessuna lotta alla ludopatia: si colpiscono i giocatori problematici

Altro che lotta alla ludopatia, si sta perseguendo l'esatto contrario, ovvero far perdere sempre di più i giocatori che, secondo una ricerca dell'Istituto Superiore della Sanità, per l'85% sono problematici e sono dipendenti dalle macchinette (a prescindere dal payout continueranno a giocare). Inoltre queste misure andranno a colpire pesantemente i piccoli gestori a rischio fallimento e disoccupazione. Tutto a favore dei circuiti illegali.

Tra distanze, orari imposti ed altri limiti, nuove tasse e una campagna mediatica populista contro il settore, è un mix micidiale: il rischio non è irrealistico nel medio termine di lasciare per strada entrate fiscali per 6 miliardi di euro e circa 150.000 posti di lavoro.

Mentre il Decreto dignità è oggetto di due reclami alla Commissione Europea per "aiuti (illeciti) di Stato" alle lobby di settore.

Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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