E’ un momento molto caldo per il poker sportivo live: le federazioni ed associazioni si stanno muovendo a seguito delle recenti sentenze favorevoli della Cassazione. Le parole di “chiusura” del sottosegretario Alberto Giorgetti hanno accellerato il percorso “associativo”.
In prima linea la FIGP di Isidoro Alampi, Italian Rounders di Domenico Tresa e Pagano Events con il nuovo progetto (Pagano Events Live Network) ma non è finita: nelle prossime settimane vi saranno altre clamorose novità che riguardano alcuni dei circoli più importanti in Italia.
Abbiamo però voluto analizzare il momento “storico” con l’Avvocato Riccardo Di Rella che pochi mesi fa ha ottenuto un’importante sentenza di principio della Cassazione.
Avvocato, come aveva previsto due anni fa, alla fine non ci sarà alcuna regolamentazione: il Ministero ed AAMS hanno prospettato un fold che era già nell’aria.
Il contesto economico non favorevole non aiuta ed il punto è uno: il poker live non è un gioco attrattivo dal punto di vista finanziario per lo Stato che non ha alcun interesse ad organizzare un bando.
Ci possono essere sviluppi per una futura regolamentazione?
A mio avviso solo quando verranno creati piccoli casinò locali legali. E’ l’unica prospettiva possibile.
Lei gestisce uno dei circoli più importanti del Nord Italia: il Poker Dream. Ma da un punto di vista economico i club privati non sono così attrattivi?
Il ritorno economico è ridotto, la strada delle concessioni senza il cash game a mio avviso rende il sistema insostenibile. Come più volte ribadito noi siamo per la legalità e, in questo contesto normativo, disposti solo ad organizzare tornei, ma vedo due stradi differenti.
Quali?
Da una parte il poker sportivo con la mera organizzazione dei tornei, dall’altra una regolamentazione, con una rete concessionaria per il cash game. Ma al momento la strada è impraticabile: sarebbe necessaria una modifica delle leggi esistenti. Il cash game dovrebbe essere riconosciuto da una legge come è stato per le scommesse, il bingo etc etc.
La strada del CONI secondo lei è praticabile? E’ logico che il Comitato Olimpico non può esporsi in maniera diretta ma potrebbe avere interesse comunque a riconoscere il poker come una pratica sportiva.
E’ logico che il CONI è un organo di diritto pubblico e non può sbilanciarsi alla luce del sole, fino a quando non vi è un intervento legislativo chiaro. Si tratta di un percorso lungo.
Avvocato, ma dal punto di vista del diritto amministrativo, è corretto continuare a sostenere davanti ai giudici che esiste una legge, quando tale norma è rimasta di fatto lettera morta, in quattro anni? Alla fine, è ancora corretto parlare di Riserva di Legge in questo settore, alla luce di questa inerzia?
Una regolamentazione ad oggi non c’è. E’ vero che lo Stato ha una riserva di legge sui giochi in generale e tale riserva viene esercitata con norme specifiche, ma nell’elenco dei giochi, non vi è il texas hold’em live. Non vi è un regolamento sui tornei di poker, quindi...
In conclusione?
La legge attuale non prevede sanzioni per chi svolge l’attività senza autorizzazioni, il Consiglio di Stato ha argomentato solo con due parole ed ha tagliato corto senza entrare nel merito, inoltre a mio avviso quando i Questori chiudono un circolo per questioni di ordine pubblico, devono giustificarlo con motivazioni giuridicamente fondate.
Per quanto riguarda questo aspetto molto delicato, quali devono essere i parametri da tenere in considerazione?
Ripeto, chiudere un circolo per questioni inerenti l’ordine pubblico deve essere giustificato. Io non credo ad oggi, considerando le sentenze pubblicate, che vi siano motivi così fondati. Solo casi estremi: uno potrebbe essere se il circolo è gestito da un soggetto pregiudicato, ad esempio.
Non aver organizzato il bando entro il 31 gennaio 2013 può comportare conseguenze?
No, perché è solo un termine ordinatorio. Ma capisco AAMS che non lo può fare. Le norme successive sono contrarie e la legge attuale andrebbe modificata prima di organizzare un bando di gara. Comprendo le difficoltà tecniche dei Monopoli. Al momento non è possibile.
Domanda secca: a seguito delle sentenze della Cassazione, organizzare tornei di poker sportivo è effettivamente legittimo?
Secondo me si, è ora di smetterla di continuare ad alimentare questa caccia alle streghe. I tornei, organizzati con determinati requisiti non possono essere vietati, va contro l’attuale giurisprudenza. E’ vero che in via teorica la Cassazione a sezioni unite potrebbe ribaltare le recenti sentenze, ma l’indirizzo è consolidato e le motivazioni sono fondate. L’ultimo precedente contiene dei principi che non possono essere ignorati.