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Alec Torelli è il nuovo guest coach di Pokermagia!

Alec Torelli visto da Lorenzo 'Palo' PasquaNatale e la Befana sono passati da un pezzo, ma dal cilindro di Pokermagia esce un regalo coi fiocchi per i propri affiliati. Ovviamente non si tratta di un coniglio bensì di uno squalo: entra a fare parte della squadra nientemeno che Alec Torelli, fortissimo pro americano con quasi 2 milioni di dollari in vincite live ma soprattutto la fama di giocatore di cash game tra i più temuti al mondo.

Originario della California, il venticinquenne Alec, dopo essersi costruito un ingente bankroll online giocando MTT e cash, prevalentemente con il nickname Traheho su Full Tilt (dove nel 2007 ha vinto il main event delle FTOPS per 288mila dollari), è oggi un vero rounder globale e insegue i big game in giro per il mondo: da Vegas a Macao passando per Londra e Vienna, sedendosi al tavolo con gente del calibro di Daniel "Jungleman" Cates, Sam Trickett, Phil Laak, Tony G e Ole Kristian Nergard, solo per citarne alcuni.

Curioso del mondo e delle sue culture, quando non gioca Alec viaggia senza sosta (visitate il suo blog e ne vedrete delle belle). Proprio durante un recente soggiorno nel nostro paese alla ricerca delle sue radici italiane, è nato il rapporto di amicizia con Assopoker e per naturale conseguenza con Pokermagia. Vediamo che cosa racconta di sé e del suo ruolo da coach extraordinaire.

Ciao Alec, andiamo dritti alla notizia: che farai per Pokermagia?
Innanzitutto ho preparato 5 video in esclusiva per la scuola. Saranno mie sessioni al 10/20 di Pokerstars.com, al 40/80 di Full Tilt ed una sessione di heads-up (Il primo video sarà a disposizione di tutti i visitatori di Assopoker, i successivi saranno caricati su pokermagia.com e accessibili ai soli utenti registrati, nda).
Dopodiché hanno pensato per me il ruolo di guest star coach: significa che farò lezione agli affiliati che matureranno dirito con il free coaching e a quelli che vinceranno delle promozioni, oppure a chi vorrà pagare la lezione in privato. Con l'esperienza che ho, penso di potere insegnare non soltanto a giocare meglio ma a essere un giocatore migliore, differenza che trovo fondamentale.

Chiediamo sempre al player di turno di riassumere la propria storia pokeristica. Tocca a te...
Ho iniziato a giocare assieme agli amici durante l'high school, nei primi anni 2000, una cosa molto comune per i ragazzi americani della mia età. Ho scoperto immediatamente di essere portato e ho fatto soldi sin da subito. La passione mi ha letteralmente divorato: non sono mai stato un asso dello sport e l'aver trovato qualcosa in cui eccellere mi ha dato una spinta enorme.

Hai studiato oppure è tutto talento?
Diciamo che ho naturale talento, ma ho anche approfondito tanto. Ricordo le prime letture divorate: Sklansky, Phil Hellmuth e ovviamente il Super System di Doyle Brunson. E poi ore e ore a discutere con gli amici dal vivo e al telefono.

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Testi da MTT...
Sì, appena avevo iniziato on-line giocavo quelli, e i sit&go. Grazie a piazzamenti importanti e a qualche vittoria mi ero costruito un bankroll velocemente e da lì ho cominciato anche col cash game: battevo molto bene il 2-4 e giocavo talmente tanto che i mio roll è esploso in pochissimo tempo.

Hai capito subito che sarebbe stata la tua professione?
Sì e no. Ho molti interessi, quindi mi ero iscritto all'università studiando marketing ed economia e in un secondo momento addirittura Filosofia e Psicologia. Entrambe le volte però ho mollato perché amo troppo giocare e viaggiare.

Infatti adesso sei un globetrotter, sempre alla ricerca di azione ai tavoli...
Anche qui sì e no. Giro il mondo, è vero, ma non è che giochi ovunque vada e comunque non così spesso. Sono stato sei mesi nel nord Italia, per esempio, e ho giocato poco: WPT, IPT e poco altro. In compenso mi sono dato all'arte del gelato artigianale...  In generale gioco partite molto stressanti, quindi alterno periodi di grinding intenso a settimane o mesi nei quali non tocco né carte né tantomeno il mouse: coltivo me stesso e i miei interessi.

Da come parli pare che tu abbia quasi abbandonato l'on-line...
Gioco molto poco, è vero. Passare giornate intere a clickare sul mouse mi attira molto meno di un tempo. Il poker live mi dà l'occasione per conoscere il mondo e comunque è un tipo di poker che preferisco. Aggiungo anche che il poker on-line è diventato davvero tosto e gli stakes che gioco io (tra 10/20 e 50/100) non sono più così profittevoli.

Quali sono quindi le maggiori differenze tra live e online?
La grande differenza sta negli stack: on-line siamo quasi sempre 100x, mentre dal vivo si può essere estremamente deep e il gioco cambia del tutto. Per non farla troppo lunga direi che nell' online ci vuole una preparazione tecnica a prova di bomba, bisogna saper gestire i bankroll, selezionare bene i tavoli e, a mio avviso, puntare su uno stile chiuso e sulla posizione. Sono insomma skill concrete che si possono insegnare e imparare.

Live invece è tutta un'altra storia, le abilità necessarie attengono una sfera molto più astratta fatta sì di tecnica ma anche di tanta, tantissima psicologia e di attributi legati alla personalità. Per queste ragioni trovo le partite dal vivo più complesse e stimolanti. Passare dall'uno all'altro è molto meno semplice di quanto possa apparire.

Alec Torelli coacherà per Pokermagia sia nel contesto del free coaching sia a pagamento. Oltre al free coaching, Pokermagia propone pacchetti per i grinder che prevedono accordi estremamente vantaggiosi con diverse poker room in termini di rakeback, numerosi benefit e la possibilità di partecipare a grandi promozioni che mettono in palio viaggi e soggiorni in tutto il mondo. Per informazioni, contatto skype: magia.free.grinding

(intervista a cura di Massimo Valz Gris)