PokerStars non si arrende negli Stati Uniti: la prima poker room mondiale ha deciso di scommettere forte sul mercato a stelle e strisce, nonostante il ban di due anni sancito dalle autorità del New Jersey.
Eric Hollreiser, portavoce di Rational Group (la casa madre), ha annunciato che nel 2013 sono stati pianificati investimenti record per il biennio 2014/2015. Il manager si è dichiarato fiducioso per i futuri investimenti. In particolare, Stars avrà una sua sede per il mercato a stelle e strisce in New Jersey, nonostante al momento non disponga di nessuna licenza.
E’ previsto l’impiego di 300 dipendenti sul suolo statunitense, gran parte dei quali saranno esperti marketing. Rational Group ha deciso di marcare a “uomo” PartyPoker.com che sta scommettendo forte nei nuovi mercati americani: Bwin-Party ha annunciato di voler possedere il 50% delle quote, grazie ad una massiccia campagna promozionale.
L’obiettivo del gruppo dell’Isola di Man è quello di convincere l’ente regolatore statale del New Jersey a rilasciare la licenza da gioco per l’online, nonostante la posizione sia, almeno al momento, compromessa sotto il profilo legale.
Il blocco però non verrà rimosso fino a quando il fondatore Isai Scheinberg non avrà risolto i suoi problemi con il Dipartimento di Giustizia. Proprio per questo motivo è stato delegato un importante avvocato della Grande Mela (ex procuratore generale federale) ed è probabile che – per la prima volta – il boss di Stars si costituisca davanti alla Corte newyorkese.
Eric Hollreiser ha affermato che il New Jersey rimane un obiettivo importante per i prossimi due anni ma la room è pronta ad investire anche in altri stati (New York in primis).
Il portavoce si è rammaricato anche per lo smantellamento dell’Atlantic Club Casinò Hotel di Atlantic City. La chiusura è costata il posto di lavoro a 1.800 persone. PokerStars si era impegnata a ripianare i debiti della storica casa da gioco (stava già finanziando la vecchia società), ma la riuscita dell’operazione era subordinata al rilascio della nuova licenza. Le autorità statali non si sono però lasciate condizionare.
Come noto, l’operazione è saltata, il casinò è stato dichiarato fallito e gli “avvoltoi” ne hanno approfittato: il Tropicana ha acquistato le attrezzature da gioco mentre Caesars si insedierà nell’edificio dal 13 gennaio.