Vai al contenuto

Joe Cada e la sua vita dopo la vittoria alle World Series of Poker

Joe Cada, il giocatore più giovane di sempre ad aver vinto il Main Event delle World Series of Poker, ci racconta di questi sui primi mesi da campione dopo l’epico trionfo dello scorso novembre.

“Sono successe un sacco di cose da quando ho vinto il Main Event delle World Series of Poker 2009, e forse non me le ricordo neanche tutte. Naturalmente non ho potuto giocare tanto a poker a causa di diversi impegni, ma non me ne lamento troppo. Dopo la fine del torneo sono andato subito a New York insieme al mio agente Dan. Una volta lì ho partecipato al David Letterman Show e sono stato ospite di CNN e CBS. Mi sono visto in prima fila una partita di hockey dei NY Rangers e poi anche un po’ di Wrestling. Per concludere, ho festeggiato alla grande pure il mio compleanno.

Dopo qualche giorno sono partito per Los Angeles, dove ho finalmente trovato un po’ di tempo da dedicare al poker. Mi hanno infatti invitato al PokerStars Million Dollar Challenge con Vanessa Rousso e Daniel Negreanu. Qualche tempo dopo è arrivato invece il momento del Caribbean Adventure e, prima che iniziasse, già pregustavo alcune settimane dedicate solo al gioco.

Devo ammettere che PokerStars sta pian piano trasformando l’evento alle Bahamas in una sorta di mini WSOP, perchè ci sono tornei che partono tutti i giorni ed il Main Event inizia quasi subito, così se si viene eliminati c’è ancora parecchia azione in giro. Tutto sommato sono abbastanza soddisfatto di come ho affrontato il Main Event del PCA. Disgraziatamente mi sono fatto coinvolgere troppo in una mano, dove in realtà sapevo benissimo di essere battuto, e quindi sono uscito nei primi livelli di gioco.

Ho partecipato anche ad altri tornei, come l’AmFar Celebrety Charity Tournament – con gente famosa come Boris Becker, Montel Williams, Nelly, Kelly Rowland e anche Tony Almeida dal telefilm “24” – ed un altro paio dove però non ho avuto alcun risultato. Sono invece andato a premi dove m’interessava maggiormente, cioè nell’High Roller da 25.000 dollari di buy-in. Il filed di partenza era davvero duro, perchè c’erano alcuni dei giocatori più forti del mondo tra i quali: Justin Bonomo, Lex Veldhuis, Daniel Negreanu, Jason Mercier, Elky, Barry Greenstein, Nick Schulman, Dario Minieri e Mike Matusow.

Scopri tutti i bonus di benvenuto

Al Day 1 sono stato abbastanza fortunato da riuscire a chiudere una scala con coppia di 8 quando Jani Sointula aveva 10-10 ed un set preso sul board 7-6-4-9-10. Questi spot sono sempre molto difficili da giocare, ma stavolta mi sono trovato dal lato giusto e, dopo quella mano, ho chiuso la giornata con uno stack di 100.000 chips. Al Day 2 ho iniziato ancora bene e sono arrivato alla fine con 130.000. Alcuni ragazzi avevano stack enormi ma non me ne preoccupavo troppo; le mie chips erano ancora tante e quindi potevo tranquillamente continuare con il mio gioco lasciando che gli altri commettessero degli errori. Al Day 3 ho fatto subito un double-up contro Brett Richey: io ho rilanciato con QQ e Brett mi ha 3-bettato da Big Blind. Visto che di solito gioco molto aggressivo, per lui non era certo facile mettermi su una particolare mano. Sono andato velocemente all-in e lui ha fatto call per 150.000 circa. Aveva 10-10 e, con board liscio, sono salito a 375.000.

L’azione era piuttosto serrata ed il gioco decisamente duro, e difatti senza neanche accorgermene ero già sceso a 200.000. Poi sono riuscito a tornare su fino a 400.000 e di lì a poco è scoppiata finalmente anche la bolla. Una volta a premi il mio unico pensiero era la vittoria finale, ma il mio stack si è invece sgretolato pian piano dopo una brutta serie di colpi: prima ho fatto raddoppiare Matt Marafioti chiamando il suo all-in da short con 10-8. Lui aveva A-10 ed ho perso 50.000. Dopo di che, mi sono trovato coinvolto in un piatto abbastanza grosso contro Brummelhuis e ho dovuto foldare per forza al river dopo che avevo investito circa 100.000 chips. Infine, nell’ultima mano prima della mia uscita, mi sono imbattuto nella mia compagna di squadra Sandra Naujoks: lei ha rilanciato da bottone ed io ho pushato direttamente con A-8. Dopo il call, Sandra ha girato A-9 che mi dominavano completamente e difatti ho chiuso in undicesima posizione. Un buon risultato, comunque.

Il resto del viaggio è stato fantastico. PokerStars ha organizzato le cose davvero in grande ed io, come membro del Team Pro, sono stato trattato come un principe. Ho avuto il piacere di potermi intrattenere con diversi personaggi famosi e neanche adesso riesco ancora a capire perchè loro fossero così contenti di potersi fare delle foto insieme a me. L’unica cosa brutta di questo PCA è che ho perso una sfida su un gigantesco scivolo d’acqua contro l’altro Pro Hevad Khan. Ma lui per queste cose è un mostro, e la mia disfatta è stata ripresa anche dalle telecamere dell’ESPN.

Adesso è il turno di Las Vegas e del North American Poker Tour. Spero di poter concludere qualcosa di buono. Mi piace molto l’idea di questo nuovo circuito di tornei e sono sicuro che avrà molto successo. Un saluto a tutti… magari ci vediamo là!”

MIGLIORA IL TUO POKER CON I NOSTRI CONSIGLI