Si è conclusa venerdì scorso la Red Sea Poker Cup 2009, una settimana di Texas Hold'em e sole egiziano al Domina Coral Bay Resort di Sharm El Sheik. Tale manifestazione - organizzata dalla Federazione Russa di Poker, il Las Vegas Poker ed il F.A.M.E. Poker Event - ha visto coinvolti giocatori e staff russi ed italiani, seppure questi ultimi fossero in netta minoranza in entrambi i casi.
La ragione di questo calo, oltre alla presenza di numerosi eventi internazionali ravvicinati, è dovuta probabilmente alla chiusura dei circoli e quindi alla mancata possibilità di qualificazione attraverso satelliti live, indispensabile per consentire un accesso numeroso a tornei che prevedono comunque spese e buy-in importanti. Ciò nonostante, alla fine sono stati 207 i giocatori che hanno preso parte al Main Event dal buy-in di 1000€+100€ , fra cui 57 italiani.
Noi di Assopoker eravamo presenti in esclusiva con i nostri blog dedicati, e siamo quindi in grado di sintetizzarvi quanto avvenuto in questa lunga settimana. Purtroppo la sorte dei nostri colori non è stata brillante tanto quanto avremmo voluto, anche se siamo riusciti comunque a ben figurare grazie ad alcuni piazzamenti.
Fra i migliori, il giovane Andrea Bulgari, autore di una clamorosa rimonta e giunto infine undicesimo, eliminato da un altro nostro giocatore, Persiano. Buona esperienza comunque per lui, piazzatosi anche nono al Side Event da 500€+50€, migliore fra gli italiani. Al tavolo finale giungono così Erico "shamaddeu" Iervasi ed il toscano Salvatore Persiano, che tuttavia non riescono ad imporsi. Shamaddeu esce infatti in settima posizione, quando da short manda con K-10 ma trova ad attenderlo un A-Q che gli è fatale. Un buon piazzamento e 10.000 € per il calabro-ligure sono comunque qualcosa di positivo con cui consolarsi.
Persiano finisce invece ai piedi del podio, quarto con 18.000 € in più in tasca. Il toscano paga forse un gioco troppo prudente nelle fasi decisive, con soventi limp che finiscono facile preda dei rilanci avversari, ma ha comunque di che essere soddisfatto. Il torneo - al termine di un breve heads up - viene vinto dal russo Alexiey Babarikin, che guadagna così il trofeo e 40.000 € di premio.
Anche nel torneo V.I.P. da 3.000€ di buy-in non riusciamo a brillare quanto potremmo, anche se va sottolineata l'eccellente prova del nostro Niccolò "tamprog" Domeniconi, piazzatosi sesto non senza sfortuna. Dopo un torneo trascorso lottando, Domeniconi riesce a raggiungere il tavolo finale, ma qui subisce due colpi scritti che ne sanciscono un'eliminazione prematura. Rimasti in sette in average, si isola contro uno short con Q-Q, ma questi gli gira K-K e lo condanna a rimanere con pochi bui.
L'italiano lotta, doubleuppa contribuendo all'eliminazione del settimo player, ma nulla può quando - sempre abbastanza short - manda i resti con 7-7 da late position e viene chiamato da Babarikin che gira A-6. Il flop mostra subito un asso e per Niccolò sono 10.000 € carichi di dispiacere nonostante tutto.
Anche nella sfida Italia - Russia dobbiamo purtroppo accontentarci delle posizioni di rincalzo. Costituito da un sit&go a dieci giocatori - con cinque italiani e cinque russi - formatosi attraverso delle qualificazioni dal buy-in di 300€+30€, si è trattato di un torneo nel quale i giocatori dovevano fare squadra, ricorrendo anche al chip dumping o dicendosi palesemente le carte. Unica regola, le carte non potevano essere mostrate direttamente.
Fra goliardia e qualche momento di tensione agonistica, gli italiani non riescono ad andare oltre il terzo posto, lasciando alla Russia anche questo trofeo ed i premi più ghiotti. Si è trattato comunque di un'esperienza positiva a detta di tutti i giocatori coinvolti: speriamo soltanto che nel corso della prossima edizione i nostri siano capaci di volare più in alto per cantare un inno di Mameli che all'ombra delle piramidi stavolta non ha conosciuto voce.