Un software d’intelligenza artificiale che potesse competere con i giocatori di poker più forti al mondo, questo è sempre stato l’obiettivo del Computer Poker Research Group all’Università di Alberta a Edmonton, in Canada.
E se finora gli unici risultati di un certo rilievo si erano avuti nella variante Fixed Limit del Texas Hold’em, è invece di questi giorni la notizia che il prodotto di punta del gruppo, il computer Polaris, è già pronto per sfide più importanti, così almeno si legge in un articolo del giornale “The Economist”.
Secondo quanto riportato, Polaris avrebbe fatto passi da gigante anche nella versione No Limit delle partite heads-up, tanto da poter già competere a livello professionistico seppur a stakes bassi. In passato era già stata organizzata una sfida nel Limit con alcuni Pro, come Phil Laak e Ali Eslami, e Polaris si era comportato egregiamente. Ed anzi, l’anno successivo aveva fatto ancora meglio contro un gruppo di altri professionisti, ottenendo tre vittorie ed un pareggio in una competizione che prevedeva 6 match totali.
Ma per ora non si parla di un nuovo confronto con essere umani atto a testare gli ultimi aggiornamenti al software, quindi valutarne l’efficacia non è al momento possibile. Tuttavia ci sentiamo di dire che, vista la fama di cui gode il CPRG, probabilmente la verità non si discosta troppo da quanto effettivamente dichiarato.
Una cosa invece appare decisamente certa: Polaris non verrà mai impiegato in partite di poker online e né verra immesso sul mercato per scopi che vanno al di là della semplice ricerca scientifica, come d’altronde ha ribadito anche Michael Bowling, coordinatore del progetto: “Il fine ultimo del nostro lavoro non è quello di elaborare una macchina in grado di poter vincere a poker ma piuttosto concerne lo studio di un modo di concepire dei computer che siano capaci di prendere decisioni in circostanze difficili, oppure in situazioni in cui le informazioni sono incomplete".