Fallito l’assalto a Full Tilt Poker, Bernard Tapie ed il figlio Laurent, cercano una partnership forte con una room online, per l’International Stadiums Poker Tour (ISPT): la prima tappa sarà ospitata nello stadio di Wembley il 31 maggio 2013, con un montepremi garantito di 20 milioni di euro (per i dettagli, leggi qui).
Annunciata da parte della famiglia Tapie e del socio fondatore Prosper Masquelier, una collaborazione stretta con il gruppo Partouche che vanta più di cinquanta casinò in tutta la Francia. D’altronde era chiaro il coinvolgimento della multinazionale transalpina anche nell’affare Full Tilt Poker (poi tramontato).
Senza dubbio Partouche è un partner solido per dare slancio all’ambizioso progetto ISPT, sia per i satelliti live che online (ha una licenza per il web) ma solo in Francia e in altri paesi limitrofi (Belgio).
Full Tilt Poker sarebbe stato il trampolino di lancio ideale per l’ambizioso progetto che prevede una partecipazione di 30.000 players per il torneo di Wembley (con buy-in da 600€). Non sarà facile riuscire a coinvolgere così tanti giocatori, e la famiglia Tapie sembra alla ricerca di nuove sinergie con rooms internazionali.
Proprio per questo motivo, nei giorni scorsi, alcune fonti indicavano Ongame Network come l’anello di congiunzione ideale per l’ISPT: fallita la trattativa di vendita tra Bwin-Party e Shuffle Master, Tapie potrebbe essere interessato all’affare? Dopo opportune verifiche, non abbiamo trovato alcun riscontro: Tapie non ha mai strizzato l’occhio ad Ongame (più credibile la pista di Zynga Poker).
Un altro scenario sembra più aderente alla realtà: Laurent Tapie è sempre stato interessato al software di Full Tilt Poker ma anche alla struttura di Dublino di Pocket Kings (vero cuore del business della red room) e sta alla finestra: osserva quale sarà l’esito della trattativa tra PokerStars.com e il Dipartimento di Giustizia. I negoziati si sono - ad oggi - arenati ed hanno subito un brusco rallentamento: il manager francese è ben consapevole delle difficoltà e delle condizioni imposte dal DoJ.
Sa benissimo che i procuratori statunitensi pretendono la luna: avevano chiesto un rimborso totale dei players entro 90 giorni, con esborso di più di 300 milioni di dollari, senza alcuna garanzia giuridica in cambio (l’accordo non ha valore per il futuro negli USA e per il presente in Europa).
Tapie jr. quindi aspetta: PokerStars.com (stante i precedenti accordi) doveva garantire al personale di Pocket Kings (PK) il pagamento dello stipendio di luglio. Bitar ha ammesso che non ci sono più fondi per mantenere i dipendenti di Dublino. Quindi siamo ad un bivio: o Stars va avanti nella trattativa oppure il personale qualificato di PK sarà presto a spasso.
Tapie ha un piano in mente, svelato in parte in una mail inviata al personale di PK ad aprile: riassumerli tutti e creare una nuova room, assicurandosi personale molto esperto e qualificato, sia nello sviluppo dei software che nel marketing.
Tapie jr, a 16 manager di PK ha scritto: “Ho deciso di destinare una parte significativa dei fondi che stavamo progettando per l’acquisizione di Full Tilt Poker, nella mia nuova società Game Cubed, l’azienda che ho creato in Irlanda. Lo farò solo se tutto il personale di Pocket Kings si unirà a me. Con il vostro know how e sostegno, lanceremo un nuovo sito che sarà il migliore in 6, 7 mesi”.
Inoltre lo stesso manager francese vorrebbe attuare un piano per riconquistare i vecchi clienti europei e canadesi di FTP, con importanti agevolazioni e promozioni (bonus finanziati dalla rake immediata prodotta) per dare modo loro di rientrare dei fondi persi nel crack finanziario a firma di Bitar e soci. I vantaggi sarebbero importanti per la nuova room: traffico e migliaia di clienti. In altre parole, nelle intenzioni del gruppo francese c’è il piano di rilancio della red room, ma con un altro brand e senza dover trattare con il Dipartimento di Giustizia. Dipenderà molto, dall’esito dell'operazione di acquisto di PokerStars. L'ago della bilancia dell'operazione è Pocket Kings, asset strategico del gruppo.
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