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High Stakes Poker 6, episode 13: spettacolare ultima puntata

Lex 'Raszi' Veldhuis, grande protagonista dell'ultimo episodio di High Stakes PokerIeri sera tutti gli americani appassionati di poker hanno avuto la fortuna di assistere ad una delle più belle partite di cash game trasmesse negli ultimi tempi. Tutti i giocatori presenti al tavolo hanno preso parte almeno ad una delle mani di questo episodio conclusivo di High Stakes Poker per quanto concerne la sesta stagione, un episodio che resterà impresso a lungo nella mente di tutti gli spettatori.

Cominciamo con la leggenda Doyle Brunson, che vede interrotta la sua lunga serie di successi nelle partite televisive da un call fantastico da parte del giovane Lex Veldhuis. Dopo l’inusuale fold di tutto il tavolo, Doyle decide di fare call con Q-7 dal big blind allo straddle di Veldhuis, che anche con 9-2 non esita a mettere pressione al veterano del tavolo verde. Il flop è 6-3-2 ed entrambi fanno check. Su turn J Brunson esce puntando 20.000$, quasi il piatto, conscio di aver poche possibilità di vincere in uno showdown.

Veldhius dichiarerà a Kara Scott che il suo check sul flop è stato fatto in previsione di fare call su turn e river. Tenendo fede al suo piano, mette i 20.000$ in fourth street e anche i 60.000$ - bet ancora vicina alle dimensioni del piatto – sul 4 del river. Qualcuno ha criticato questo call, dicendo che Doyle non bluffa quasi mai senza almeno un out – e il 4 chiude molti dei suoi progetti. Tuttavia in quest’occasione il call di Lex è incredibile.

Un pò meno bello è invece il call di Tom Dwan, che dimostra di essere umano commettendo anch’egli un errore. Rilancia preflop con 9-5, ma viene visto da Negreanu con K-T, che non lo molla neanche dopo la continuation bet su flop 7-7-3. Entrambi fanno check su turn K, mentre sul river Q, Negreanu fa una puntata sostanziosa, pensando correttamente di avere la mano migliore. Dwan riflette attentamente prima di fare call, ma purtroppo per lui, questa volta le sue conclusioni sono errate.

Phil 'OMGClayAiken' Galfond, autore di due bei fold

Si dice che un grande giocatore sia capace di massimizzare i suoi profitti con le mani deboli e vincenti, e di minimizzare le sue perdite con le mani forti, ma perdenti: è proprio quello che ha fatto Phil Galfond nelle due mani che andiamo a raccontarvi.
David Benyamine apre con 10-10 per 4.200$, Phil fa reraise con K-5 per 16.000$, ma Eli Elezra ha una monster dal bottone, cosa che lo rende sospetto (oltre ad aver appena perso un piatto): K-K innalzano il costo della visione del flop alla tutt’altro che modica cifra di 40.000$. Galfond decide comunque di vedere.
Il flop è disastroso: 9-9-K, ed Elezra con in suo full house prova ad intrappolare il suo avversario con una puntata molto piccola, solo 33.000$, che Phil non può fare altro che vedere. Se il flop era disastroso, il turn è catastrofico: un altro 9 dà al giovane player addirittura un full. Eli continua ad intrappolare il suo avversario concedendo il river gratuitamente.
Sulla Q al river e l’ennesimo check del suo contendente, Elezra punta 110.000$ - poco meno del piatto - ma Galfond analizza con grande acume tutto l’andamento della mano e trova un fold fantastico.

Più tardi, resta coinvolto in un altro piatto dalle dimensioni più contenute contro Daniel Negreanu: su board K-8-3-8-K, Daniel ha il full di K, Phil quello di 8. Ancora una volta, Galfond folda alla bet di Negreanu, intuendo di essere battuto. Il suo amico Tom Dwan apparentemente lo schernisce defininendolo “il giocatore più bluffabile del mondo”, ma è probabile che sia stato il suo modo di complimentarsi per la grande abilità di Galfond nel passare un’ottima mano quando capisce di essere battuto.