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Vincenzo Morabito: ‘le priorità dei circoli e dei players live’

In questa rubrica abbiamo sempre dato spazio e voce a chi il poker live lo vive sul territorio e conosce pregi e difetti, punti di forza e problematiche. Questa settimana è il turno di Vincenzo Morabito che da anni è uno dei protagonisti della realtà calabrese e non solo. Vincenzo è attivo sia live che online (la sua pagina Facebook PokerLiveItalia è molto seguita), è stato anche presidente di un importante poker club e tournament director al Casinò di Portomaso, a Malta. 

vincenzo-morabito 

Hai una collaborazione stretta con un circolo di Cosenza. Ci puoi parlare di questa tua ultima esperienza? 

Parliamo del River Club: è un circolo che esprime al meglio i valori che rappresentano l’anima del poker live. I gestori - da sempre - cercano il confronto con altre realtà per crescere e migliorare. Hanno ben compreso che il principale interesse di un player è quello di trovare un’ ambiente sano e sicuro in cui poter  esprimersi liberamente, sentendosi tutelato, a proprio agio e con la migliore possibilità di crescita e ritorno in termini di divertimento e opportunità. 

Il target?

Il River è frequentato da giocatori di ogni tipo, dirigenti, professionisti, impiegati, universitari e non manca una forte componente femminile.

Considerando la tua operatività sul territorio, quali sono le tue impressioni sul poker live italiano?

Il movimento in generale attraversa da tempo un periodo critico, ma sono ottimista: reputo che il tenace e costante impegno sul campo degli appassionati, e il grosso seguito che ne deriva, stia creando breccia nel dedalo della burocrazia. 

Sei una delle anime della pagina"PokerLiveItalia” che in poco tempo su Facebook ha catturato l'attenzione di molti internauti. Ci puoi spiegare la filosofia della community?

Ci siamo raccolti attorno a un pensiero comune. Inoltre il gruppo nasce in modo organico dall’esigenza di dar voce diretta a tutti gli operatori e ai giocatori italiani, indipendentemente da interessi commerciali o appartenenza a diverse organizzazioni. E’ un movimento d’opinione, con confronti e scambi di informazioni volontarie. Le informazioni, alla fine dei conti, sono chiare, dirette, attendibili e precise.

Da questo confronto quotidiano d’idee, cosa emerge? Qual è il pensiero comune degli operatori live che vi contattano? E dei players?

Partecipano alle discussioni organizzatori,  giocatori, appassionati, esperti di comunicazione, blogger, grafici, legali, dealer, floormen, direttori di gara, esperti di regolamenti e istruttori, giornalisti, esperti fiscalisti, manager. Da parte di tutti emerge un gran desiderio di veder ricreata una situazione libera, ma regolamentata, con condizioni eque, in cui potersi confrontare al meglio, potendo dare liberamente il proprio contributo, escludendo altre obsolete logiche e strutture.

C’è una filosofia di base che accomuna i vostri utenti? 

Tutti condividono l’idea che il poker live sia sinonimo di sano intrattenimento.  Quasi tutti i club sentono la necessità di condividere le proprie esperienze e di avere puntuali e attendibili informazioni. La maggior parte di loro vede nella condivisione delle idee e nella comunione di intenti, un fattore di crescita sano ed entusiasmante. 

Ma nello specifico, che tipo di informazioni cercano i gestori dei circoli?

Sull’ avvio dell’attività, formazione, aggiornamento, sostenibilità economica, ricerca di nuovi format, comunicazione, logistica, organizzazione stessa, servizi offerti, volontà di  operare entro parametri di legge. Tutte informazioni gratuite.

Cosa faresti per rilanciare il poker sportivo italiano?

E’ importante fare fronte comune affinché la voce degli appassionati diventi unica, forte e corale.