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Candio smentisce il TG5: "non sono indagato per evasione!"

Nell’era del copia/incolla, una presunta notizia vecchia (maggio 2012), può finire anche nei titoli di apertura di un telegiornale come il TG5 con due anni di ritardo. Così, Filippo Candio si è guadagnato un minuto e 27 secondi di “gloria” sui teleschermi di Mediaset. D’altronde quando si parla di evasione, oltretutto nel poker, il gioco è fatto e l’audience schizza alle stelle.

E' bene sottolineare che il player sardo ha smentito categoricamente di essere iscritto nel registro degli indagati. Noi ci atteniamo ai fatti noti e conosciuti.

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E' probabile che l'equivoco sia nato proprio dal fatto che la stessa identica notizia (Filippo indagato per presunta Evasione Fiscale per le vincite nei tornei all’estero), era stata già pubblicata due anni fa, da un altro quotidiano sardo. Driveon– anche in quella occasione – aveva conquistato, a cascata, per un perverso effetto domino, titoloni su parecchi quotidiani nazionali. 

Candio ieri sera si è deciso ad esprimere la sua opinione sulla paradossale vicenda: 

"Non sono né indagato, né faccio parte dell operazione Stealth. Semplicemente un giornale sardo ha ripreso una notizia di 2/3 anni fa ed ha riempito una pagina. Come ogni giocatore ho una verifica aperta che si sta risolvendo con la mia totale collaborazione, ma niente di tutto quello scritto è verp e p.s. Non sono assolutamente nei guai con nessuno, al massimo stanco".

Ma perché una presunta vecchia notizia (al momento la Procura non ha dato alcuna comunicazione e Candio ha smentito tutto) è riuscita addirittura ad arrivare in un telegiornale così prestigioso? Su internet le notizie volano ad una velocità supersonica, senza filtri.  La giornata di ieri (venerdì 7 marzo) è stata un vero delirio: nelle prime ore del mattino un quotidiano sardo rilanciava la notizia (smentita dal giocatore), pubblicata nel maggio del 2012 da un altro giornale locale concorrente. Perché? 

Abbiamo subito cercato di chiarire con il diretto interessato che ci ha spiegato le dinamiche, smentendo in modo sereno tutto quello che gli è stato addebitato.  Il caso però – con il passare delle ore – si è gonfiato fino a raggiungere il proprio apice con il servizio del TG5. 

Candio ha smentito di aver mai ricevuto un avviso di garanzia ("non sono indagato") ma ammesso di collaborare con le autorità "per una verifica aperta", mentre il giornale sardo ha ribadito che il PM De Angelis sta attenzionando la sua posizione, soprattutto in merito alla dichiarata (e vecchia) residenza di Montecarlo. Filippo ha ribadito il concetto che "la vicenda si sta risolvendo con la mia totale collaborazione"

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L'escalation mediatica però fa pensare: quando si può parlare in termini negativi del mondo del poker, i cecchini sono sempre dietro l’angolo. 

C’è da dire che, al contrario di altri precedenti servizi, quello del TG5 è apparso moderato nei toni ed stato più preciso nel ricostruire la vicenda (circoscrivendo il presunto reato di evasione solo alle vincite all’estero). Filippo ha reagito nella maniera più serena possibile, ironizzando anche sul fatto di essere stato definito “il Re del poker”. 

D’altronde Candio è un professionista e con questo gioco si guadagna da vivere. Se però la stessa cosa fosse capitata ad un uomo normale nella real life? 

Se ad esempio un libero professionista fosse stato messo alla berlina (proprio come ieri sera Filippo) davanti a milioni di telespettatori, come presunto evasore con il “vizio del gioco”, solo per aver vinto un torneo, cosa sarebbe successo? Logico pensare che i danni sarebbero stati incalcolabili nella sua vita privata e professionale.

Alla fine, il giornalista chiude con una battuta: “…resta infine un dubbio: ma una vincita al tavolo da gioco, per di più all’estero, può davvero essere considerata un guadagno?”.

Da questo link puoi ascoltare il servizio del TG 5!

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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