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Simone Ricci (WSOP): ‘sogno di portare le World Series in Italia’

Da quando le World Series of Poker hanno comunicato di non organizzare nel 2014 il classico appuntamento europeo con le WSOPE, si sono scatenati molti rumors ed era logico interrogarsi sul futuro dell’affascinante manifestazione. Ma Caesars, dopo il lancio di WSOP.com negli States (in Nevada e New Jersey) guarda sempre con interesse al Vecchio Continente.

Grazie al nostro insider a Las Vegas, Fabio Coppola, i lettori di Assopoker potranno conoscere il pensiero di uno dei manager della multinazionale del Nevada, Simone Ricci,  italiano al 100%, “Event e Sponsorship Director” del brand WSOP. L’ex manager di Snai, Sisal (e con esperienze professionali nel Milan) ha un sogno: portare le World Series in Italia. Ci riuscirà? Sperare non costa nulla.

Cosa ti ha spinto ad andare negli USA e in particolare a Las Vegas?

Per me solo un’importante offerta di lavoro poteva farmi spostare oltre Oceano. Nel febbraio del 2013 mi è stata fatta una proposta, quasi scherzando, da una persona che conoscevo in Caesars Entertainment sulla possibilità di andare a lavorare per loro per il lancio di WSOP.com.

E’ nato tutto (quasi) per scherzo…

Ho colto la sfida facendo un colloquio a Londra direttamente con il General Manager dell’azienda e poco dopo eravamo gia in corsa per sbrigare le pratiche burocratiche ed ottenere il VISA di lavoro. Ho accettato l’allettante offerta e, passati quattro mesi di attesa, ho ottenuto il visto. Nel settembre 2013 mi sono trasferito a Vegas.

Ti sei trasferito da solo?

Sono sposato da quasi 3 anni con Benedetta e abbiamo un figlio di 28 mesi ( Edoardo) e quindi abbiamo preso questa difficile decisione insieme e ci siamo trasferiti in blocco. Io ho spinto un pò di più… (il suo tono è ironico). Dopo un periodo di ambientamento, abbiamo trovato la nostra dimensione e abbiamo anche deciso di avere un altro figlio, in arrivo a dicembre!

Cosa fai per WSOP?

Ora sono “Event e Sponsorship Director” per il brand WSOP: sviluppiamo strategie e format per ottenere nuove sponsorship a livello globale, più nuovi format di entertainment durante i tornei di poker.

La tua filosofia? Come interpreti il poker?

E’ un gioco (di abilità, ma di gioco si tratta), e in quanto tale deve essere divertente, e lo deve essere per tutti (giocatori e spettatori) per cui stiamo cercando nuove formule per rilanciare le WSOP a livello mondiale.  Prima di questo, sono arrivato in Caesars per sviluppare in prima persona la strategia di eventi e sponsorship per lanciare WSOP.com nel nuovo mercato legalizzato del poker online in USA. Contestualmente ho lavorato anche al lancio dei due casino online di Caesars con il brand Harrahscasino e Caesarscasino in New Jersey.

L’esperienza migliore fino ad ora, lavorando al lancio di WSOP.com?

Senza dubbio la sponsorizzazione che ho chiuso con il Madison Square Garden di New York per i Knicks (NBA) e Rangers (NFL). E’ stata un’operazione mirata per attivare customer acquisition di fan dei team residenti in New Jersey, per ampliare la base dei conti attivi e giocanti su poker e casino online.

Invece per WSOP 2014?

La grande sfida è stata integrarsi in fretta senza perdere tempo nella gigantesca macchina organizzativa di WSOP. Sono entrato a inizio marzo e dopo due mesi, si partiva per l’avventura 2014! Devo dire che ho avuto grande supporto da Ty Stewart che mi ha voluto fortemente nel suo team e da tutti il gruppo di lavoro.

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Il tuo contributo alla causa dei campionati mondiali di poker?

Ho cercato di portare nuovo entusiasmo e idee diverse e devo dire che per quanto riguarda il mio lavoro (brandizzazione, comunicazione,  sponsorship e relative attività delle aziende) penso di aver dato il mio contributo. E alcuni amici pokeristi italiani come Fabio Coppola e Max Pescatori me ne hanno dato atto.

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Simone Ricci con il campione olimpico Giuliano Razzoli

Dagli americani hai imparato qualcosa?

Lavorare a stretto contatto con ESPN, per gestire e sviluppare tutta la parte di broadcasting dell’evento è stato molto formativo. Infine l’esperienza One Drop – The Big One è stata forse la più significativa per il senso che ha questo evento. Alla fine, aver ricevuto i complimenti direttamente da Guy Laliberte e’ stata una bella soddisfazione personale.

Prospettive per il futuro?

Le WSOP iniziano ogni anno a maggio e finiscono a luglio, ma non è vero che si lavora solo in questi mesi. Siamo già al lavoro per il Circuit USA, partito il 31 luglio da Palm Beach in Florida (22 eventi). A settembre partirò per l’Australia, dove a Melbourne organizzeremo al Crow Casino le WSOP APAC per il 2014, ultimo importante appuntamento per determinare il Player of the Year  2014. Poi ovviamente avremo i November Nine per il final table del Main Event nuovamente al Rio per assegnare i $10 milioni garantiti al vincitore!! E poi di nuovo in corsa per il 2015. Le WSOP non si fermano mai...

WSOP in Europa? Avete progetti?

Anche l’Europa è un mercato che interessa WSOP, io penso che se un brand ha la parola “World” nel nome, ha intrinseca la peculiarità di essere per forza Worldwide e deve cercare di conquistare i  mercati dove il proprio prodotto può essere venduto. Stiamo studiando alcune alternative per offrire un ottimo prodotto al pubblico europeo e ai super pro americani che ci seguiranno in lacune diverse zone di Europa. Per il momento, per me sarebbe un sogno portare da italiano le WSOP a casa nostra e sarebbe un successo anche per il nostro paese, nonostante le difficoltà economiche, soprattutto riflesse nel mondo del poker online.

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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