Il CONI ha indicato la strada: il riconoscimento del poker come disciplina sportiva deve passare dal Comitato Olimpico Internazionale o in alternativa da Sport Accord, organizzazione collegata sempre al CIO. Il segretario generale CONI Roberto Fabbricini è stato chiaro “possono essere ammesse alla fase dell'Osservatorio solo le Federazioni che promuovono discipline sportive riconosciute dal CIO e/o da Sport Accord. Pertanto al momento la richiesta (di FIGP, ndr) è tenuta di fatto in una posizione di attesa”.
Ma a che punto stanno i lavori a livello internazionale per il riconosciento del poker come sport? Isidoro Alampi, presidente della Federazione Italiana Gioco Poker (FIGP) è apparso più che ottimista: “Abbiamo presentato il progetto al CONI ed abbiamo ottenuto i primi riscontri. Nei primi mesi del 2014, il poker verrà riconosciuto come disciplina sportiva nell’ambito del CIO. Da quel momento il poker italiano entrerà nella casa dello sport”.
Perché Alampi si sbilancia in questo modo? Cosa lo induce all’ottimismo? La partita si sta giocando a livello internazionale: le dinamiche politiche italiane in questo momento non possono avere alcuna influenza.
FIGP è stata affiliata a maggio all’ International Federation Poker (IFP) e in una lettera formale, il presidente Patrick Nally ha assicurato in questi giorni: “IFP ha lavorato con SportAccord nel corso degli ultimi tre anni. Abbiamo 51 federazioni nazionali in totale, con un buon numero di federazioni che si stanno affiliando. Molti dei nostri membri stanno ottenendo il riconoscimento come "sport di mente". Sia il Governo cinese che quello indiano stanno lavorando direttamente con noi, per il raggiungimento dello status del poker come "sport mentale" nei rispettivi paesi.
Tutto sembra in ordine: prevediamo il pieno riconoscimento in occasione della prossima conferenza di SportAccord nel maggio del 2014.
Ho incontrato anche il nuovo presidente di SportAccord Marius Vizer e il nuovo amministratore delegato Vlad Marinescu: entrambi sono felici per quanto riguarda questo processo. Preciso che l'accettazione di SportAccord dà diritto a IFP all'adesione automatica e completa all'IMSA (International Mind Sport Association)".
Se le previsioni del presidente Patrick Nally saranno corrette, nel maggio del 2014 il CONI potrebbe realmente aprire la casa dello sport anche al poker, riconoscendola come “sport mentale” ma solo dopo un lungo percorso, con l’apertura della fase dell’ “Osservatorio”. E' ancora prematuro fare pronostici.
Per questo motivo la valorizzazione del concetto di poker sportivo (tornei di texas hold’em, senza rebuy e rispettando le linee guida della Cassazione) diventa centrale per la realizzazione di questo progetto. Alampi ha specificato che i buy-in dei tornei saranno al massimo di 40€/50€.