Due avversari rimasti, un montepremi importante e una decisione non facile da prendere al river: vincere i tornei di poker può essere appagante, ma tutt'altro che semplice.
Siamo ad un torneo da 100 dollari su PokerStars, nelle fasi finali di un final table particolarmente duro: hero è un regular competente, ma il suo avversario finora non ha sbagliato una mossa.
Quest'ultimo, chipleader, decide di aprire il gioco da bottone openraisando x2 con uno stack di 68 big blinds. Hero è sullo small blind con k q ed ha 27 big blinds, mentre il giocatore sul grande buio ne ha 13.
"So di poter 3-bettare all-in preflop, visto anche che sta aprendo molto - spiega - ma preferisco flattare in modo da non rischiare di regalare la seconda posizione al giocatore short". Il primo vince infatti 21.500 $, il secondo 15.800 $ ed il terzo 11.900 $.
Flatta anche il giocatore sul grande buio, ed il flop è 9 3 k . I bui checkano, l'original raiser punta poco meno di metà piatto e solo noi chiamiamo.
Il turn è l' 8 , ed entrambi checkano, ma su river j dopo il check di hero il bottone punta 297.500 fiches su un piatto di 433.125. Che fare?
Questa è l'opinione del belga "pablito_21", che prima di tutto parte dal preflop: "Credo che l'all-in preflop non solo sia cEV+ ma anche $EV+, specie se l'opening range del bottone è vicino al 100%. Così facendo facciamo anche in modo che apra con un range più ristretto nelle orbite successive, concedendoci così più spesso di pressare il giocatore corto andando all-in sul suo big blind".
As played, crede che hero avrebbe dovuto puntare al river, e che comunque una volta che checka dovrebbe chiamare: "Penso che puntando potremmo prendere valore da delle coppie peggiori. L'unico aspetto negativo è che KQ sarebbe una buona mano con cui check/callare, in modo da proteggere il nostro checking range. Se non check/calliamo con KQ non abbiamo quasi un c/c range, anche se farlo con una mano come KJ sarebbe ancora meglio, perché blockera più combo nel suo calling range ed in più è messa in una posizione migliore contro il suo valuerange".
Pur pensando che quella size sia preoccupante, "pablito_21" crede che contro un avversario capace non si possa foldare una mano tanto buona come KQ: "Potrebbe checkare al flop con JJ e puntare al turn con mani come QT/T7/KJ, il che significa che alcune combo del suo valuerange sono escluse al river".
Si tratta quindi di un call, a suo avviso, ma non così felice: "Se il bottone si rende conto che quel flop hitta bene il range dei giocatori sui bui, allora non dovrebbe c-bettare con il 100% del suo range, o se lo facesse dovrebbe essere pronto a puntare per tre street con i suoi bluff. Questo significa che contro il suo range con cui punta al flop, checka al turn e betta al river con quella size la nostra mano non è mai mostruosamente avanti".
Linee alternative? Il regular di Bruxelles crede che con le giuste dinamiche si potrebbe pensare di c/pushare il flop (o di check/raisare per chiamare), mentre puntare al turn non sarebbe un'opzione che lui prenderebbe in considerazione.
In ogni caso, hero decide di check/foldare, e quindi non sapremo mai chi dei due abbia fatto la scelta corretta, e soprattutto se le supposizioni fatte sul range del nostro avversario fossero corrette o meno.