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Phil Galfond

RIO Poker 2.0: la room di Phil Galfond può diventare la nuova Full Tilt?

Prima del Black Friday e dello scandalo che ne è conseguito, Full Tilt era considerata la poker room più cool e dinamica nel marketing e nello sviluppo del prodotto essendo guidata e gestita da giocatori di poker di altissimo livello (in quegli anni) come Chris Ferguson (il proprietario di maggioranza di Tiltware) e l’amministratore Howard Lederer e Ray Bitar (CEO).

In realtà, la gestione dei pokeristi si rivelò un vero fiasco dal punto di vista finanziario con i bankroll dei giocatori utilizzati per le spese marketing ma anche per distribuire i dividendi agli azionisti. Un’esperienza agro-dolce nella prima fase, quella della grande illusione e poi amara con una società oramai vicina alla bancarotta. Solo quel genio di Isai Scheinberg (fondatore della rivale PokerStars) trovò il modo di rimborsare tutti i giocatori (acquistando FTP) per evitare il più grosso scandalo delal storia del poker che avrebbe affossato la credibilità dell'industria del gaming online.

Qualche anno dopo, ci ha riprovato, con intenti molto più seri, Phil Galfond, lanciando la propria poker room (disegnata e pensata sulla base delle esigenze dei giocatori) sul mercato .com .

Chi è Phil Galfond

Phil Galfond (per chi conosce il mondo poker da poco tempo) è stato uno dei giocatori di PLO high stakes più importanti nei tavoli esclusivi di Full Tilt Poker e PokerStars negli anni d’oro del poker. E’ un top coach e ha fondato una delle scuole più in vista al mondo “Run It Once” (RIO) e poi ha deciso, da imprenditore, di fare il grande passo e di mettersi dall'altra parte della barricata, con una propria poker room online, non una skin collegata a una rete e che si avvale della tecnologia di terze parti. No, quello è uno schema che Phil ha sempre rifiutato perché non è conforme con le esigenze dei poker players.

E’ però molto difficile poter gestire da solo una poker room indipendente (non collegata a nessun network) con fondi limitati. Ma Galfond ha investito tutto sullo sviluppo di un software in linea con le esigenze dei players, non trattati come clienti ma come dei veri e propri protagonisti sulla sua piattaforma.

Alcuni limiti strutturali e soprattutto una disponibilità agli investimenti limitata, ne ha decretato non il fallimento, ma il mancato successo che lo hanno indotto alla vendita (parziale) nel 2022.

Nonostante le idee innovative e le caratteristiche uniche, RIO Poker ha passato un momento non facile nel mercato globale.

L’offerta dei giochi limitata e l’assenza di una versione mobile del sito, sono stati i principali ostacoli al suo successo.

Dopo la vendita nasce Run It Once 2.0.

Ma la nuova proprietà di Run It Once (RIO), con Phil Galfond sempre al timone, potrebbe presto trasformarla nel quarto attore protagonista nei mercati regolamentati degli Stati Uniti. Uno dei punti di forza sarà proprio il maggior seguito sui social del giocatore high stakes che ha visto cresciuta la sua popolarità negli States del 20% (in termini di followers).

Nel 2022, Phil ha dovuto vendere quote rilevanti (la maggioranza) della sua creatura per circa 5,6 milioni di dollari a Rush Street Interactive (RSI). Con una potenza di fuoco negli investimenti importante e le idee di Galfond nella gestione tecnica, il sito si candida a essere uno degli attori negli USA nei prossimi 5 anni. Un outsider da non sottovalutare.

Il punto di forza di Galfond risale al suo pensiero originale: garantire ai giocatori un’esperienza unica, non trattarli come semplici clienti. Gli investimenti nel prodotto saranno centrali, soprattutto per la futura versione mobile.

Alla conquista dell'America...

La chiave sarà non aprire la liquidità agli altri giochi per difendere il field pokerista.

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Rush Street Interactive ( RSI ) ha intenzione di lanciare RIO in versione USA, molto probabilmente entro l’inizio del 2024. I primi mercati saranno quelli del New Jersey e del Michigan, mercati che RSI conosce molto bene con il suo brand di punta (per scommesse e casinò online) come BetRivers che rimarrà ben distinto da RIO.

La società sta valutando l’ingresso in Pennsylvania, anche se lo stato deve ancora firmare l’accordo sulla liquidità condivisa (il Multi-State Internet Gaming Agreement MSIGA ) che vede come futuri protagonisti Nevada, New Jersey, West Virginia, Delaware e persino lo stato canadese dell’Ontario.

Il brand utilizzato nel poker sarà sempre Run It Once Poker poweered by BetRivers. Galfond però avrà sempre un ruolo importante sia come ambasciatore che come gestore-consulente. RIO 2.0 sarà la nuova Full Tilt in termini di innovazione e prodotto?

Le poker rooms protagoniste negli USA

La concorrenza è forte e sembra avanti anni luce. Al momento negli USA i tre brand che stanno avendo successo nel poker sono PokerStars, WSOP online (che può contare della tecnologia di 888) e BetMGM (che ha una collaborazione forte con Partypoker e Entain Group). RIO dovrà quindi battere tre network ben posizionati, consolidati e che hanno già un ruolo nel mercato multistatale.

RIO ha caratteristiche uniche – in termini di prodotto – ma non si sono rivelate sufficienti per il mercato mondiale, lo saranno per gli USA?

Le idee innovative partorite da una mente competente come quella di Galfond potrebbero fare la differenza nel lungo periodo ma non sarà semplicissimo.

Le innovazioni di Phil Galfond

Galfond ha escogitato alcune innovazioni e sviluppato tool molto utili per i giocatori secondo un’analisi di PokerFuse. In particolare ha introdotto la funzionalità Splash the Pot, Avatars dinamici, un software HUD di analisi integrato denominato HerolQ, SNG Select e un programma premiale Legends con rakeback fino al 75%. Tutte innovazioni – al momento – sconosciute per il mercato statunitense.

Galfond ha previsto anche un sistema di premi per streamer e ambasciatori, ma non è stato sufficiente in passato. Idee che non hanno attecchito nel mercato mondiale a causa di un budget marketing ridotto all’osso. Avere alle spalle una gaming company potrebbe in futuro fare la differenza. La grande macchina del marketing di RSI si è già mossa ed ha rafforzato il posizionamento di Galfond sui social. E’ solo l'antipasto, ci vorrà tempo ad arrivare all' American Pie.

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Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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