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Sorel Mizzi sul presunto scandalo ghosting: “Sono stato ricattato”

Sorel-MizziStiamo assistendo alla caduta dell’ 'Imper1um' di Sorel Mizzi? Neanche per sbaglio: il pro di Titan Poker è passato al contrattacco contro le accuse che lo vedrebbero coinvolto nell’ennesimo scandalo di multi-accounting e ghosting. Una vicenda ancora tutta da chiarire, ma stanno emergendo particolari inquietanti.

Secondo la versione fornita dal player canadese, la conversazione incriminata in chat con l’amico e collega Steve “thorladen” Weinstein, non sarebbe altro che un collage creato ad hoc da un ricattatore.

Sul Forum 2+2, dove è stato chiuso il thread originario, Sorel Mizzi ha dichiarato: “La conversazione in questione è un insieme di pezzi provenienti da diverse chat con Steve Weinstein ed altri amici, nel corso di un anno. E’ passato molto tempo ma se dovessi indovinare il periodo, i colloqui sono risalenti al 2008 e 2009, quando ero ancora sponsorizzato da Betfair, prima di passare a Titan Poker”.

Il player canadese rivela: A dicembre del 2009, sono stato contattato da un ricattatore che mi ha minacciato, dicendomi che era riuscito a penetrare nel mio pc e a catturare alcune mie conversazioni personali su MSN. Mi ha detto che aveva fabbricato delle prove contro di me. Mi ha chiesto dei soldi. Ho deciso di ignorare completamente le minacce”.

Sarebbe interessante se Sorel Mizzi fornisse prove delle minacce ricevute perché la vicenda sta assumendo contorni sempre meno chiari.  Un ruolo decisivo lo potrebbe però giocare l’altro protagonista della chat Steve “thorladen” Weinstein che sul forum PocketFives ha dichiarato: “Io non sono mai stato coinvolto in questa presunta attività con Sorel e sto collaborando con Full Tilt nell’indagine per fare chiarezza”.

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Le accuse sono pesanti e, come sottolineato in precedenza, al momento le prove fornite sono prive di fondamento. Però lo stesso Sorel Mizzi ha ammesso che alcuni frammenti del colloquio su MSN sono originali. In alcuni passaggi della discussione con Weinstein, emergono presunte violazioni, che se provate, sarebbero molto gravi.

Nella chat pubblicata  (la cui autenticità non è stata provata) sul forum 2+2, Mizzi proporrebbe a Weinstein, l’uso di software per l’accesso remoto a pc come GoToMyPC, PCNow o Laplink. Questi programmi permettono a chiunque di poter utilizzare un computer, da una positazione diversa, senza modificare l’IP originario. In un altro messaggio, Mizzi avrebbe commentato all'amico: “questi programmi rivoluzioneranno il ghosting nel poker e potrebbero essere utilizzati anche per il multi accounting”.

Non esiste però alcuna prova attendibile a supporto della veridicità della chat. Di ccnseguenza, almeno al momento, il presunto scandalo si sgonfia ed è da classificare solo come una manovra diffamatoria nei confronti del campione. Siamo solo alle prime puntate.

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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