Parliamo spesso di sponsorizzazioni in entrata, mentre oggi ci concentreremo su due big del poker in uscita. Anzi, parliamo della vera e propria dismissione di un team pro.
La piattaforma internazionale di Titan Poker ha infatti sciolto gli accordi in essere con gli ultimi due componenti del suo team sponsorizzato, e non parliamo di due tipi qualunque, ma di Sam Trickett e Marvin Rettenmaier.
In tutta evidenza, la decisione non è pertanto dovuta a uno scarso rendimento, poichè i due sono fra i giovani in assoluto più in vista del panorama europeo ed internazionale. In particolare Trickett è forse l'unica vera novità negli high stakes live da un paio di anni a questa parte.
Cosa ha indotto dunque Titan Poker a privarsi di un team pro dalle così spiccate qualità? Non è al momento dato saperlo con certezza, ma si possono fare delle ipotesi sensate. Titan è da tempo un marchio ben noto nel mercato del poker online, ma la sua politica è sempre stata improntata a scelte strategiche che guardano meno alle grandi campagne mediatiche e più alla diretta soddisfazione del cliente tramite customer care, vip system e ogni strumento atto a fidelizzare ed affezionare il giocatore.
Emblematica, da questo punto di vista, la risposta che un paio di mesi fa ci diede in merito Raphael Naccache, responsabile del marketing di Titanbet.it, durante l'ultimo Italian Poker Open. Stimolato dalla domanda del nostro Piero Pelosi sull'eventualità di un team pro sponsorizzato anche per la piattaforma italiana, Naccache si espresse così: "Un team pro è estremamente utile, ma solo se costruito e utilizzato nel modo giusto da un punto di vista mediatico, che garantisca un ritorno non soltanto economico ma anche e soprattutto in termini di branding. In Italia molti operatori esordienti sul mercato ne hanno creati salvo poi rivederli, ridimensionarli, ristrutturarli. Noi abbiamo gli occhi aperti e forti anche dell'esperienza maturata sul mercato internazionale probabilmente ne creeremo uno, ma non a tutti i costi".
Profezia o diplomazia? Impossibile da decifrare, e anche se lo risentissimo oggi stesso su questo argomento, con ogni probabilità il manager di Titanbet.it si "sbottonerebbe" ancora meno di quanto fece nel marzo scorso.
D'altra parte, non scopriamo certo adesso che l'istituto del team pro sponsorizzato è un veicolo promozionale che non funziona "da sè": anzi, in assenza dei testimonial e dei messaggi giusti, richiede investimenti onerosi e con un ritorno sempre più incerto. Così, in tempi di vacche non proprio grasse, tagliare su questo tipo di spese per destinare risorse alla fidelizzazione e al miglioramento del servizio offerto ai propri giocatori è una strada che si può definire saggia.