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MTT: Jason Koon fa lezione a Phil Galfond

Non capita tutti i giorni di avere l’opportunità di osservare Phil Galfond giocare un torneo di No Limit Hold’em: quando poi a commentare le sue giocate c’è anche Jason Koon, l’occasione è imperdibile.

Questa possibilità è stata resa nota dal loro sito Runitonce.com, che proprio in questi giorni sta compiendo un anno, ed ha quindi reso accessibili gratuitamente alcuni video che solitamente sono disponibili solo per gli utenti abbonati.

Uno di questi vede Galfond impegnato in un tornei di No Limit Hold’em Knockout da 530 $, dove lo statunitense spiega nel dettaglio i propri thinking process, trovandosi coinvolto in diverse situazioni piuttosto interessanti.

Ad esempio, nella mano raffigurata nell’immagine “MrSweets28” decide di flattare da small blind l’openraise a 300 fiches del giocatore sul cut-off, che sebbene su sole 12 mani sta giocando 42/8, ed anche il big blind decide di vedere il flop.

Quando il board recita 2 6 7 , Phil decide di leadare per 666 fiches: “Se fossimo stati in heads-up avrei potuto anche check/callare – spiega – ma visto che su questo flop mi aspetto di essere avanti al range dell’original raiser e che penso di poter far foldare anche il grande buio adesso o nelle street successive, avendo anche un progetto backdoor di colore mi sembra una buona idea”.

Koon sembra essere d’accordo, e precisa: “Anche se difficilmente potrai fare lo stesso con mani come 88 o 99, nel tuo range ci sono i flushdraw, le two pair ed i set. Sicuramente questo board hitta meglio il range del giocatore sul grande buio rispetto all’OR, ma puoi fargli foldare mani come 7x o 6x anche nelle street successive”. Ma non è necessario, perché entrambi foldano al flop.

Un’altra mano interessante si ha quando Galfond decide di difendere in modo loose l’openraise del BTN, che ha una percentuale di steal del 55%, chiamando con k 3 , e check/callando due street su board k 6 4 5 q .

Al river, dopo il check di “MrSweets28”, il suo avversario punta di nuovo metà piatto: “In queste situazioni di solito i giocatori non bluffano mai abbastanza – premette Koon – ma considerando che potresti avere un sacco di draw e che le tue pot odds sono buone”.

Galfond è d’accordo, e rivela: “Nei tornei di No Limit Hold’em, in situazioni analoghe seguo una regola, secondo cui chiamo se il mio avversario può avere nel suo range molte combo che gli danno un gutshot con una carta“. Decide quindi di mettere, e vince contro 9 8

Naturalmente Phil sa bene di non essere uno specialista in questa variante, ma certo quando si ha una mente pokeristica come la sua è difficile pensare di non avere edge in davvero troppe situazioni di gioco: che dire, beato lui…