Il gioco dei dadi, "americanamente" conosciuto come “craps”, rappresenta uno dei giochi da Casinò maggiormente iconici ed emozionanti.
Anche se per la maggiore i dadi sono giocati fuori dall’Europa, le trasposizioni cinematografiche del gioco dei craps fanno sì che anche da noi essa sia una disciplina piuttosto conosciuta.
Basti pensare, per fare qualche esempio, a 007, che in “una cascata di diamanti” dà spettacolo al tavolo; a Ocean’s Thirteen, a Casinò di Scorsese, oppure, rispolverando un tratto di italica comicità, a Vacanze in America di Vanzina, con un Jerry Calà “on fire” ai tavoli di Las Vegas.
La storia dei dadi risale all’antichità, ma il gioco come lo conosciamo oggi inizia la sua storia verosimilmente nei saloon del vecchio west dello scorso ‘800, per poi sbarcare nei Casinò a metà ‘900.

In questo Articolo:
Come funziona il tavolo dei dadi?
Il tavolo dei dadi ha una doppia disposizione, cioè sia da un lato che dall’altro la prospettiva resta la medesima. Si può giocare, quindi, sia da destra verso sinistra che da sinistra verso destra, per intenderci.
A bordo tavolo, in zona centrale, siede il cosiddetto “Boxman”, ovvero l’ispettore che monitora il gioco. Al suo fianco nella zona lunga del tavolo, in piedi, si trovano uno o due croupier, deputati a collocare bene le puntate e a pagare le vincite. Al lato opposto del tavolo abbiamo un altro impiegato, lo “Stickman”, ovvero colui che recupera ed allunga i dadi al giocatore con il caratteristico “stick”, quella sorta di lungo gancio di legno.
Come si gioca a dadi?
Ogni volta che qualcuno inizia a giocare (o meglio, a tirare i dadi), in gergo si dice che inizia un “round”. In quel momento, chi tira i dadi assume le vesti del “lanciatore”.
Quest’ultimo comincerà una serie di lanci, serie che si interromperà soltanto quando si verificheranno alcune circostanze per cui i dadi andranno passati ad un altro giocatore/lanciatore.
Quali sono le regole dei dadi?
Il lanciatore deve forzatamente effettuare una puntata sulla cosiddetta “pass line”: questa infatti è la puntata iniziale obbligatoria utile ad iniziare il round di lancio.
I giocatori attorno al tavolo possono scommettere a favore della pass line oppure contro, tenendo presente che se al primo lancio escono un 7 oppure un 11, il tiratore vince l’importo che ha puntato sulla pass line, e con lui tutti quelli che hanno scommesso a favore (e logicamente perdono quelli che hanno puntato contro).
Se esce un 2, un 3 o un 12, perdono tutti quelli che hanno puntato sulla pass line (e risultano vincenti coloro che hanno puntato contro la pass line).
Qualsiasi altro numero costituisce un “punto” e le scommesse restano dove sono, non sono né vincenti né perdenti.
Quando esce un punto, (quindi un 4, un 5, un 6, un 8, un 9 o un 10) uno dei croupier del lato lungo del tavolo colloca un disco (il cosiddetto “buck”) sul tavolo, in corrispondenza del numero uscito. A quel punto, quel numero dovrà nuovamente uscire prima che esca un 7, che diventa il numero che fa terminare il round e perdere tutta la pass line.
Sembra complicato, ma con un esempio ci accorgeremo che in realtà le regole dei craps necessitano solo di un po’ di pratica.
Per fare un esempio, supponiamo che al primo tiro del lanciatore esca un 10. E’ un punto, quindi il croupier appone il buck sul numero 10.
A quel punto, il lanciatore lancia i dadi a ripetizione alla ricerca di un altro 10, e questo prima dell’uscita di un 7 che lo farebbe perdere.
Dovesse trovare un 10, vincerebbe l’importo puntato sulla pass line (e con lui, tutti quelli che vi hanno puntato in precedenza).
Tra un lancio e l’altro, alla ricerca del 10, i giocatori attorno al tavolo possono scommettere continuamente sull’uscita di uno o dell’altro numero.
Infatti, supponendo che il lanciatore, tra un tiro e l’altro alla ricerca del 10, possa tirare ad esempio, un 8, è possibile scommettere sull’uscita di quest’ultimo numero. Questa sarebbe la cosiddetta “come bet”, che, in caso di uscita, paga alla pari (cioè lo stesso importo scommesso). Con l’uscita di qualsiasi altro numero che non sia il 7, del resto, la puntata resta sul tavolo.
Ma le scommesse possibili sono di tantissimi tipi: si va dalle “hard bet” alle “place bet” , con le quali si scommette circa l’uscita di un numero e il modo in cui questo esca (ad esempio, un hard 6 è composto da due 3 e non da un 4 e 2 o da 5 e 1). Le varie opzioni di puntata, comunque, sono ben visibili sul tavolo di gioco.
Resta evidente che più è probabilisticamente complessa la realizzazione di un punto, più alto risulta il payout. Ad esempio, l’uscita di un 2 o di un 12 (che sono in effetti i numeri più rari, perché entrambi frutto di una singola combinazione di dadi, l’1-1 per il 2 e il 6-6 per il 12) pagano 30 volte la giocata.
Lo “slang” dei dadi
Abbiamo già visto i vari termini tecnici, ma un classico del gioco dei dadi è imbattersi (o per bocca dei croupier, o per bocca degli altri giocatori attorno al tavolo) di alcuni modi di dire tipici di questo gioco. Nella cultura dei Casinò americani, infatti, esistono centinaia di idiomi e modi di dire relativi ai craps.
Ricordiamo alcuni di essi:
- Ace Deuce: tirare un 3.
- Any Seven: puntare sull’uscita del 7.
- Boxcars: due 6.
- Easy way: puntare su 4, 6, 8 o 10 con i dadi che mostrano un diverso numero.
- Field Bet: scommessa su 2, 3, 4, 9, 10, 11 o 12.
- Hard way: puntare su 4, 6, 8 o 10 con i dadi che mostrano lo stesso numero.
- Hi-lo: scommettere su un 2 o un 12 al prossimo tiro.
- Little Joe: tirare un doppio 2.
- Seven Out: l’uscita del 7 quando il lanciatore cerca il proprio punto.
- Snake Eyes: un 2.
- Yo-leven: un 11.
- Craps: l’uscita di un 2, un 3 o un 11 al primo tiro.
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