La Corte di Giustizia Europea dovrà pronunciarsi su un caso molto particolare che potrebbe rivoluzionare la normativa e gli equilibri del settore del gaming online continentale. In discussione, ancora una volta, i siti di gioco che operano sulla rete dot com.
IL CASO. Un giocatore austriaco (rubando i soldi al suo datore di lavoro) ha perso 950.000 euro alla roulette, in due casinò online con licenza rilasciata dall’ente governativo maltese Lotteries and Gaming Authority. Ha quindi presentato una domanda di risaercimento danni, sostenendo che i due siti di gambling (appartengono ad un gruppo tedesco) in questione, violavano le leggi austriache sull’e-gaming, chiedendo il rimborso delle perdite maturate ai tavoli virtuali.
Il ricorso è finito dinanzi i giudici della Suprema Corte Austriaca (OGH) che ha sollevato una questione pregiudiziale alla Corte di Giustizia Europea per chiedere la corretta interpretazione delle norme in questione. In poche parole, il precedente potrebbe avere un certo “peso” anche fuori dai confini nazionali austriaci, anche se la giurisprudenza in materia va oramai in una direzione ben consolidata.
Il gruppo di Dusseldorf (proprietario dei due casinò online con licenza maltese) ha seguito una linea difensiva, secondo la quale le leggi austriache sul gioco violano i principi comunitari contenuti nei Trattati UE.
La Suprema Corte Austriaca ha chiesto lumi ai giudici della corte lussemburghese sulla compatibilità della normativa nazionale con quella europea, prima di decidere se accogliere la domanda di risarcimento danni del gambler.
GIURISPRUDENZA. La giurisprudenza della CGE però è oramai delineata e tende a valorizzare i principi di libertà di stabilimento e di libera concorrenza nell’e-gaming e già due anni fa, i giudici comunitari non risparmiarono critiche al sistema monopolistico austriaco. Inoltre, le istituzioni comunitarie, come la Commissione Europea, non esitano a riprendere e sanzionare gli Stati membri per le normative interne restrittive. Nel 2013, sono stati chiesti chiarimenti – in materia di gambling online – a Belgio, Cipro, Repubblica Ceca, Lituania, Polonia e Romania, in sede di notifica di nuove leggi.