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Poker online: un altro sciopero... i grinder portoghesi boicottano il mercato nazionale

A dicembre il Governo portoghese ha sorpreso tutti: il prossimo mercato lusitano del poker online sarà ristretto, chiuso entro i confini nazionali e i giocatori potranno sfidarsi solo tra di loro e non potranno confrontarsi con i grinder degli altri paesi. Di fatto, il Portogallo si è allineato alle esperienze negative di Francia, Italia e Spagna, girando le spalle al modello britannico.

Furiosa la reazione dei poker players che sono stati tratti in inganno: dopo aver ricevuto ampie rassicurazioni sulla liquidità internazionale, a dicembre è arrivato il fulmine a ciel sereno, alla fine i governanti di Lisbona hanno preferito sposare il sistema chiuso.

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Considerando il numero di abitanti esiguo (10,4 milioni residenti censiti nel 2015), si tratta di un fallimento annunciato.
In un comunicato stampa, l'ANAon - l' Associação Nacional de Apostadores Online - ha commentato che la restrizione della liquidità "non rappresenta un'opzione soddisfacente".

I giocatori vogliono boicottare il futuro mercato regolamentato. L'associazione è stata fondata nel 2012, a tutela e protezione degli interessi dei giocatori, i quali sembrano intenzionati a giocare solo sui siti esteri che operano nei mercati grigi. Un vero paradosso.

L'ente regolatore SRIJ ha inviato alla Commissione Europea, i regolamenti di gioco per la notifica (gli altri paesi membri potrebbero sollevare delle eccezioni). Una procedura complessa che richiede 6 mesi di tempo.

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Da quando è stato compiuto questo passo ufficiale, tutti le rooms (vedi PokerStars) che hanno presentato domanda per una licenza, si sono automaticamente ritirate dal mercato portoghese (non accettano gioco da Lisbona e dintorni). Pertanto i giocatori sono costretti a grindare solo su skin che operano in mercati non regolamentati. 

Il regolatore SRIJ ha dichiarato che la liquidità per il momento sarà ristretta ai confini nazionali, almeno fino a quando non sarà risolta una complessa querelle giudiziaria tra un giocatore portoghese e un player tedesco.

Non sono stati menzionati i nomi dei protagonisti di questa vicenda, ma i sospetti cadono sul noto player Jose “Girah” Macedo, protagonista quattro anni fa, di alcune clamorose truffe ai danni di note vittime “high stakes”.

SRIJ ha assicurato ANAon che una volta chiarito il caso, si potrà adottare il modello britannico: ovvero mercato regolamentato, ma aperto alla liquidità internazionale. La sensazione è che ci vorranno anni e l'associazione dei grinder è sempre più sul piede di guerra e potrebbe snobbare le future piattaforme portoghesi.

Editor in chief
Iscritto all'ordine dei giornalisti da più di 25 anni, vivo a Malta dal 2012, laureato in giurisprudenza, specializzato nello studio dei sistemi regolatori e normativi del settore dei giochi nel Mondo e nella comunicazione responsabile nel mercato legale italiano alla luce del Decreto Balduzzi e del Decreto Dignità (convertiti in legge). Forte passione per lo sport e la geopolitica. Fin da bambino, sfogliando il mitico Guerin Sportivo, sognavo di fare il giornalista sportivo, sogno che ho realizzato prima di passare al settore del gaming online. Negli anni universitari, ho iniziato anche il lungo percorso da cronista in vari quotidiani e televisioni. Dai primi anni 2000 ho lavorato anche nel settore delle scommesse e nel 2010 sono entrato nella grande famiglia di Assopoker per assecondare la mia passione per il poker texas hold'em.
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