Svolta storica per il poker online americano: lo Stato del New Jersey (tra poche ore inizierà la fase test per le prime piattaforme autorizzate) si è deciso ad aprire il mercato alla liquidità internazionale e permettere alle proprie rooms di operare fuori dai confini USA. I primi rumors sono trapelati nel pomeriggio di ieri e la proposta di legge è in discussione.
Oltre alle licenze ordinarie che sono state appena rilasciate (per il primo step del nuovo mercato), la Division of Gaming Enforcement rilascerà - con ogni probabilità - anche licenze “internazionali” che permetteranno agli operatori di poter accettare gioco in tutti gli stati del mondo dove è permesso giocare a poker.
Nel mirino soprattutto il Vecchio Continente e il Canada, considerando che all’interno degli USA è ancora in vigore l’UIGEA che vieta le transazioni finanziarie (alcune banche non stanno accettando transazioni verso le poker rooms neanche in Nevada).
In base al nuovo progetto, le licenze internazionali avranno un costo di 200.000$ (e il rinnovo annuale costerà 100.000$) e sarà applicata un’aliquota fiscale del 10% sul rake. L’aspetto interessante (e per certi versi rivoluzionario) è che le società potranno vantare un credito d’imposta, nel caso in cui fossero tenute a pagare tasse in altri mercati regolamentati.
In questo modo si creano i presupposti per la formazione di una nuova piattaforma internazionale comune con Italia, Francia, Spagna, Nevada, Delaware e gli altri mercati regolamentati.
Le informazioni dettagliate su questa clamorosa svolta politica saranno presentate in serata dal senatore del New Jersey Raymond Lesniak, l’uomo che più di tutti ha voluto strutturare e disciplinare il nuovo mercato. In questa fase (nei primi giorni saranno svolti dei test solo per alcune ore sulle piattaforme) gli operatori potranno offrire gioco all’interno dello Stato (che vanta una popolazione di soli 8 milioni di persone).