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Profondo rosso
Tanto tuonò che alla fine piovve. E piovono numeri molto preoccupanti su Las Vegas, come dimostra il bilancio reso noto dalla Commissione Gioco del Nevada. Vero che l'ultimo trimestre ha fatto rialzare la testa in qualche modo alla città, ma le cifre sono lontane anni luce rispetto a 12 mesi fa. Insomma, il 2020 è l'anno orribile per Las Vegas. Pandemia, diffusione del Covid, Lockdown, riaperture a singhiozzo e con ingenti spese per la sanificazione, fino alla mancanza di turisti. Quest'ultima voce è quella che più di tutte pesa sulla passività del bilancio.
Pensare che l'anno si era aperto bene per Las Vegas. Gennaio ha fatto registrare un +5,45% rispetto a 12 mesi prima. Segno positivo anche a febbraio, con un + 3.07%. Già a marzo è iniziata una discesa preoccupante, culminata con la chiusura dei casinò e il conseguente lockdwon: -39,58%. Aprile e Maggio ovviamente la perdita è stata completa essendo la città sigillata a causa della pandemia.
Giugno è stato il mese in cui le case da gioco hanno riaperto, esattamente il 4 giugno. Guadagni per oltre mezzo milione di dollari, ma un pesante - 45,55% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Certo le riaperture hanno smosso un economia ferma, ma niente di paragonabile a quanto succedeva in quel periodo a Las Vegas negli altri anni, grazie soprattutto alle WSOP.
Un trimestre confortante
Dopo le noti dolenti come non mai, Las Vegas ha provato a ruggire nel terzo trimestre del 2020. C'è stata una ripresa, come dimostrano i dati di luglio, agosto e settembre. Nel settimo mese dell'anno, il secondo dopo il lockdown, i dati diffusi dalla Commissione gioco del Nevada mostrano profitti per 756.793$. Il confronto con il 2019 resta impietoso, con un meno 26%.
Agosto fa registrare utili per 743 mila bigliettoni e un -21% rispetto allo stesso mese del 2019. Infine a settembre, sono stati guadagnati 821.132 dollari, il miglior dato da marzo in poi. Il confronto con il 2019 è di un -22,48%, ma sicuramente le case da gioco, a Las Vegas e in generale in Nevada, sono tornate a respirare, dopo mesi in apnea costante.
Il dato complessivo
Sempre secondo il bilancio redatto dalla Commissione Gioco del Nevada, a Las Vegas i casinò hanno perso rispetto al 2019 qualcosa come il 22,50%. Le vendite complessive sono diminuite del 90%, mentre la mancanza di turisti a Sin City incide del 39.20%. Con la pandemia nuovamente galoppante nel Vecchio Continente, i maggiori "fruitori" della città del peccato vengono a mancare.
Il suddetto documento poi allarga il raggio all'intero stato del Nevada. Al 30 settembre 2020 sono stati incassati nei casinò dello stato 4.77 miliardi con il gioco d'azzardo, vale a dire il 37.9% rispetto ai primi 9 mesi del 2019. Facile intuire che tale somma di soldi bruciati, vanno poi a colpire un numero altissimo di posti di lavoro che scompaiono a loro volta.
I numeri dell'MGM Resort
Per capire ancora meglio il danno economico prodotto dalla pandemia, ecco i dati che sono stati resi noti dall'MGM Resort. Tramite il suo CEO, Bill Hornbuckle, il gruppo ha reso noto una perdita netta di 535 milioni nel terzo trimestre. I ricavi netti, fino al 30 settembre 2020, sono stati di 1,1 miliardi di dollari, in calo del 66% rispetto allo stesso periodo del 2019.
Nella sola Las Vegas, i tassi di occupazione nel terzo trimestre sono stati del 44%, rispetto al 92% dell'anno precedente. I ricavi delle camere sono diminuiti del 71%, proprio per l'assenza di turisti. Anche le entrate dei giochi sono diminuite, con slot machine e giochi da tavolo, in calo del 41%. Numeri pesanti, ma che non sembrano preoccupare oltre modo lo stesso CEO:
"Rimaniamo concentrati sulla risposta alla pandemia con protocolli di salute e sicurezza efficaci. Abbiamo modificato il nostro modello operativo per adattarci all'ambiente attuale e stiamo eseguendo le nostre iniziative di crescita a lungo termine, in particolare nelle scommesse sportive negli Stati Uniti e iGaming, dove BetMGM ha acquisito uno slancio significativo"
"Per ottobre, abbiamo emesso ulteriori 750 milioni di capitale, sottoforma di titoli ad un tasso interessante per rafforzare ulteriormente la nostra posizione finanziaria. Nonostante i dati della scorsa primavera, siamo felici di essere aperti e di aver ottenuto buoni incassi nell'ultimo trimestre, pur sapendo che siamo lontani dalle cifre pre-covid. Ma siamo vivi e continuiamo a preservare i posti di lavoro nella nostra azienda".