Un ex broker della JPMorgan Chase & Co è stato condannato a cinque anni di carcere, dopo aver ammesso di aver rubato qualcosa come $22.000.000 (sì, ventidue milioni di dollari!) ai suoi clienti a causa - così ha affermato il broker - di una fortissima dipendenza dalle scommesse sportive.
"Il mio cervello era deviato dalle scommesse", ha dichiarato Michael Oppenheim, che ad un certo punto della sua carriera di broker alla JPMorgan aveva un portafoglio di quasi 500 clienti e ben 90 milioni di dollari da gestire. Secondo l'avvocato dell'ex broker, Michael Oppenheim aveva accumulato così tanti debiti che "persino ai suoi bookmaker dispiaceva per lui".
Oppenheim rischiava dieci anni di carcere - questa la richiesta dell'accusa - ma il giudice Analisa Torres ha preferito non andare oltre i cinque: "Sono consapevole che la ludopatia sia un disordine mentale, che viene aggravato durante i periodi di stress e depressione", ha spiegato la Torres, che ha anche riconosciuto all'ex broker l'attenuante di aver genuinamente espresso rimorso per i suoi crimini.
A quanto pare, Michael Oppenheim ha cominciato a scommettere sulle partite della National Football League (NFL) nel 1993, passando poi alle scommesse sportive online. Dopo aver perso centinaia di migliaia di dollari mentre già lavorava alla JPMorgan, l'ex broker avrebbe cominciato a rubare dai suoi clienti, per tentare di recuperare le perdite.
Ad un certo punto, Oppenheim ha cominciato a fare trading con azioni di aziende hi-tech come la Apple, perdendo fino a 2,7 milioni di dollari in un giorno, nel vano tentativo di recuperare i soldi dei suoi clienti.
L'ex broker gambler pentito
Oppenheim si è dichiarato colpevole lo scorso novembre, ammettendo di aver derubato 10 dei suoi più ricchi clienti. Per coprire gli ammanchi, l'ex broker inviava ai clienti dei finti estratti conto: "Mi rendo conto di cosa ho fatto ed è stato orribile", ha dichiarato Oppenheim prima della sentenza.
"Ho sempre pensato che mi sarebbero bastate una o due trade per sistemare tutto. Per me, una scommessa è una scommessa di troppo. Se non avessi avuto questa dipendenza, non avrei mai rubato dei soldi", ha aggiunto.
Secondo l'accusa, l'ex broker spingeva i clienti a prelevare centinaia di migliaia, persino milioni di dollari, dai loro conti, promettendo di investire quei soldi in bond a basso rischio, che sarebbero stati trattenuti dalla banca stessa. Invece, Oppenheim utilizzava poi quel denaro per ottenere assegni depositati poi sui propri conti personali in altre banche.
La truffa perpetrata dall'ex broker di JPMorgan sarebbe andata avanti per oltre sette anni e avrebbe riguardato quei clienti più facoltosi - come peraltro ammesso dallo stesso scammer - che non facevano molta attenzione ai propri movimenti bancari.