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Poker USA e mafia russa: player condannato a 5 mesi

Lo scandalo delle partite di texas hold'em gestite dalla mafia russa tra New York e Hollywood giunge ad un epilogo per Edwin Ting; il poker player americano che "alla luce del sole" ha vinto nei tornei di poker live 80 mila dollari, ma che, grazie alle partite high stakes clandestine, ha macinato ben altre cifre. 

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Edwin Ting è uno dei 34 tra giocatori e organizzatori fermati dall'FBI lo scorso aprile, quando lo scandalo delle partite illegali divenne di dominio pubblico. Le accuse per tutti vanno dal riciclaggio di denaro, gioco d'azzardo illegale, fino all'estorsione, dato che l'organizzazione criminale si occupava anche del recupero crediti.  

Ting si è dichiarato colpevole ad agosto, ottenendo così un sostanziale sconto di pena: il suo ruolo determinante nell'organizzazione fraudolenta, gli è valso una condanna di 5 mesi di reclusione e 2 milioni di dollari di sanzione

Insieme ad Edwin Ting, altri 24 imputati si sono dichiarati colpevoli. Decine di milioni di dollari trovati sui conti correnti, sono già stati confiscati dal governo americano, l'organizzazione collusa con la mafia russa, infatti, gestiva anche un grosso giro di scommesse sportive clandestine raccolte attraverso siti internet. 

Lo scandalo delle partite clandestine di poker ha suscitato molto clamore perché a cadere nella rete dell'organizzazione criminale ci sono stati nomi illustri dello sport e del mondo dello spettacolo, tra cui spiccano i soliti noti: Matt Damon, Toby Maguire e Ben Afflek

Mentre tra i poker player accusati di illecito appaiono i nomi di Justin 'Boosted J' Smith, recentemente condannato alla libertà vigilata, John Hanson, Peter Feldman, Bill Edler, Abe Mosseri e Arthur Azen. 

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