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The star Casinò

Casinò: giocatrice perde A$ 950.000, viene bannata ma lei vuole una seconda chance. Meglio fermarla?

Kim Huyen Tran Nguyen, gambler australiana di origini vietnamite, è al centro di un caso che sta facendo discutere a Sydney. La donna ha perso nel casinò cittadino The Star una cifra considerevole: 950mila dollari australiani, più di 643mila euro al cambio attuale.

La sala da gioco l'ha bannata, molto probabilmente per la forte dipendenza della high roller verso il gioco d'azzardo. Sembra abbastanza evidente che vi sia un problema.

Si tratta di un vero dramma per quella che viene considerata in Oceania un'estetista di successo.

La donna però ha presentato ricorso alla Corte Suprema del Nuovo Sud del Galles (stato australiano) per una revoca del provvedimento. Secondo il suo punto di vista il ban di un anno non è stato ben motivato dal casinò.

Se ci fosse un problema di forte dipendenza della donna verso l'azzardo, forse sarebbe meglio fermarla e aiutarla a risolvere questa addiction.

E' stato impedito l'ingresso a Kim Huyen Tran Nguyen dall'aprile del 2021. Lei però non si dà per vinta e vuole una seconda chance. Sostiene inoltre che la sala da gioco trattiene in deposito i suoi 2.500 dollari australiani.

Il caso legale: l'azione contro The Star Sydney Casinò

La gambler ha ammesso di aver accettato il divieto all'epoca ma di averlo fatto per motivi familiari e per la pandemia scatenata dal Covid-19. In realtà viene il dubbio se si possa trattare in realtà di un'auto-sospensione a seguito delle forti perdite e non di un semplice ban.

Secondo il suo punto di vista The Star ha rilasciato dichiarazioni fuorvianti alla polizia.

Non si conoscono le motivazioni del provvedimento e neanche come la donna sia riuscita a perdere così tanti soldi.

Gli avvocati del casinò hanno chiesto l'archiviazione del caso in tribunale con l'addebito delle spese legali.

I numerosi casi controversi: The Star al centro delle polemiche

Il casinò australiano di Sydney continua a essere al centro dell'ennesimo caso. Nel 2020 la sala da gioco aveva ricevuto una multa record per aver consentito a dei minorenni di entrare. Una 12enne (!) su sorpresa dalla polizia a giocare a un videopoker mentre un altro ragazzino di 17 anni stava giocando sia alla roulette che a poker dopo aver acquistato alcolici. Durante la sua permanenza di 3 ore all'interno della struttura ludica ha avuto 15 iterazioni con il personale. Nessuno gli ha chiesto i documenti d'identità.

Nel 2018, in una sala privata del casinò, un junket di Macao fu sorpreso a mettere pile di denaro in alcune borse: scattò subito una indagine per riciclaggio. Non è una novità per i casinò australiani, connessi con Macao e con i fiumi di denaro (la cui origine è sconosciuta) che arrivano dal mercato cinese.

Nel 2021 invece un dealer di baccarat è stato incriminato dalla polizia e condannato per due anni per aver compiuto una truffa ai danni del casinò per 500mila dollari australiani. Inviava messaggi a un complice rivelandogli quali carte sarebbero dovute apparire al tavolo.

Non è finita: The Star ha citato in giudizio l'high roller Jingang Hu per oltre $12 milioni perché aveva ritirato $13,2 milioni sulla base di un assegno poi rivelatosi scoperto.

Jingang Hu ha rimborsato in parte il denaro incassato ma The Stars sostiene che la sua esposizione sia ancora di 10,7 miioni più 1,3 milioni di interessi e le spese legali. Non c'è pace per The Star casinò.

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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