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Poker e informazione: Cristiano (fa) Guerra al TG1

Lo spezzone del servizio del TG1 con Cristiano Guerra a 'viso occultato'

Iniziare con un "ci risiamo" parlando del rapporto tra informazione generalista e poker non basta più, perchè purtroppo la tendenza è in costante peggioramento. L'ultimo assist per la fiera della disinformazione è stato il blitz della Guardia di Finanza ai danni dell'ormai illustre sconosciuto player del varesino che avrebbe occultato profitti per circa 6 milioni di euro (qui proviamo a tracciarne un identikit).

Se non sorprendono affatto i pressapochismi dei vari servizi televisivi, su carta stampata o in rete della maggior parte delle testate giornalistiche generaliste, in taluni casi si arriva a punte di malafede che non si può non mettere in evidenza e condannare.

Parliamo del servizio del TG1, andato in onda ieri 19 novembre (disponibile a questo indirizzo), che rendeva conto della vicenda del giocatore varesino. Ad un certo punto, dopo aver raccontato dell'occultamento dei guadagni milionari da parte dell'anonimo player lombardo, l'autore dell'articolo annuncia "ma non è l'unico: in rete girano interviste come queste", e manda in onda due spezzoni di una intervista realizzata circa due anni e mezzo fa da Repubblica TV ad alcuni giocatori dell'allora team di Nice Hand.

In questi spezzoni si vedono Federico "gattochef" Iavicoli e Cristiano "crisbus" Guerra con il viso occultato ma estremamente riconoscibili, se non altro dalla voce. L'utilizzo di questi spezzoni è da considerarsi intellettualmente e professionalmente disonesto, in quanto prende e decontestualizza due affermazioni di seri professionisti, accostandone indebitamente l'immagine a quella di un volgare evasore fiscale.

La beffa ulteriore è data dal fatto che quella intervista, risalente al marzo 2009, è tuttora uno dei pochissimi tentativi seri e ben riusciti di fotografare una realtà nuova descrivendola ad una moltitudine che la ignora (guarda il video integrale QUI). Allora la regia occulta era stata di Flavio Ferrari Zumbini, e infatti il taglio dell'intervista non ha mai deviato da binari di oggettività e correttezza. Al collega del TG1 questo non è riuscito altrettanto bene...

Ma la storia potrebbe non finire qui: Cristiano Guerra si è ovviamente risentito per l'utilizzo strumentale delle sue parole e della sua immagine, quest'ultima peraltro potenzialmente danneggiata. Nell'attesa di decidere se agire per vie legali, il pro romano ha diffuso una lunga nota sul suo profilo di Facebook, che non riportiamo integralmente ma solo nella sua parte iniziale:

Sarebbe bello vivere in un paese dove in Tv si facesse INFORMAZIONE basata su fatti reali e verificati. Sarebbe bello se il giornalista, o meglio il GENIO, si fosse almeno documentato sul fatto che stesse mandando in tv le immagini di un SITO LEGALE CONTROLLATO DAL MONOPOLIO STATALE.  Sarebbe bello se potessimo sapere il nome di questo LUMINARE che ha scovato un artigiano MILIONARIO che, casualmente, ha vinto cifre che NESSUNO in Italia e, pochi nel mondo, hanno vinto nella loro carriera.  Sarebbe altrettanto bello poterlo informare del fatto che sui quei 100.000 euro vinti in 4 mesi sono stati pagati allo Stato 32800 euro di tasse indirette oltre alle altre decine di migliaia di euro che sono state pagate, sempre allo Stato, nei mesi che si perdeva [...]"

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Cristiano punta il dito anche contro le immagini di repertorio che inquadrano una fase di un torneo online, con le immagini degli stack milionari dei giocatori (tra cui i fratelli Speranza, ndr) che passano mentre si parla di vincite milionarie (ed evase) al cash game. Questa è una imprecisione "veniale", in quanto non si può ovviamente pretendere che un giornalista si documenti in maniera dettagliata dell'argomento che sta trattando, ma almeno una generica infarinatura che consenta di evitare ridicole castronerie rappresenterebbe una sorta di minimo sindacale per chi fa dell'informazione il proprio lavoro.

Infatti, oltre al ben noto "rumoroso silenzio" del giornalismo generalista sulle problematiche legate al gioco di Stato realmente legato all'azzardo vero e proprio (Superenalotto, gratta&vinci, Win for Life, Lotto etc), l'aspetto più grave e l'avvilente novità risulta la diffamazione di una professione.

Parliamo naturalmente della figura del poker player, trattata genericamente come una categoria di evasori, nella totale ignoranza del fatto che questa stessa categoria da tempo chiede chiarezza normativa riguardo al regime fiscale, oltre al riconoscimento di una figura professionale al pari di tante altre nuove fattispecie lavorative che il mondo di oggi ha creato, e che la nostra società ingessata non può più permettersi di ignorare.

Cosa pensi di questo servizio e dell'atteggiamento dell'informazione nei confronti del poker? Vieni a dire la tua sul nostro forum!

"Assopoker l'ho visto nascere, anzi in qualche modo ne sono stato l'ostetrico. Dopo tanti anni sono ancora qui, a scrivere di giochi di carte e di qualsiasi cosa abbia a che fare con una palla rotolante".
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