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Ivey e Hellmuth

Ivey o Hellmuth: chi è il GOAT delle WSOP? Cosa dicono i numeri e la storia... con una sorpresa!

La vittoria del 16esimo braccialetto di Phil Hellmuth della scorsa settimana ha scatenato i fan di Poker Brat: è lui il GOAT, il giocatore Greatest Of All Times, il più grande di tutti i tempi delle WSOP. E' difficile non meravigliarsi di fronte ad un campione del genere, capace di stupirci sempre.

Stiamo naturalmente parlando del player più vincente della storia dei campionati del mondo di poker, non del più forte in assoluto (in quel caso dovremmo tenere conto di altri parametri ad iniziare anche dal cash game e da questo punto di vista il piatto pende verso altre direzioni).

La classifica dei braccialetti vinti parla chiaro:

  • Phil Hellmuth 16
  • Phil Ivey 10
  • Doyle Brunson 10
  • Johnny Chan 10

Se però analizziamo in maniera meno banale questa graduatoria dobbiamo tenere conto di un aspetto non di poco conto: Phil Hellmuth ha giocato più di un decennio rispetto a Phil Ivey. La sua carriera alle WSOP è iniziata nel 1988 (nel 1989 ha vinto il Main Event).

Il player californiano ha un'esperienza con le World Series che risale al 2000.

 

Hellmuth ha giocato il doppio delle edizioni del rivale

Hellmuth sta giocando a Las Vegas dal 1988, è mancato solo nel 1991, 1995 e 2020 (come tutti per ovvi motivi): ha partecipato a 30 edizioni.

Ivey ha preso parte ai campionati del mondo nei seguenti anni: 2019, 2018, 2014, 2013, 2012, 2010, 2009, 2008, 2007, 2006, 2005, 2004, 2003, 2002, 2001. Totale: 15 WSOP. Oltre al 2020, non giocherà neanche quest'anno perché non si è vaccinato.

Nell'ultimo decennio il re del poker ha giocato solo la metà delle World Series in programma. Però ha vinto 10 braccialetti nella sua carriera.

Se facciamo bene i conti, il record di Hellmuth inizia ad avere un sapore diverso, rispetto allo score del rivale:

  • Ivey 15 edizioni - 10 braccialetti
  • Hellmuth 30 edizioni - 16 braccialetti

Ivey vince in media 1 braccialetto ogni 1,5 edizioni a cui partecipa

Il Tiger Woods del Poker ha vinto in media 1 braccialetto ogni 1,5 edizioni.

Poker Brat 1 bracciale quasi ogni 2 (media 1,87). Bravi entrambi ma Ivey sembra avere una marcia in più, mentre Hellmuth è senza dubbio campione di longevità e costanza.

Mettiamo nel conto anche gli Heads-up: l'ex pro di Full Tilt è arrivato 15 volte all'atto finale con un record di 10 vinti e 5 persi.

In 15 edizioni a cui ha partecipato è arrivato sempre almeno una volta in fondo (in media): 15 su 15 heads-up.

Ottimo score anche per Hellmuth: in 30 stagioni WSOP può vantare 28 heads-up (16 vinti e 12 persi) giocati (average 0,93). E' una media importantissima anche la sua. D'altronde stiamo mettendo a confronto due fenomeni. Ma Ivey è in vantaggio anche in questa speciale classifica

Negli ITM è in vantaggio Hellmuth

Hellmuth ha però giocato molti più eventi di Ivey non solo per la sua longevità e per la sua età ma anche in media per ogni edizione. Questo dato naturalmente condiziona la media degli In the money.

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In questa speciale classifica Hellmuth è comunque avanti per cashes live:

  • Ivey 70 in 15 edizioni: media 4,6 itm a stagione
  • Hellmuth 177 in 30 edizioni: media 5,9 itm ad edizione

Per quanto riguarda i profitti lordi invece questo parametro non ha per noi alcun valore perché non conosciamo i buy-in pagati e quindi i profitti netti.

Prendiamo questa classifica con le molle:

  • Hellmuth totale incassi: $15.516.960 in 30 edizioni, media $517.000 ad edizione
  • Ivey $7.140.151 media $476.010 ad edizione.

C'è da dire che queste classifiche sono condizionate molto anche dal Big One Drop, torneo che Ivey non ama. Hellmuth invece in questo evento ha vinto $2.645.333 grazie al quarto posto del 2012. Se non dovessimo tener conto del BOD, la media di Hellmuth sarebbe di $429.054 vinti per edizione. Ma è anche vero che Ivey partecipa a molti più high roller dello stesso Poker Brat. Il parametro dei guadagni lordi senza dubbio non aiuta a spazzare via il campo dai dubbi su chi sia il più vincente in assoluto della storia delle WSOP.

Conclusione: chi è il GOAT

I numeri dicono senza dubbio che Phil Hellmuth è il campione più longevo, mai sazio, un cannibale innamorato del poker che riesce dal 1988 fino ad oggi a trovare sempre nuovi stimoli, un giocatore unico nel suo genere. Paradossalmente, dal 2011 al 2021 ha dimostrato di avere molta più fame di Ivey, attratto forse fin troppo dalle sirene di Macao e del Big Game asiatico.

Il player di Palo Alto invece ha un obiettivo dichiarato: vincere più braccialetti possibili.

In termini di talento puro Phil Ivey è superiore pensando solo ai suoi numeri. Ha un heads-up in media disputato (10 su 5 vinti!) per ogni edizione a cui ha partecipato.

Anche Poker Brat non scherza, ma sarà interessante capire quando Ivey disputerà la sua 30esima edizione (oggi è a metà percorso) quanti braccialetti avrà vinto. Molto probabilmente sarà una questione di stimoli. Solo allora sarà possibile capire chi è stato il più grande.

Il talento non basta: per essere il GOAT delle WSOP serve anche voglia, amore per questo gioco e tanta determinazione e capacità di sapersi mettere in gioco nei tornei che rappresentano sempre una dura sfida psicologica.

Chi è il vostro GOAT?

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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