Vedere il Poker messo in luce come gioco di abilità e non di azzardo sui canali generalisti italiani non è cosa che capita tutti i giorni. Su RaiUno poi.
Invece è successo sabato notte grazie a Dario Sammartino. Il torneista live italiano più vincente di sempre è stato ospite della trasmissione 'Ciao Maschio' condotta da Nunzia De Girolamo. Dario ha potuto spiegare un paio di cose sul nostro gioco sicuramente ignorate da una larghissima parte del pubblico della Ammiraglia Rai.
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La trasmissione
Nell'introdurre Dario, la conduttrice ha definito la puntata andata in onda sabato notte "dei maschi particolari."
Gli altri due ospiti erano Rocco Siffredi e Salvo Sottile. La cifra della trasmissione prevede che ogni ospite dia una definizione di sé stesso in pochi aggettivi. L'ex pornoattore ha detto di essere passionale e responsabile, Sottile fumantino, generoso e profondo.
Dario invece ha scelto di autodefinirsi "professionale ed emotivo, mutevole, umile e presuntuoso."
Le emozioni al tavolo e fuori
Quando la De Girolamo gli ha fatto notare le "dicotomie", Dario ha spiegato che esistono due versioni diverse della sua persona, a seconda che si trovi al tavolo a giocare o fuori:
"Il fatto di dover essere sempre così freddo al tavolo e di dover tenere le mie emozioni a bada mi fa liberare quando sono fuori dal tavolo. Una vita senza emozioni penso sia una vita anche un po' morta, essendo io napoletano con il sangue bello caldo, quindi fuori dal tavolo sono molto emotivo mentre al tavolo riesco a tenere queste emozioni completamente a bada."
Dario ha confermato che in quel momento era "abbastanza su di giri" per l'ospitata in trasmissione, mentre al tavolo è super freddo anche quando gioca cifre grosse.

Il (non) ruolo dell'adrenalina
Sammartino ha anche spiegato come il professionista di poker debba tenere l'adrenalina lontano dal tavolo per essere lucido e seguire la matematica del gioco.
"Se fai il pokerista per professione devi cercare di tenere a bada anche l'adrenalina e le tue emozioni, perché devi prendere delle scelte matematiche che siano giuste sul lungo periodo e devi prendere delle scelte in base anche alla persona che trovi di fronte. Quindi è importante studiare la persona che hai di fronte, capire i punti deboli di quella persona e sfruttarli a tuo vantaggio."
"Ho studiato poker venti anni"
A seguire Dario ha raccontato come iniziò a giocare a poker e la sua decisione di diventare professionista, prima di rispondere alla De Girolamo sui rischi legati alla ludopatia.
"La ludopatia è portata dall'eccesso ma anche se ti se mangi che so cinque barattoli di Nutella può diventare una cosa pericolosa, cioè la ludopatia è qualcosa di pericoloso se uno estremizza, se tu esageri allora puoi diventare ludopatico. Un professionista non può esserlo".
Le obiezioni della De Girolamo, su come faccia a restare umile dopo aver vinto sei milioni di dollari arrivando secondo su più di 8.700 partecipanti, hanno poi dato modo a Dario di spiegare il ruolo dello studio nel poker. Sì, proprio sulla rete ammiraglia di 'Mamma Rai': finalmente, verrebbe da dire.
"Il discorso è che io non ho mai giocato per i soldi. Per arrivare secondo al Main Event WSOP sono andato per quindici anni di fila a giocare quel torneo dopo aver studiato per vent'anni, quindi non è che ho comprato un gratta e vinci, l'ho grattato e ho vinto. La cosa è ben differente".
L'aspetto psicologico e le bad-run
Dario ha poi spiegato la routine quotidiana del pokerista e che il gioco deve restare isolato dal resto della vita quotidiana.
"La preparazione vera e propria la fai negli anni nel senso che comunque studi la matematica e la statistica del gioco, cerchi di capire come prendere informazioni dai tuoi avversari e usi tutte queste cose queste cose quando sei lì al tavolo a giocare"
In chiusura della intervista Dario ha anche parlato di bad-run!
"Da un punto di vista psicologico è un tipo di lavoro veramente estenuante soprattutto durante i mondiali (il riferimento ovvio è alle WSOP, ndr): durano due mesi e tutti i giorni giochi almeno dieci ore al giorno. Puoi anche dare il massimo ma capitano sempre periodi di bad run, come si dice, di sfortuna dove non riesci a battere questa varianza".