Nei primi giorni di febbraio due tra le più importanti società che rappresentano gran parte degli istituti di credito del mondo, Mastercard e Visa, hanno applicato delle restrizioni che impediscono di utilizzare carte di credito di questi circuiti per i pagamenti rivolti verso il gioco online (Casinò, Poker Rooms e bookmakers).
Questo "giro di vite" contro il gioco è la conseguenza della tristemente famosa UIGEA (Unlawful Internet Gambling Enforcement Act, ndr), provvedimento risalente all'amministrazione Bush che mira a limitare la collaborazione tra gli istituti di credito e le società di gioco online, impedendo ai giocatori di essere facilitati quindi nelle loro transazioni.
L'applicazione definitiva dell'UIGEA sarebbe dovuta partire dal 1 Dicembre 2009, ma il dipartimento del tesoro statunitense ha concesso una proroga fino al 1 Giugno 2010 per permettere alle società interessate di mettersi in regola, e nel frattempo cercare soluzioni normative che la sostituiscano definitivamente (ne parliamo in diversi articoli, ndr).
In seguito ai primi casi di impossibilità di utilizzo delle carte di credito dei giocatori, il colosso del poker online PokerStars ha rilasciato delle dichiarazioni per chiarire la propria posizione in questa vicenda. Molte aziende fino ad ora utilizzavano una codifica ingannevole delle transazioni, rendendo di fatto i pagamenti effettuati per il gioco online equiparabili a qualsiasi altro tipo di transazione, come se fossero acquisti di oggetti o altri pagamenti non riconducibili al gioco.
Pokerstars ha dichiarato di non aver mai utilizzato una codifica ingannevole delle transazioni. Ha inoltre affermato di aver sempre lasciato che gli istituti di credito permettessero o impedissero l'utilizzo delle carte di credito in base alla regolare codifica dei pagamenti che definisce quelli relativi al gioco e che, se in futuro ci dovessero essere severe restrizioni in questo senso, non avrebbe problemi ad offrire ai propri clienti dei metodi di pagamento alternativi.
In attesa di aggiornamenti sulla vicenda, attualmente tutti i pagamenti che hanno a che fare con il gioco online sono bloccati da Mastercard e Visa, che hanno quindi reso la vita dei giocatori americani un po' più difficile. Quando in passato si verificò una situazione simile, nel giro di un paio di mesi le aziende trovarono delle contromisure per poter di nuovo garantire ai propri clienti un servizio efficiente, questa volta lo scenario sembra più complicato. Ma sicuramente le società interessate alla vicenda (tra le quali il colosso delle scommesse sportive sportsbook e alcune tra le più importanti società di gioco e di poker online) non tarderanno a far sentire la propria voce.