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Svolta epocale? Commissione UE: “gli operatori devono avere la licenza…”

[imagebanner gruppo=gazzabet]All’apparenza i Commissari Europei continuano a mantenere una posizione neutrale per quanto riguarda la disciplina sul gaming online, di fatto però trapela un orientamento che, fino a poco tempo fa, sembrava impensabile. Diciamocela tutta, questa volta la Commissione è uscita allo scoperto.

A Londra ha parlato Harrie Temmink, vicedirettore dell’unità online e servizi postali della Direzione Generale del Mercato interno della Commissione Europea.

Il dirigente danese ha ribadito che “gli stati europei sono contrari ad un’armonizzazione – secondo le dichiarazioni riportate dall’agenzia Agimeg – e la Commissione stessa non ha alcuna intenzione di proporre interventi legislativi”. Fin qui nulla di nuovo sotto il sole, l’organo comunitario sembra continuare ad assumere una posizione neutrale e prende le distanze dall'ipotesi di un'unica regolamentazione.

Harrie Temmink però va oltre e – questa volta -  rende più esplicita l’interpretazione e la posizione dei commissari. Il vice direttore danese detta una linea politica abbastanza marcata che potrebbe – in futuro – condizionare gli equilibri continentali del settore:

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Gli operatori devono possedere una concessione per lo specifico paese in cui offrono giochi, senza poter contare sul riconoscimento delle licenze tra un paese europeo e l’altro. Da parte loro è compito degli Stati membri garantire un sistema non discriminatorio di rilascio delle autorizzazioni”.

Per quanto riguarda il mercato italiano (e non solo) il focus rimane sulle discriminazioni: sono numerose le sentenze che hanno ravvisato tale problema nei bandi di gara per l'assegnazione dei diritti dei punti di raccolta delle scommesse sportive, anche se – in base all’ultima sentenza riguardo al Bando Monti – il quadro generale sembra migliorato.

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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