Isidoro Alampi ha spiegato come saranno inquadrati i dealer e quale sarà la disciplina fiscale dei circoli affiliati alla sua federazione. Ma ci sono altre interessanti novità previste dal progetto “Poker Sportivo 2.0”, come la struttura dei tornei, i buy-in e i format dei campionati. Il presidente FIGP annuncia anche la costituzione di un’associazione per giocatori professionisti.
L’ASI, l’ente di promozione sportiva affiliato al CONI (e vostro partner) sta disciplinando - con il Ministero dell’Economia - il riconoscimento formale degli “operatori sportivi” professionali. Il personale di sala rientrerà in questo inquadramento. Come saranno stabiliti l’entità dei rimborsi?
Si, la disciplina potrà coprire tutte le figure di collaborazione, come ad esempio quella degli arbitri da tavola (dealer). Le tariffe orarie saranno stabilite regione per regione. Non ci sarà quindi uniformità tariffaria nazionale ma solo regionale perché abbiamo riscontrato forti differenze, ad esempio, tra Sicilia e Lombardia ma anche con altre realtà.
Veniamo ai buy-in: è vostra intenzione non pubblicizzare questo tipo di informazione?
Nelle comunicazioni dei tornei vi sarà indicata anche la quota di iscrizione. Il nostro sistema vuole preservare la massima trasparenza. E’ da un punto di vista della comunicazione che si vuole porre l’accento più sulla competizione sportiva che sul resto. D’altronde i premi, come abbiamo visto, non saranno – di fatto – in denaro (le carte di credito non devono essere abilitate per i prelievi).
Riguardo ai montepremi garantiti?
Ripeto, dobbiamo sforzarci di valorizzare il concetto di poker sportivo. I circoli, al momento di annunciare i tornei, daranno comunicazione sul montepremi atteso, un dato tendenziale. In base alle esperienze passate, daranno un’indicazione di massima sul montepremi e sui partecipanti previsti. Ma focalizzarsi sui garantiti non può essere compatibile con il nostro progetto che prevede competizioni e sfide.
L’entità dei buy-in? Il tetto massimo?
La sentenza della Cassazione fa espresso riferimento alla regolamentazione dell’online. Quindi, solo per alcuni eventi di carattere nazionale, la quota di iscrizione sarà di 250 euro. Nei club si potrà arrivare ad un massimo di 60/70 euro, salendo a 100/150 euro per le fasi regionali. In linea di massima (ma il dato dovrà essere ancora confermato), organizzeremo poi quattro tappe per il campionato nazionale, con buy-in da 250 euro.
Che tipo di campionati italiani avete intenzione di organizzare?
Il campionato nazionale si svilupperà sulla base del ranking. Ogni club svilupperà una classifica tra i suoi associati che terrà conto dei 20 migliori risultati in stagione. Alla fase regionale si qualificheranno i top 300 del ranking. I tornei regionali contribuiranno ad assegnare i punti per il ranking nazionale che stabilirà i qualificati per la finale dei campionati italiani e designerà il team che andrà a Las Vegas (la Nazionale), nonché i campioni regionali. Le competizioni, a qualsiasi livello, dureranno tutto l’anno.
La seconda competizione?
Sarà una sorta di Coppa Italia: APP (Associazione Poker Players) Italian Tour. Ci saranno dodici tappe, una tappa al mese e sarà a livello nazionale e sarà aperto solo ai top 600 del ranking. Ci saranno otto tappe da 200€ e quattro da 250€.
La struttura della maggior parte dei tornei nei circoli però sarà diversa? Si parla di format turbo?
Abbiamo intenzione anche di rivedere il format di molti eventi live, per fare in modo che i tornei finiscano in quattro ore (dalle 21 all’1 di notte). In questo modo diamo la possibilità a tutti gli appassionati di poter giocare ed andare al lavoro la mattina successiva. Tutti potranno dedicarsi a questo magnifico sport.
Ma i circoli e i giocatori accoglieranno con favore questa novità? Non tutti amano i turbo.
Questa tipologia di MTT affiancherà il palinsesto classico dei circoli. In tutti i club affiliati FIGP ci saranno anche gli eventi da quattro ore durante la settimana. Ci sarà poi il giorno dei satelliti per la qualificazione alle finali provinciali e regionali. Durante il week end ci sarà più spazio per i tornei tecnici.
FIGP pensa anche ai professionisti o solo ai dilettanti?
Abbiamo intenzione di costituire un’associazione che rappresenti i giocatori italiani: sto contattando personalmente i players più forti e rappresentativi a livello nazionale. Li voglio coinvolgere, farli sedere intorno ad un tavolo. I più famosi a mio avviso devono rappresentare tutto il movimento per la loro esperienza, ma dovranno essere eletti democraticamente da tutti gli iscritti. La loro voce sarà fondamentale per sviluppare le attività tecniche ma anche per tutelare gli interessi comuni.
seconda parte - fine
Isidoro Alampi - prima parte intervista
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