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Full Tilt: la rivoluzione rossa porta ad un -10% dell'action

Full Tilt ha adottato - una settimana fa - misure drastiche che sfavoriscono in maniera chiara i grinder professionisti e che hanno sancito la fine degli high stakes online (nelle varianti). Come era logico attendersi, la rivoluzione rossa ha sortito effetti non positivi nel breve periodo: secondo gli analisti, l'action è già calata oltre il 10% per le modifiche all'offerta, la lobby e la rake.

Pochi giorni dopo i grandi cambiamenti, l'azione aveva registrato una contrazione del 6%.

D'altronde le misure sono state adottate per ottenere miglioramenti in ottica di medio-lungo periodo, in vista della tutela dell'ecosistema del field e dei giocatori amatoriali.

Full Tilt Poker è diventata la sesta room mondiale

Ma ricordiamo quali sono state le storiche novità che la red room ha sposato:

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Sulla room, il player entrerà - ha annunciato l'amministratore delegato, Mansour - e nella lobby gli si aprirà una finestra, dove sarà possibile selezionare tipo di gioco e limite ma non potrà scegliere il tavolo. Dopo di che sarà il software a condurlo direttamente alla postazione, proprio come avviene nelle poker rooms live. In questo modo il giocatore non potrà scegliersi tavolo e avversari. Il grinder professionista, in estrema sintesi, non avrà più la possibilità di prendere di mira i giocatori più deboli e fare table selection.

"Abbiamo deciso - spiega il CEO di Full Tilt – di eliminare gli heads-up dalla nostra offerta ring game. In questo modo evitiamo che i più forti possano sfidare solo i giocatori deboli e non tutti".

La svolta epocale: stop ai limiti nosebleed, quelli dove si sfidano i giocatori high stakes più forti del mondo. Saranno banditi i tavoli full ring per i tavoli Stud, Draw e Mixed Games. L'action si sposterà di nuovo verso il PLO e NLHE dove però vi sono già dei limiti importanti. Di fatto, l’action high stakes sarà dirottata tutta su PokerStars.com.

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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