A leggere i dati annuali suona un campanello d'allarme per l'industria del poker online che ancora deve riprendersi dalla "mazzata" black friday: il traffico mondiale rispetto al 2012 è in calo del 15% .
Però la nuova stagione autunnale regala spunti interessanti: si sta registrando da quattro settimane a questa parte una ripresa, lenta ma costante. Anche negli ultimi sette giorni, PokerScout ha registrato un +1%. Dato che conferma il trend degli ultimi 30 giorni.
In testa troviamo come sempre PokerStars.com che sta chiudendo il 2013 in territorio positivo. La crescita è lieve, ma considerando il contesto si tratta di un buon risultato, anche perché la room dell’Isola di Man ha chiuso gli ultimi due anni con un calo superiore al 10%.
Un altro aspetto importante riguarda il fatto che quattro delle prime dieci rooms sono in crescita: oltre a Stars, marcano il segno positivo 888Poker, PokerStars.it e Bodog/Bovada.
PartyPoker.com è in fase di rinnovamento con un nuovo software e manager d’alto profilo e presenta margini di crescita per il 2014: il consiglio di amministrazione di Bwin-Party (GDPOker fa parte del gruppo) ha ribadito che intende continuare ad investire nel settore ed inoltre si guarda al mercato statunitense con ottimismo (con un impiego di risorse importante in New Jersey).
E’ logico che con la chiusura totale (a livello federale) degli States, si guarda con molte aspettative ai nuovi mercati regolamentati: in Delaware procede tutto a rilento, come da previsioni. 888Poker è l’unico network attivo ed al momento il picco massimo ha fatto registrare 51 giocatori ai tavoli di cash game, circa un quarto rispetto a Ultimate Poker e WSOP.com (i due siti attivi in Nevada).
Sul fronte a stelle e strisce però c’è ottimismo per l’apertura imminente (da domani inizierà una fase test soft) del New Jersey che vanta un potenziale ed un bacino d’utenza più importante rispetto agli altri due stati americani.
Nelle ultime ore si sono diffusi rumors sulla possibile apertura del mercato cinese ma non vi è alcun tipo di riscontro ufficioso: il Governo al momento rimane fermo sulle sue posizioni contro il gambling online. Inoltre il texas hold’em in Asia non gode di molta popolarità (a Macao il 93% delle revenues dei casinò deriva dai tavoli di baccarat, il resto dalle slot): sarebbe utopistico per l’industria del poker confidare in una ripresa del settore scommettendo sul mercato cinese.