Texas, a cavallo tra gli anni sessanta e settanta. Sono gli anni in cui i vari Doyle Brunson, Amarillo Slim e Brian ‘Sailor’ Roberts viaggiano per il Lone Star State a spennare qualsiasi pollo gli capiti sotto mano.
C’è un posto vicino Athens, a circa 150 chilometri da Dallas, pieno di gambler con tanti dollari in tasca e pochissima conoscenza del poker. Sembra il posto ideale per uno come Doyle Brunson, che però al Fincastle Estate non volle mai neppure avvicinarsi.
Mettetevi comodi, perché stiamo per raccontarvi la storia di una delle bettole più pericolose e malfamate che gli Stati Uniti abbiano mai visto…
La nascita del Fincastle Estate
Il Fincastle Estate, un’area di oltre 1.369 acri, fu fondato cinquant’anni fa da Ivy Miller, uno dei mafiosi più spietati di Dallas. Miller era un grande amico di Benny Binion, che prima di aprire il suo primo casinò a Las Vegas nel 1951, il celeberrimo Horseshoe, non era stato certamente uno stinco di santo.
Si dice che Binion fosse considerato addirittura il boss della mafia di Dallas negli anni quaranta, prima di lasciare il Texas e lanciarsi, con una certa lungimiranza – gli va riconosciuto – nel business dei casinò in quella che all’epoca era una polverosa cittadina del Nevada e poco più.
Quando ancora abitava a Dallas, Binion organizzava partite di poker insieme a Miller proprio al Fincastle Estate. Con due host del genere, era normale che le partite fossero frequentate dai personaggi più pericolosi dello stato.
Partite ad alto tasso di… criminalità
Considerato il tasso di criminalità sprigionato dai tavoli illegali del Fincastle Estate, non stupisce che un giocatore professionista come Doyle Brunson, seppure allettato dalla possibilità di fare soldi facili, si sia sempre rifiutato di mettervi piede.
“Dallas è stata l’unica città in Texas che ho sempre cercato di evitare”, dichiarava Brunson in una vecchia intervista. “Era troppo pericolosa, perché c’erano un sacco di ‘tipi loschi’ che ci giocavano e che addirittura costringevano i giocatori a difendersi. Il Fincastle Estate di Ivy Miller era in cima alla lista di quel genere di partite”.
Una delle leggende più raccontate sulla vita di Ivy Miller narra di come il gangster fosse arrivato addirittura ad uccidere un rivale che aveva sconfinato nel territorio di Binion, in Dallas. Quell’episodio pare abbia dato vita ad una faida ventennale tra le due gang, con annessa ovvia scia di truci omicidi.
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Be’, potete farlo!
A patto che abbiate in tasca $11,95 milioni.
Oggi il Fincastle Estate è una sorta di ritiro privato immerso nella natura, tra alberi e addirittura tre laghi.
Ivy Miller è morto alla fine degli anni sessanta, e poco dopo (nel 1968) la proprietà fu venduta alla famiglia Schoellkopf. La cosa curiosa è che gran parte della tana utilizzata dai gangster per giocare d’azzardo è rimasta inalterata. Così come la sua fama.