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Il Tresette è uno dei giochi di carte più antichi e amati in Italia, noto per la sua complessità strategica e per mettere alla prova la memoria. Si gioca principalmente in quattro, divisi in due coppie, ma non mancano le varianti per due o tre giocatori. Il gioco utilizza un mazzo di carte italiane, come le napoletane o piacentine, e richiede non solo abilità individuali, ma anche una perfetta sintonia con il compagno di squadra. Ecco perché il Tresette è avvincente: serve tanto cervello quanto complicità!

Regole di tresette

Considerato da molti il re dei giochi di carte italiani, il Tresette mescola astuzia, strategia e una buona dose di memoria. Si gioca soprattutto in coppia, e riuscire a capire le intenzioni dei tuoi avversari è essenziale. Sei pronto per tuffarti nel mondo di questo intramontabile gioco? Scopriamo insieme le regole fondamentali.

Preparazione del gioco

Uno degli aspetti affascinanti del Tresette è che le sue regole possono variare a seconda della regione in cui si gioca. Prima di iniziare, è sempre meglio concordare con gli altri le varianti da usare. Di base, però, si gioca con un mazzo da 40 carte italiane, suddiviso nei classici quattro semi: coppe, spade, bastoni e denari. Qui comincia il divertimento!

Numero di giocatori

Il Tresette può essere giocato da 2 a 4 giocatori (o addirittura fino a 8 in alcune varianti pazze!). Tuttavia, la versione classica e più diffusa è quella incrociata a coppie fisse, giocata con 2 squadre da 2 giocatori ciascuna. In una partita a 4, i giocatori si dispongono a croce, così i compagni si trovano uno di fronte all'altro. Questo rende il gioco ancora più interessante perché la comunicazione, anche non verbale, diventa cruciale.

Distribuzione delle carte

Il mazziere viene scelto pescando la carta di maggior valore, e poi il gioco comincia davvero. Il mazziere mescola le carte e il giocatore alla sua sinistra le "taglia". Le carte vengono distribuite cinque alla volta (tranne all'inizio, quando può essere una alla volta) in senso antiorario, fino a che ogni giocatore non ha in mano 10 carte. Qui inizia la magia del Tresette!

Svolgimento della partita

Le partite di Tresette sono costituite da turni chiamati "passate". Ogni giocatore gioca una carta per turno, e la presa viene fatta da chi ha giocato la carta di valore più alto del seme in corso. Se non si ha una carta di quel seme, si può giocare qualsiasi altra carta, ma questo non dà diritto alla presa.

Il gioco prosegue fino a quando non finiscono le carte. Al termine di ogni "mano", si contano le prese di ciascuna squadra e si sommano ai punti delle mani precedenti. Quando una squadra raggiunge il punteggio stabilito (solitamente 21, 31 o 41), la partita si conclude.

FaseDescrizione
Preparazione del giocoSi utilizza un mazzo da 40 carte italiane. Prima di iniziare, i giocatori possono concordare eventuali varianti regionali. I giocatori vengono disposti a croce, con le coppie in posizioni opposte.
Distribuzione delle carteIl mazziere, scelto pescando la carta di maggior valore, mescola e distribuisce le carte in senso antiorario. Ogni giocatore riceve 10 carte, distribuite cinque alla volta.
Svolgimento della partitaOgni turno, chiamato "passata", consiste nel giocare una carta. La presa va al giocatore che ha giocato la carta più alta del seme in corso. Se un giocatore non ha carte di quel seme, può giocare una qualsiasi altra carta, ma non farà la presa.
Conteggio delle preseAlla fine di ogni mano, si contano le prese di ogni squadra e si sommano ai punti già accumulati. Il gioco prosegue fino a quando una squadra raggiunge il punteggio prestabilito (solitamente 21, 31 o 41).
Fine della partitaLa partita si conclude quando una delle squadre raggiunge il punteggio finale concordato. La squadra con il punteggio più alto vince.
Flusso di gioco del Tresette

Valore delle carte e calcolo del punteggio

Nel Tresette, conoscere il valore delle carte è fondamentale, soprattutto quando bisogna pianificare ogni mossa con la precisione di un orologiaio. Le carte hanno un ordine ben preciso: il Tre comanda, seguito dal Due e dall'Asso. Poi arrivano Re, Cavallo, Fante, Sette, Sei, Cinque e Quattro. Ma attenzione: l'ordine di forza non è lo stesso del valore di punteggio!

Per il calcolo del punteggio, le cose cambiano: l'Asso vale 1 punto intero, mentre le figure (Re, Cavallo, Fante) e i carichi (Due e Tre) valgono 1/3 di punto ciascuno. E le povere scartine, cioè Quattro, Cinque, Sei e Sette? Ahimè, non valgono nulla. Quindi, ogni mano ha un valore complessivo di 11 punti. Facile, no?

Ma il vero colpo da maestro arriva quando fai il "cappotto": in casi straordinari, puoi totalizzare 17 punti in una sola mano, una mossa rara che può letteralmente capovolgere il gioco. Se sei davvero fortunato (o estremamente abile), il massimo dei punti ottenibili in una singola mano è 30 punti, un evento eccezionale che ti porta direttamente alla vittoria!

L'accusa

Ecco dove il Tresette si fa ancora più interessante: "l'accusa". Vuoi guadagnare qualche punto extra e impressionare i tuoi avversari? Se hai in mano combinazioni speciali come un tris di Assi, Due o Tre, conosciuto come il famoso "bongioco", oppure una combinazione di Asso, Due e Tre dello stesso seme, chiamata "Napoli", hai il diritto di dichiarare "l'accusa"!

Come funziona? Puoi farlo in due modi: se vuoi essere teatrale, puoi annunciarlo a voce, oppure, se preferisci un tocco più drammatico, puoi picchiettare sul tavolo. In entrambi i casi, ti aggiudichi punti extra, e nel Tresette ogni punto conta. Insomma, l'accusa è quella mossa che può cambiare la partita in un batter d'occhio!

Esempio: Immagina di avere in mano queste carte: Asso di Coppe, 2 di Coppe, 3 di Coppe. Questa combinazione perfetta, composta da Asso, Due e Tre dello stesso seme, è chiamata Napoli. In questo caso, puoi dichiarare l'accusa e ottenere punti extra, sfruttando la tua combinazione per prendere un vantaggio decisivo nella partita!

Altri segnali e abitudini: al limite tra strategia e astuzia

Nel Tresette, la comunicazione è tutto, e non parliamo solo di parole. Anche se ufficialmente non ammessi, i segnali impliciti sono una parte borderline della strategia. Non fraintendiamoci: nessuno ammetterà apertamente di utilizzarli, ma chi conosce bene il gioco sa quanto questi piccoli gesti possano fare la differenza.

Ecco i segnali più comuni, che fanno parte di quell'arte sottile del "fingiamo di non farlo, ma lo facciamo tutti":

  • Busso: Un classico. Picchiettare con le nocche sul tavolo è come dire al tuo compagno: "Ehi, gioca la carta più alta che hai in questo seme". Non serve parlare, basta quel tocco discreto (o meno discreto, a seconda delle circostanze).
  • Striscio: Qui entriamo nel regno del gesto elegante. Strisciare una carta sul tavolo segnala al tuo partner che hai ancora altre carte di quel seme. È un modo silenzioso per mantenere il controllo e suggerire una strategia comune.
  • Volo: Questo gesto è più teatrale. Lanciare la carta sul tavolo indica che è l'ultima carta che hai di quel seme. È il tuo modo di dire: "Sono fuori, caro compagno, ora tocca a te!". Il messaggio è chiaro, anche se tacito.

Questi segnali non sono proprio "regolari", ma sono parte di una tradizione non scritta del Tresette. Diciamocelo: se tutti li usano, è davvero barare? Non lo sapremo mai con certezza, ma se vuoi essere un giocatore davvero astuto, conoscere questi segnali potrebbe fare la differenza tra vincere o perdere... senza dire una parola.

Varianti del Tresette e regole aggiuntive: più ne sai, più vinci!

Il Tresette, come ogni grande classico, ha dato vita a una miriade di varianti regionali che aggiungono un pizzico di sapore locale al gioco. Ogni regione ha creato le sue piccole modifiche, riflettendo le tradizioni e le preferenze dei giocatori. Ecco alcune delle varianti più intriganti, che rendono ogni partita una nuova avventura (e talvolta, un bel rompicapo).

Tresette a tocco

In questa variante, oltre alle prese, ci sono punti bonus in palio per chi compie azioni speciali. Sì, hai capito bene: ogni mossa potrebbe valere oro! Ad esempio, se riesci a catturare carte di alto valore o formare combinazioni speciali, guadagni punti extra. Il "tocco" aggiunge uno strato di strategia che rende il gioco ancora più avvincente. In breve, se vuoi vincere, devi fare più che giocare bene: devi giocare in modo intelligente.

Esempio di giocata in Tresette a tocco: Durante una mano, immaginiamo che tu giochi Re di Spade e il tuo avversario giochi 7 di Coppe, mentre il tuo compagno gioca Cavallo di Bastoni e l'ultimo giocatore gioca Fante di Denari. Poiché hai giocato la carta di maggior valore nel seme in gioco, fai la presa.

Ma non finisce qui! Nel Tresette a tocco, catturando il Re di Spade insieme al Cavallo di Bastoni e Fante di Denari, hai catturato una combinazione di carte di alto valore (Re e due figure). Grazie a questa combinazione, guadagni punti bonus oltre alla presa.

Tresette senza dichiarazioni

Qui il livello di difficoltà sale vertiginosamente. Nessun segnale segreto, nessun "busso" o "striscio". Sei completamente solo, affidato solo alla tua capacità di osservare e dedurre le mosse degli altri. Se pensavi che il Tresette fosse impegnativo, prova questa variante. L’unica cosa che puoi contare è la tua memoria (sperando che non ti tradisca!) e la tua abilità di interpretare i tuoi avversari senza la minima comunicazione con il compagno.

Esempio: Hai in mano Asso di Bastoni e 3 di Coppe. Non puoi comunicare con il tuo compagno e devi affidarti alla tua capacità di osservazione. Quando il tuo compagno gioca Re di Bastoni, puoi solo sperare che stia cercando di rafforzare la tua mano, ma non potete fare affidamento su segnali: ogni mossa è pura deduzione.

Tresette alla meno

Ora, ecco un bel colpo di scena: qui l'obiettivo è fare meno prese possibile! Sì, hai letto bene. Invece di cercare di vincere le prese, devi evitarle come la peste. Sembra facile? Non proprio. Questo Tresette richiede una strategia completamente diversa, quasi un "pensiero laterale". Devi essere astuto per non cadere nella trappola degli avversari e liberarti delle carte senza catturare. Non sottovalutarlo, è più difficile di quanto sembri!

Esempio: Hai in mano Re di Spade, Cavallo di Bastoni e Asso di Denari. Le carte sul tavolo sono Fante di Spade, 7 di Coppe e 6 di Bastoni. Il tuo compagno ha giocato 6 di Bastoni, sperando che tu non prenda. Decidi di liberarti della Cavallo di Bastoni (Regina di bastoni) per evitare la presa e non fare punti.

Tresette a perdere

Simile al "Tresette alla meno", qui il nemico sono i punti. Più punti fai, peggio è per te. Le carte di alto valore diventano improvvisamente un fardello, e dovrai liberartene al momento giusto. Il segreto è riuscire a scartare le carte giuste per non superare la soglia di punteggio stabilita. La tensione sale ad ogni mossa, perché ogni punto può portarti alla disfatta!

Esempio: Hai in mano Asso di Coppe, Re di Denari e 2 di Bastoni. Sai che l'Asso e il Re sono rischiosi. Quando un avversario gioca Cavallo di Spade, tu scarti il Re di Denari per evitare di accumulare punti. Il segreto è liberarsi delle carte alte al momento giusto!

Tresette con accusa

In questa variante, entra in gioco l’"accusa", una chicca per i più competitivi. Hai un tris di Assi, Due o Tre (il famoso "bongioco") o una bella combinazione di Asso, Due e Tre dello stesso seme (detta "Napoli")? Dichiaralo e guadagna punti extra! Ma attenzione: l'arte dell'accusa sta nel sapere quando farla. Dovresti gridarlo subito o aspettare il momento perfetto per massimizzare i tuoi punti? Questa variante aggiunge un pizzico di strategia in più... e un bel po’ di suspense.

Esempio: Hai in mano Asso di Bastoni, 2 di Bastoni e 3 di Bastoni, una combinazione chiamata Napoli. Aspetti il momento perfetto per dichiarare l'accusa, sapendo che può darti punti extra e capovolgere la partita!

Tresette con arresto

Questa variante introduce la possibilità di fermare temporaneamente il gioco per fare un check dei punti quando qualcuno realizza una presa particolarmente importante. Sì, qui la partita si blocca, i punti vengono contati e le mani riorganizzate. È come una pausa tattica nel bel mezzo dell'azione, che può cambiare completamente il ritmo del gioco e dare ai giocatori un momento per ricalibrare la propria strategia.

Esempio: Hai in mano Asso di Coppe, Re di Bastoni e 3 di Spade. Il tuo avversario gioca Asso di Denari e fa una presa importante. Dichiara arresto, fermando il gioco per contare i punti e riorganizzare le mani. È il momento di riflettere sulla tua prossima mossa.

Il Tresette è uno di quei giochi che non smette mai di sorprenderti, con varianti che spaziano dal puro divertimento alla sfida più impegnativa. Che tu preferisca il brivido delle dichiarazioni o la tensione del "gioco alla meno", c’è una versione di Tresette per tutti. La vera maestria? Adattarti a ogni variante e sfruttare al massimo le opportunità per portare a casa la vittoria... o per lo meno, per far sudare gli avversari!

Strategie per vincere a tresette

Ah, la strategia! Nel Tresette, la memoria è tua alleata più fedele. Ricordare le carte giocate è fondamentale per anticipare le mosse degli avversari e coordinarti con il tuo compagno. Parola d'ordine? Segnali! Sebbene parlare apertamente delle carte sia ovviamente vietato, un buon giocatore di Tresette sa come mandare segnali al proprio compagno senza farsi scoprire.

  • Memoria e osservazione: La memoria è essenziale nel Tresette. Tenere traccia delle carte giocate ti consente di capire quali sono ancora in gioco e di prevedere le mosse degli avversari. Ma non è solo questione di memoria: l'osservazione è altrettanto importante. Prendi nota di ogni carta giocata da ciascun giocatore e cerca di dedurre quali carte possono avere in mano. La chiave è riuscire a memorizzare rapidamente le carte e utilizzare queste informazioni per prendere decisioni strategiche. Ad esempio, se noti che un avversario ha giocato molte carte di un certo seme, potrebbe essere rimasto senza carte di quel seme, il che influenzerà le tue scelte successivi.
  • Comunicazione implicita: La comunicazione implicita è un'arte nel Tresette. Anche se non puoi parlare apertamente delle carte che hai in mano, ci sono modi sottili per comunicare con il tuo compagno. I segnali non verbali sono fondamentali: ad esempio, giocare un fante potrebbe indicare che hai molte altre carte di quel seme. Un altro segnale comune è il “busso”, che consiste nel battere il tavolo per indicare una mano forte in un determinato seme. Tuttavia, è importante usare questi segnali con cautela, poiché anche gli avversari potrebbero interpretarli.
  • Gestione delle prese: La gestione delle prese è una parte cruciale della strategia del Tresette. Non tutte le prese sono uguali: alcune sono più vantaggiose di altre. Ad esempio, a volte è meglio evitare di prendere una presa se ciò significa che l'avversario dovrà giocare una carta che ti avvantaggia. D'altra parte, se hai la possibilità di prendere carte di valore, dovresti sfruttarla al massimo. Inoltre, prestare attenzione all'ultima presa (detta "rete" in alcune regioni) può fare la differenza tra vincere e perdere una partita, poiché vale un punto aggiuntivo. Pianifica le tue mosse in anticipo e cerca di controllare il flusso del gioco per massimizzare il tuo punteggio.

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Storia del Tresette

Il Tresette ha origini antiche, risalenti a secoli fa, ed è uno di quei giochi di carte italiani che si è evoluto attraverso generazioni di giocatori accaniti. Sebbene non ci sia una data esatta che ne certifichi la nascita, è senza dubbio uno dei giochi più rispettati e venerati in Italia. Alcuni lo paragonano addirittura al Bridge per la sua complessità strategica – ma ammettiamolo, ha decisamente più fascino nostrano!

Nel corso del tempo, il Tresette ha saputo mantenere il suo posto d'onore tra le famiglie italiane. Lo si gioca in casa, nelle osterie, nei caffè e nei circoli sociali, tramandato di generazione in generazione come una vera e propria tradizione. È uno di quei giochi che, oltre al divertimento, porta con sé un legame profondo con la cultura italiana. Certo, le regole hanno subito piccoli ritocchi regionali qua e là, ma l'essenza è rimasta la stessa: strategia, astuzia e, diciamolo pure, un pizzico di furbizia.

Tresette: il gioco che entra nei libri

Un aneddoto curioso? Il Tresette non si è limitato ai tavoli da gioco. Alcuni scrittori italiani lo hanno immortalato nelle loro opere, sottolineando il suo peso culturale e sociale. Per esempio, il celebre scrittore e drammaturgo Eduardo De Filippo menziona il Tresette in più di una sua commedia, dove il gioco diventa un simbolo di convivialità e tensione tra i personaggi. In "Questi fantasmi!", ad esempio, si fa riferimento alle partite a Tresette come uno dei passatempi preferiti dagli italiani.

Anche in "Il Gattopardo" di Tomasi di Lampedusa, il Tresette emerge come parte della vita quotidiana della nobiltà siciliana, rappresentando l'incontro tra tradizione e status sociale.

Immagina la scena: personaggi che si sfidano non solo per vincere una partita, ma per consolidare amicizie o alimentare rivalità sottili. Il Tresette, dunque, non è solo un gioco di carte; è un vero e proprio rito che unisce, diverte e rappresenta un pezzo dell'identità italiana.

Domande Frequenti sul Tresette
Quante persone possono giocare a Tresette?

Tresette si gioca normalmente in quattro, con due squadre da due giocatori ciascuna. Esistono anche varianti per due giocatori o fino a otto giocatori.

Qual è l'obiettivo principale di Tresette?

L'obiettivo principale è accumulare il maggior numero di punti possibile facendo prese durante le mani di gioco. Il gioco termina quando una squadra raggiunge il punteggio stabilito, solitamente 21, 31 o 41 punti.

Quali sono le carte più preziose nel Tresette?

Nel Tresette, le carte sono valutate diversamente: gli assi valgono 1 punto, i tre, i due, i re, i cavalli e i fanti valgono 1/3 di punto ciascuno, mentre le carte numeriche dal quattro al sette non hanno punteggio.

Cos'è il 'busso' nel Tresette e come si usa?

Il 'busso' è un segnale utilizzato nel Tresette per indicare al proprio compagno che si ha una mano forte in un determinato seme. Consiste nel battere il tavolo con le nocche, e guidare così la strategia di gioco senza parole.

È permesso comunicare con il proprio compagno durante il gioco?

La comunicazione diretta è vietata, ma i giocatori possono utilizzare segnali sottili e impliciti per comunicare strategie al proprio compagno. Tuttavia, un uso eccessivo dei segnali può essere interpretato dagli avversari.

Quali sono le varianti più comuni del Tresette?

Le varianti più comuni includono il Tresette a tocco, Tresette senza dichiarazioni, Tresette alla meno, Tresette a perdere e Tresette con accusa. Ogni variante aggiunge un livello unico di strategia e complessità al gioco.

Come si calcola il punteggio nel Tresette?

Il punteggio viene calcolato sommando i valori delle carte prese: gli assi valgono 1 punto, i tre, i due, i re, i cavalli e i fanti valgono 1/3 di punto ciascuno. Viene aggiunto un punto bonus per la presa dell'ultima carta (rete).

Quali sono alcune strategie fondamentali per vincere a Tresette?

Alcune strategie includono memorizzare le carte giocate, utilizzare segnali impliciti come il 'busso', e gestire attentamente le prese per massimizzare il punteggio. Una buona collaborazione e osservazione sono chiave per vincere.

Cos'è l'accusa e come funziona nel Tresette?

L'accusa permette di ottenere punti extra dichiarando combinazioni particolari come il bongioco (tris di Assi, Due o Tre) e la Napoli (Asso, Due e Tre dello stesso seme). Le accuse possono essere dichiarate a voce o con gesti.