Tempo di bilanci per Andreas Hoivold, giocatore norvegese che ha partecipato all’ultima edizione del format High Stakes Poker, purtroppo senza particolare successo.
Si è infatti trovato a bruciare il suo unico stack da 200.000 dollari con in mano A-Q ed un board queen high contro Gus Hansen, che dal canto suo aveva floppato una improbabile doppia coppia. Nonostante il river sia stato girato due volte, nessuna delle carte utili per il norvegese si materializzava e così era costretto ad alzarsi, decidendo di non fare alcun re-buy proprio come Phil Hellmuth prima di lui.
Amarezza dunque per Hoivold, che non è riuscito a lasciare traccia nel programma, come invece avrebbe evidentemente sperato. Nonostante questo, Hoivold appare abbastanza soddisfatto, e più rassegnato che altro: “Ho avuto l’onore di prendere parte alla partita di poker più bella che sia mai stata organizzata – ha dichiarato il pro di Ladbrokes – ma al di là della mano in alcune ore di gioco non ho visto carte e non sono riuscito a legare nessun board. In ogni caso, penso che avrei potuto giocare meglio e più aggressivamente”.
D’altro canto, vincere l’EPT di Dortmund – come a lui è accaduto nel 2007 davanti al nostro Cristiano Blanco ed a Sebastian Ruthenberg, che si sarebbe poi rifatto a Barcellona – non è garanzia sufficiente per essere vincenti contro i migliori al mondo di una disciplina tecnica come il cash game, che tanto si differenzia dai tornei.
Nonostante la prova incolore, Andreas non rinnega dunque la sua scelta di essere entrato a far parte del cast, così come non esclude la possibilità di tornare ad High Stakes Poker in un prossimo futuro: “Probabilmente avrò la possibilità di tornarci, se lo vorrò. Il tempo ci dirà se lo farò o meno, e questo dipenderà anche da cosa mi riserverà il poker nel futuro, anche da un punto di vista economico”.
Viaggio a Las Vegas a vuoto dunque per lui? Non proprio, perché come vi avevamo già raccontato è stato proprio grazie a questo viaggio che Hoivold ha conosciuto la dealer che poi è diventata sua moglie.
Non tutto il male vien per nuocere, insomma: basta solo che non gli ricordiate che il matrimonio gli è costato 200.000 dollari…