Las Vegas nel post lockdown
Las Vegas è sicuramente una delle città americane che ha pagato il più alto tributo a livello economico durante il lockdown. La quasi totalità dell'economia locale si basa su Casinò e locali notturni e con la città chiusa per combattere il Covid, c'è stato un crollo totale degli incassi. Impressionante il deserto che attanagliava la città delle luci durante il periodo di aprile e maggio.
Poi dal 4 giugno Las Vegas ha provato a ripartire, non senza difficoltà. A poco a poco i turisti sono tornati nella città del peccato e lo stesso si può dire dei giocatori. Ma sono numeri sicuramente bassi se paragonati allo stesso periodo degli altri anni. Basti pensare a quello che smuovono le WSOP da fine maggio a metà luglio, per rendersi conto dei danni creati dal virus.
I casinò per riaprire hanno dovuto seguire tutte le linee guida imposte dalla commissione gioco del Nevada, salvaguardando la salute di lavoratori e giocatori. Nel frattempo però, gli stessi casinò sono stati costretti a licenziare un numero molto alto di lavoratori, proprio a seguito della crisi prodotta dal lockdown. Persi posti di lavoro e altri sono a rischio con l'avanzare delle macchine self-service.
I Self-Service invadono Las Vegas
Nel post lockdown stanno dominando la scena a Las Vegas le macchine self-service. Dalla prenotazione di un posto al ristorante, alla scelta del menù, fino all'opzione di una camera in Hotel e lo spettacolo notturno nel club più rinomato di Sin-City. Se da una parte può essere una giusta arma per limitare il contatto fra persone in questo momento così delicato e dunque arginare in qualche modo il contagio, dall'altra c'è il rischio concreto che possano saltare altri posti di lavoro.
Secondo gli analisti economici che stanno studiando il fenomeno, c'è stata un'ottima risposta da parte dei turisti per l'utilizzo delle macchine self-service. Molte di esse stanno mettendo a punto nuove app da collegare ai dispositivi personali degli stessi turisti (smartphone, tablet, pc e quanto altro) e nel giro di poche settimane si prevede un boom totale dell'utilizzo di queste apparecchiature.
Se così fosse, molte attività economiche sarebbero portate a ridurre i posti di lavoro, in quanto gli stessi self-service andrebbero a sostituire il lavoro delle persone. E sarebbe una seconda mazzata per il comparto dei lavoratori, dopo il conto salato pagato durante il lockdown in termini di licenziamento. Da parte dei casinò però sono arrivate rassicurazioni a riguardo, giustificando l'introduzione delle macchine self-service come nuove misure di sicurezza per attirare un numero maggiore di visitatori.
Le previsioni per il futuro
A Las Vegas gli analisti iniziano a fare previsioni sul futuro. Previsioni sulle quali però non si può far affidamento al 100%, considerando lo stato di Pandemia e la seconda ondata di contagi che sta colpendo il Nevada. Secondo gli analisti ci sarà una offerta sempre più al ribasso nei prezzi per i turisti nei prossimi mesi. Dunque un calo netto dei costi di accesso ad hotel e casinò, in modo da favorire un afflusso sempre maggiore di persone e turisti.

Il vero test sarà convincere i turisti a visitare la città, soprattutto con il Virus che circola indisturbato. Molti degli hotel più piccoli rischiano di non stare dentro ai costi e per queste attività si prevedono numerose chiusure, con annessi altri posti di lavoro in fumo. Previsioni non proprio rosee. Su un punto concordano tutti gli analisti. Un secondo lockdown delle città, sarebbe la mazzata finale per gran parte delle attività economiche di Las Vegas.