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Wikileaks mette nei guai il player afghano Sherkhan Farnood

sherkhan-farnoodSherkhan Farnood, vincitore di un braccialetto WSOPE ed ex presidente della Kabul Bank, è ancora di più nei guai, a causa di un rapporto pubblicato dal noto sito Wikileaks che ha confermato la corruzione dilagante del governo afghano.  Il manager e imprenditore asiatico è anche un noto giocatore di cash game High Stakes (non ha problemi di bankroll...) e nel 2008 a Londra ha vinto l’evento £2.500 Limit HORSE, battendo al final table campioni come Phil Ivey, Jeff Lisandro e Howard Lederer. Alle World Series è andato a premio in ben 6 occasioni.

La sua presenza sulla scena internazionale dei principali tornei live si è però improvvisamente interrotta: a settembre, Farnood era stato ritenuto responsabile dal presidente Karzai del crack finanziario della banca afghana, con investimenti sbagliati, clamorosi ammanchi e appropriazione indebita dei fondi appartenenti all’istituto. Un buco che rischia di mettere in ginocchio tutto il paese, considerando che la banca ha il compito di pagare gli stipendi ai dipendenti statali (polizia, esercito etc.). Secondo l’edizione di mercoledì del New York Times e del Wall Street Journal, Kabul Bank deve ripianare perdite per 300 milioni di dollari,  superiori al suo patrimonio netto.

Al player è stato ordinato di restituire 160 milioni ‘investiti’ a Dubai. In questi mesi però, una volta dimessosi dall’incarico,  la sua vicenda era finita nel dimenticatoio per mancanza di prove concrete sulla sua corruzione, anche perché Farnood non era semplicemente manager ma anche proprietario del 28% delle azioni e disponeva quindi di una certa autonomia patrimoniale.

Ad aggravare però la sua posizione ci ha pensato un rapporto della diplomazia degli Stati Uniti, pubblicato dal sito Wikileaks, secondo il quale Farnood avrebbe acquistato ben 39 proprietà immobiliari in Palm Jumeirah, una penisola artificiale di lusso a Dubai e l’operazione sarebbe stata finanziata con capitali di dubbia provenienza, almeno secondo gli investigatori. Per l’ambasciata USA, il player ed altri funzionari di Kabul sarebbero stati registi di una fuga di capitali colossale dall’Afghanistan. Addirittura alcuni politici della provincia afghana di Ghazni, si sarebbero impossessati dei fondi pubblici e degli aiuti umanitari della comunità internazionale e avrebbero trasferito tutto all’estero.

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Il rapporto scottante, inviato dall'ambasciatore, Karl Eikenberry, spiega nel dettaglio le transazioni verso gli Emirati Arabi, con denaro trasportato sui voli della compagnia Airlines Pamir, che è controllata congiuntamente proprio da Kabul Bank e da altri afghani influenti come Mahmood Karzai, uno dei fratelli del presidente.
Il documento svela episodi incredibili: nell’ottobre del 2009, il vice presidente afghano, Ahmad Zia Massoud (fratello di Ahmad Shah Massoud, leggendario capo della resistenza durante l’occupazione dell’Unione Sovietica) sarebbe stato fermato a Dubai per riciclaggio, sorpreso con in possesso di 52 milioni di dollari in contanti di ignota provenienza. L’incidente diplomatico sarebbe poi stato risolto solo con l’intervento della diplomazia internazionale.

Sherkhan Farnood si trova ora nei guai e difficilmente riuscirà a giustificare l’acquisto di 39 proprietà di lusso a Dubai. Lo rivedremo nel circuito live? Difficile. Nella sua carriera, oltre a vincere un braccialetto alle World Series of Poker Europe, è andato a premio in altri 20 eventi live, con sei in the money alle WSOP ma la sua principale passione rimane il cash game.

Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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