Antonio Pezzi è stato uno dei protagonisti dell’ultima appassionante edizione dell’Italian Poker Open a Campione, evento che ha registrato 2.339 entries e un montepremi da 1,3 milioni di euro. Un successo organizzativo incredibile. Era da tempo che non si vedevano numeri del genere in Italia. Con lui abbiamo voluto ripercorrere le fasi calienti del suo torneo e chiarire anche alcune polemiche scoppiate sui forum e sui social network sul tavolo finale.
Antonio, complimenti per il tavolo finale a Campione: puoi raccontarci le dinamiche di un torneo così lungo?
Grazie per i complimenti. E’ stato molto impegnativo, anche se, per quelli come me di Milano, poteva essere gestito intelligentemente. Ho giocato il day 1A il martedì, quindi il day 2 venerdì e la maratona vera e propria è iniziata domenica. Non ho quindi risentito della stanchezza delle fasi iniziali del torneo. Riguardo il gioco vero e proprio ho cercato di vincere più piatti uncontested possibili e sono stato particolarmente attento a scegliere gli spot giusti contro gli avversari giusti, riuscendo ad arrivare al tavolo finale con solo tre showdown all in. In due ero sopra ed hanno tenuto e nel terzo ero al 35% ma in steal all in e mi ha chiamato AK. In un torneo con 2.000 e più entries, mi è sembrato davvero un mezzo miracolo aver trovato solo poche situazioni a sfavore e comunque gestibili ed essere riuscito a sopravvivere giocando solo mani uncontested.
Ed il tuo tavolo finale?
Il tavolo finale poi ha una storia a sé. Arrivo short e mi metto in push/fold e studio bene il tavolo che presentava molti giocatori provenienti dall’altro dei due tavoli in zona bolla del final table stesso. Una volta rafforzato il mio stack, avendo eliminato due players, chiamando i loro “All in” con mani monster che non avevo mai visto in tutto il torneo, mi rendo subito conto di essere nel tavolo finale più chiuso della storia.
Hai quindi deciso di mutare le tue strategie?
Decido allora di cambiare marcia e giocare aggressivo con mani molto marginali nei confronti dei giocatori più chiusi, cercando di indebolirli mano dopo mano e di concedere azione sul mio buio a quelli che avrebbero potuto andare rotti nel gioco post flop. Credo di essere stato il giocatore più aggressivo al tavolo ed aver concesso molta azione al gioco, ho rubato il più possibile approfittando dei leak avversari e ciò mi ha concesso di mantenere il mio status di chipleader a lungo.
Proprio per questo l’eliminazione fa ancora più male. Hai qualche rimpianto?
Alcuni players hanno giocato per più di 3 volte colpi da eliminazione e sono sempre risorti, io al primo che mi giocavo (K6 pushato contro QJ che chiama) sono uscito quarto. In ogni caso sono assolutamente soddisfatto della strategia applicata al final table e credo di avere ben poco da recriminarmi.
La svolta del tuo torneo? Una mano particolare? Quando hai capito che potevi fare una bella deep run?
Diverse mani e nessuna in particolare, forse la mano citata prima in cui ero al 35% pushando in bluff a 80 left e quella della prima eliminazione al final table che mi ha dato coraggio e chips.
A seguito del final table sono scoppiate polemiche vivaci. Puoi spiegarci cosa è successo? La tua versione dei fatti?
Quello che è successo è sotto gli occhi di tutti coloro che hanno guardato lo streaming: due giocatori in softplaying fra loro che ogni 5 minuti si alzavano dal tavolo per chiedere ai loro compari con quali mano li tribettavo e gli giocavo contro. Persino i commentatori hanno più volte mostrato le loro perplessità in merito.
Sono state infatti oscurate le carte in diretta… Puoi svelarci come è maturata questa decisione?
Ad un certo punto, stanco di questa situazione, chiedo al tournament director Thomas Kremser se fosse possibile giocare a “porte chiuse” spiegandogli che avrei dovuto rivoluzionare la mia strategia di gioco ogni 30 minuti per lottare contro questa….
E il Tournament Director che provvedimenti ha preso?
Thomas correttamente ha deciso di sospendere la visione delle hole cards in streaming. Certo per il softplaying non si è fatto nulla, ma spero che questo atteggiamento in futuro venga considerato con più attenzione dalla direzione di gara e si prendano provvedimenti per scoraggiarlo.
Sei un utente storico di Assopoker, sei stato e sei consulente di diverse società dell'e-gaming: in tutti questi anni come è cambiato secondo te il gioco, il mercato e il mondo del poker in generale?
Rispondere a questa domanda richiederebbe ben più di un articolo ma provo a esprimere qualche considerazione in merito. Come sai inizio nel 2000 al cash fixed hold’em 1$-2$ e ci metto 6 anni a scalare i livelli fino ad arrivare ad aggredire i tavoli più alti del No limit hold’em, del PLO e dell Omaha hi/low fixed, poi c’è il collasso del sistema americano che esce da buona parte della liquidità internazionale, il caso Full Tilt e la regolamentazione dei mercati concessori. Inutile parlare della preistoria e discutiamo dei .it.
Esatto, ma cosa è successo al mercato italiano?
Era prevedibile, una volta creato il mercato dalle prime rooms, che gli operatori di settore aggiunti avrebbero fatto la lotta al rake back decimando la marginalità del gioco, creando un mercato di sottoskin in continua competizione tra loro nel sottrarsi i best rakers. A questo aggiungiamo la politica poco lungimirante di un management poco preparato. In un mercato di tal fattura non poteva che prendere piede, giorno dopo giorno, l’operatore più competente e performante e dalle spalle più larghe. Inutile sottolineare quanto sia pericoloso un mercato poco concorrenziale.
Vedi una soluzione all’orizzonte? Come è possibile rilanciare il nostro settore?
Le possibilità per competere ci sono ancora, gli strumenti pure, mancano, forse, la volontà e le capacità per farlo. Certo la liquidità condivisa con altri paesi della zona Euro aiuterebbe, ma al momento sembra solo una mera illusione.
La televisione ha dato un grosso impulso alla promozione del gioco ma ora non sta più giocando un ruolo attivo. Come mai?
I format televisivi hanno stancato, sono noiosi e ripetitivi e scompaiono dai palinsesti, si pensi che in determinati momenti avevano share più importanti del calcio. Questo ha sicuramente comportato una flessione importante dei grandi numeri.
C’è stata anche una selezione naturale? Per quale motivo molti grinder hanno lasciato questo game?
Vorrei aggiungere le classiche considerazioni su quanto giocare fuori roll e senza applicarsi con metodo, abbia decretato la scomparsa di buona parte del field e le infinite altre motivazioni che hanno fatto si che le new entries venissero decimate. Colgo l’occasione per salutare tutti gli utenti di Assopoker e ringraziare in particolare coloro che mi hanno seguito.