Daniel Negreanu nel 2013 è riuscito a centrare uno dei suoi obiettivi principali: laurearsi giocatore dell'anno nei tornei dal vivo, un titolo che aveva già colto nel 2004, ma che oggi ha un sapore diverso.
"Allora avevo sviluppato una strategia avanzata per l'epoca, che faceva sembrare tutto semplice - spiega riferendosi allo small ball - gli altri mi deridevano per questo, ma io continuavo a vincere. A quel punto se ne sono accorti ed hanno preso nota...".
Naturalmente oggi quello appare come il Medioevo del poker, ed è per questo che Daniel trova questo traguardo ancora più importante del braccialetto WSOPE vinto in Australia: "Il gioco si è evoluto molto, e si cominciava a dire che non fossi più competitivo. Io stesso ho iniziato a nutrire dubbi, ma adesso vivo questo risultato come la conferma di far ancora parte dell'elite del poker".

Daniel Negreanu, fiducioso in vista del 2014 (courtesy pokerplayer.co.uk)
Nessuno prima di lui aveva centrato questa doppietta. Certo, va detto che naturalmente non può essere considerato un indice di abilità attendibile, ma il canadese ha sempre dato molta importanza a questo tipo di riconoscimenti, e quindi è disposto ad investire tempo, energie e denaro in modo conseguente per agguantarli.
Fra i molti obiettivi del futuro, non tutti però vivono sotto il cielo di Las Vegas: "Vorrei vincere l'EPT Grand Final di Montecarlo, che rappresenta l'apice del circuito EPT. Quest'anno al tavolo finale mi sentivo a mio agio, mi piace competere per tornei che abbiano un fascino particolare". Ed allora quello è proprio l'evento che cerca.