L'anno prossimo compirà 90 anni, da oltre 60 calca le scene entrando nelle case degli italiani. Oggi, tra le altre cose, Lino Banfi è anche Brand Ambassador di StarCasinò per il gioco responsabile.
Un ruolo inedito per lo showman, attore, presentatore e decano del mondo dello spettacolo italiano. Di recente, il barese più amato d'Italia ha risposto ad alcune domande proprio riguardanti questo ruolo.
Nonostante l'età avanzata, Lino Banfi è ancora un testimonial efficace perché abbraccia intere generazioni. I suoi indimenticabili ruoli negli iconici film della commedia italiana sexy anni '70 e '80 lo hanno reso idolo immortale per un pubblico, soprattutto maschile, che va dai 40 ai 60. Più avanti, invece, alcune popolarissime fiction rai lo hanno reso una sorta di nonno ideale, adorato dalle famiglie italiane.
Lino Banfi testimonial di StarCasinò per il gioco responsabile: "ne sono onorato"
Proprio in ragione di ciò, Banfi è felice e al tempo stesso orgoglioso di poter veicolare messaggi sul gioco responsabile. "Non solo mi fa piacere, ma mi sento onorato che sia stato nominato “Brand Ambassador”. Il titolo mi calza a pennello, lo sento mio. Non solo ho evidentemente saputo interpretare la figura rassicurante del nonno saggio, ma il mio pubblico ha percepito che io sia così nella realtà: un nonno, da poco anche bisnonno, attento e rassicurante e pieno di amore soprattutto nei confronti dei suoi nipoti ma anche di tutti i giovani."
Un ruolo, proprio per questo, anche delicato. Ma che non spaventa l'attore pugliese: "Se la parola “responsabilità” fa parte del nostro DNA, credo di averne in grande misura e proprio per questo ritengo che sia importantissimo, anzi fondamentale parlarne per tutta la sfera che riguarda il gioco. Al quale, teniamolo bene a mente, ci si deve sempre approcciare in modalità “responsabile"", ha detto.
Lino Banfi e il gioco: un aneddoto da "Al Bar dello Sport"
Nel corso dell'intervista, è stato chiesto a Lino Banfi se abbia avuto esperienze o aneddoti riguardanti il gioco, durante la sua lunga carriera. Dalla risposta spunta un racconto inedito: "Ho interpretato molti film con scene che si svolgevano in casinò o sale da gioco. Uno per tutti, molto famoso, è “Al bar dello sport”, che si concludeva proprio al casinò di Sanremo. Spesso è capitato che, finite le riprese, si andasse a giocare. L’ho fatto, divertendomi molto, soprattutto perché mi imponevo un limite: qualche volta ho vinto, altre ho perso. Ma il ricordo è piacevole, perché mi sono divertito. E il gioco, qualunque gioco, deve essere un divertimento, non una rovina economica."
A proposito della sua carriera, che lo ha visto affermarsi fondamentalmente come attore comico, Lino Banfi crede che l'umorismo possa essere utilissimo anche nella lotta al gioco problematico: "Innanzitutto, perché non si può cancellare il gioco dalla nostra vita. Da bambini il gioco è essenziale: ci aiuta a crescere, a conoscere il mondo. Da adulti è fondamentale non perdere di vista l’aspetto ludico della vita, conservare il fanciullo che alberga in noi ci aiuta a viver meglio. E sarei veramente lieto se riuscissi ad aiutare i giocatori a non perdere mai la bussola. A giocare per divertirsi e non per rovinare se stessi e le loro famiglie. Infine voglio rifarmi alla saggezza dei nostri avi latini, che recitavano “Castigat ridendo mores” (Rimprovera con un sorriso). Credo che una risata sia molto più efficace e convincente di un rimprovero."

I consigli di nonno Lino
Infine, Banfi rilascia alcuni consigli, una specie di vademecum per affrontare il gioco nella maniera giusta. Secondo "Nonno Felice", i valori più importanti sono "la dignità personale, gli affetti, il senso di responsabilità nei confronti dei propri cari, della famiglia, dei coniugi, dei figli. Giocare è bello, rilassante, divertente. Però, come tutti i divertimenti, ha un costo. E allora, ripeto, fissiamoci un budget. Come quando organizziamo un viaggio, una cena, un pomeriggio al Luna Park. Finito quello si smette. Pensate che senso di forza vi può dare la decisione di chiudere lo schermo, di girare le spalle a una "macchinetta" o di alzarsi dal tavolo da gioco. E poter dichiarare: “Sono più forte io!""