A Cipro sono arrivati quattro container con 5 miliardi di euro cash, per garantire la liquidità delle banche isolane oramai in ginocchio. Si parla di un buco pari a 10 miliardi di euro. Stamani agenti armati sorvegliavano l’entrata dei principali istituti di credito, alla riapertura dopo due settimane.
Sulla piccola isola del Mediterraneo la crisi finanziaria è tangibile e potrebbe provocare un effetto domino anche nel gambling online internazionale: rischiano di perdere il 40% del valore dei depositi i correntisti che possiedono più di 100.000 euro e sarebbero coinvolti diversi operatori di gioco stranieri.
Secondo il sito CalvinAyre, sarebbero esposti in maniera pesante anche bookmakers e rooms che operano (in modo illegale) negli Stati Uniti e che hanno un giro d’affari annuo per svariati miliardi di dollari, con rischi importanti per i giocatori americani. Cipro era il crocevia delle transazioni per aggirare l’UIGEA, la legge federale statunitense.
Questi operatori si sarebbero appoggiati alle banche cipriote, gestendo i conti gioco con transazioni dagli Stati Uniti all’isola mediterranea.
Laiki, la seconda banca locale è destinata al fallimento mentre il piano di risanamento prevede il salvataggio (con perdite per i correntisti pesanti) della Banca di Cipro. CalvinAyre sostiene che un bookmaker nord americano gestisce il 90% dei conti proprio della banca cipriota. E c’è chi teme un altro tsunami per l’e-gaming americano dopo il “black friday” che ha messo in ginocchio FullTiltPoker, UB.com e Absolute Poker.