Il post black friday si sta rivelando molto duro per il poker online, anche il 2013 presenta un bilancio negativo: il traffico mondiale ai tavoli è diminuito del 12%, rispetto ai dati raccolti nello stesso periodo del 2012. Conferrmato il trend dopo la maxi inchiesta della procura di New York sulle rooms che operavano in modo illegale negli States.
PokerStars.com mantiene la propria leadership con una media (nell'arco della settimana) di 23.000 giocatori di cash game, mentre il network iPoker rimane al secondo posto con 2.300, secondo i dati rilevati da PokerScout. Non lontana Full Tilt Poker (che però dopo la chiusura della promozine Big Bonus ha perso il 14% dell'action in soli sette giorni) e si difende anche 888Poker.
Per la ripresa dell'industria si attende nuova linfa e ossigeno dagli Stati Uniti. I primi giorni in New Jersey hanno generato 300 milioni di revenues per i casinò di Atlantic City e 45 milioni alle casse dell'Erario. Rispetto al Nevada non si sono riscontrati problemi tecnici: le piattaforme si sono dimostrate molto affidabili.
Proprio da Las Vegas non arrivano però buone notizie: il mercato a novembre è calato del 25% rispetto ad ottobre. Non un buon segno, d'altronde la liquidità interna è molto ristretta e se decine di grossi grinder decidono di prendersi una vacanza, l’action rallenta. Tra le curiosità: il sito WSOP.com ha superato UltimatePoker, nonostante una partenza posticipata rispetto al proprio competitor.
Nel frattempo nel 2014, un altro stato potrebbe legalizzare il texas hold'em: si tratta del Mississipi. In Europa invece la Grecia ha deciso di compiere questo passo: al momento sono attive solo le licenze provvisorie (PokerStars.gr e FullTiltPoker.gr sono entrate in partnership con una licenziataria maltese).