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High Roller e shot-clock: che ne pensano i giocatori?

Una vecchia e famosa pubblicità recitava: "per molti, ma non per tutti". Certo non si può dire così dei tornei di poker High Roller, vera e propria nuova moda che si sta espandendo un po' in tutti i principali circuiti internazionali. Eventi che quando va bene costano 10.000 dollari (o euro a seconda della location) ma possono addirittura arrivare a 100.000$ o 250.000$.

In questi tornei il livello di spettacolarità è garantito, dato che ci possono partecipare solo i migliori professional poker player, più qualche riccone di turno con la passione per le due carte. Ma cosa ne pensano loro, i protagonisti, dei tornei High Roller?

Il primo a dire la sua, qualche giorno fa, è stato Sorel Mizzi. 'Imper1um' si è chiesto se non si stia assistendo a una vera e propria invasione di questi eventi dal buy-in pesantissimo, come se qualcuno stesse cercando di far finire al verde tutti i giocatori di poker professionisti.

Gli ha fatto eco, giusto ieri, Yevgeniy Timoshenko, che intervistato durante una pausa di gioco agli Aussie Millions ha candidamente affermato la difficoltà, meramente economica, di partecipare a tornei che hanno costi di iscrizione così elevati. Timoshenko ha ammesso che questo sembra essere il nuovo trend del poker live, visto che anche l'EPT Grand Final di Montecarlo avrà il suo High Roller da €100.000.

Nonostante ciò, il player russo ha affermato come per lui sia molto difficile dire di no a manifestazioni del genere, dove però è necessario partecipare solo se ci si sente davvero in forma e solo se si è sicuri di potere esprimere il proprio A-game.

Il player ucraino, ormai cittadino americano, ha poi colto l'occasione per lamentarsi di un altro elemento sempre più comune nei tornei di poker di un certo livello: lo shot-clock. Nell'evento da $100.000 degli Aussie Millions, infatti, è previsto un tempo massimo di 30 secondi per prendere ciascuna decisione.

Timoshenko ha deciso di disertare tale evento proprio perché non ama giocare live con questo tipo di pressione addosso: "Quando affronto un torneo di poker live - ha dichiarato - voglio avere il tempo necessario per pensare bene alle mie mosse, riflettere con attenzione su ogni tipo di decisione che devo prendere".

Non la pensa così, invece, l'ex campione del mondo Jonathan Duhamel, che ha scelto il suo profilo Twitter per palesare al mondo intero il suo amore per lo shot-clock: "È la prima volta che gioco un torneo shot-clock: è il massimo. Gioco veloce = divertimento per tutti, ed è facile pure per i dealer. Tutti i tornei dovrebbero essere così". E voi che ne pensate?