Ricordate quando Jens Kyllonen aveva denunciato che durante l'EPT di Barcellona sconosciuti avevano fatto sparire il suo computer portatile, salvo poi farlo ricomparire? Ebbene, qualcuno ci aveva installato un trojan.
A scoprirlo è stata una società di Helsinki, la F-Secure, a cui Kyllonen si era rivolto per far controllare il suo laptop, temendo che fosse ormai compromesso. E in effetti, era proprio quello che era accaduto.
Gli hacker avevano infatti installato un programma, capace di avviarsi automaticamente ad ogni accensione, in grado di mostrare loro lo schermo del finlandese: se non se ne fosse accorto, gli sarebbe bastato giocare online contro i truffatori su quella macchina, e loro avrebbero sempre saputo quali fossero le sue carte.
Uno screenshot che mostra il codice "maligno" utilizzato sul PC di Kyllonen
"Era un Remote Access Trojan - hanno precisato - è stato installato attraverso una memoria USB, ed abbiamo stabilito che questo sia avvenuto proprio quando la macchina era sparita. Si trattava di un trojan scritto in Java, e quindi in grado di funzionare su ogni sistema operativo".
Gli esperti hanno inoltre rivelato che lo stesso RAT è stato individuato nel pc di un altro giocatore finlandese, Henri Jaakkola: "Si tratta di un problema che abbiamo già ravvisato altre volte, fra i giocatori professionisti che giocano ad alti livelli, tanto che abbiamo deciso di ribattezzare questo fenomeno con il nome di sharking".
Nonostante sia un problema che riguarda una stretta cerchia di professionisti, le raccomandazioni sono sempre le solite: utilizzare programmi che consentano la disk encryption, avere cura del proprio laptop quando è incustodito e possibilmente utilizzare un computer dedicato, per giocare o effettuare transazioni di denaro significative.