Quando metti allo stesso tavolo da poker due giocatori come Vanessa Selbst e Kevin MacPhee è chiaro che presto o tardi succederà qualcosa, ma a volte la realtà supera decisamente l'immaginazione.
La mano che siamo andati a ripescare è stata giocata durante l'EPT di Berlino, circa un anno e mezzo fa, quando i giocatori rimasti erano appena 57 ed entrambi potevano vantare stack piuttosto deep.
I bui sono infatti a quota 4.000/8.000, e Vanessa decide di openraisare da UTG+1 a 17.000, con uno stack alle spalle di 960.000 fiches e nascondendo 4 4 . Tutti foldano fino a Kevin MacPhee, che da BTN 3-betta a 37.000 con a 9 , avendo ancora 388.000 fiches.
La parola torna a Vanessa, che 4-betta a 79.000, ma Kevin non ci sta e 5-betta fino a 131.000: per tutta risposta la Selbst pusha, ma quando viene chiamata dal connazionale la sua faccia è tutta un programma, specie perché il board a * 8 6 q a gli costa una bella porzione dello stack.
"Il mio piano iniziale era quello di chiamarti se avessi fatto quest'azione - si giustifica Kevin prima di mettere - credo di dominare una parte del tuo range". Dirà poi di aver 5-bettato per indurre un all-in, ma a questo in pochi crederanno, vista la sua indecisione dopo il push.

In realtà secondo la Selbst si è trattato di un call orribile: vediamo perché. "So che Kevin mi 3-betterà da bottone con un range molto ampio, che comprende qualsiasi asso suited e molti connectors - spiega la pro di PokerStars - una volta che 4-betto so anche che non ami foldare, specie contro di me. Credendo che con una coppia media che mi domina si limiti a flattare, ho pensato che fosse una situazione perfetta per pushare una mano come la mia, dal momento che stimo 5-betti con un range molto più ampio del normale".
Vanessa stima che, contro il suo range di 4-bet/push, la mano di Kevin non stia mai oltre il 30%, e forse è messa anche peggio: "Potrei fare questa giocata con AQ+/TT+ per valore e 33-66 in bluff, ma non sempre lo farò con quelle pocket pair, visto che preferirei mani con blockers, come un asso o k 10, e che altre mani come k j sono troppo giocabili per trasformarle in bluff, preferirei flattarci la 3-bet".
Secondo la Selbst quello che rende particolarmente interessante la mano, dal suo punto di vista, è che si trovasse in posizione di UTG+1, e ad esempio non di cut-off: "Ho un range di 6-bet all-in in bluff anche da quella posizione - spiega - e per quanto detto ho pensato questa fosse una buona occasione, anche perché stimo di avere molta equity anche quando chiamata".
A posteriori Vanessa non è così convinta della bontà della sua giocata, visto che è molto rischiosa in una fase calda del torneo, ma su una cosa sembra non avere dubbi: la condotta di Kevin in questa mano la giudica veramente orribile.
In tutto questo, il commento più divertente è quello di David "Bakes" Baker, che scrive: "Ogni tanto immagino queste guerre di rilanci come un mercato che è andato costantemente crescendo, ma che un giorno scoppierà come una bolla. Fra cinque anni, nella stessa situazione vedremo Vanessa openlimpare e Kevin limitarsi al call". E se pensiamo cosa sarebbe successo al tavolo finale del Main Event WSOP di quello stesso anno, ci accorgiamo che il suo era uno scherzo solo fino ad un certo punto.