È innegabile che il poker e la matematica vadano a braccetto. Senza una preparazione matematica almeno basilare, infatti, nessun giocatore sarebbe in grado di calcolare le percentuali di vittoria allo showdown, gli outs, le odds e via di scorrendo. La matematica è talmente importante nel poker (soprattutto oggi con l'online) che alcuni professionisti si dicono convinti sia l'unico strumento veramente fondamentale per poter vincere con costanza.
Uno dei giocatori più bravi nella parte matematica del poker è Isaac Haxton, considerato da tutti come un "math genius" (l'ultimo a dirlo è stato Dan Cates). Chissà se il team pro di Pokerstars sarebbe stato in grado, dedicandosi a tempo pieno, di dimostrare l'Ultimo teorema di Fermat, enunciato del 1637 del matematico Pierre de Fermant e rimasto "irrisolto" per oltre 300 anni. Un'ipotesi che comunque non dovrebbe far nascere rimpianti a Ike, visto che nel 1994 l'inglese Andrew Wiles ci riuscì per primo e proprio quest'anno incasserà una cifra sbalorditiva come riconoscimento del suo lavoro.
Il teorema nacque dalla mente del francese partendo dalla seguente equazione:
Secondo Fermat non esistono soluzioni intere positive quando l'esponente 2 è sostituito da un numero intero maggiore. Il matematico francese dichiarò di aver trovato la dimostrazione al suo enunciato, anche se non la pubblicò mai. Per 300 anni, tutte le mente più brillanti della matematica provarono invane a dimostrare il teorema.
Solo Andrew Wiles ci è riuscito nell'impresa, e nel suo caso si può dire con certezza che ci ha impiegato una vita intera. Wiles, infatti, si appassionò alla soluzione di questo problema fin da bambino. Rimase affascinato dall'Ultimo teorema di Fermat al punto di dedicare ogni sua energia alla ricerca di una dimostrazione valida e nel 1987 decise addirittura di ritirarsi dalle scene pubbliche (insegnava all'Università di Princeton) per porre fine al suo personale dilemma. Dopo sette anni, nel 1994, trovò finalmente la dimostrazione.
Com'è facilmente comprensibile, la sua fu una soddisfazione immensa. Entrò di diritto nella storia della matematica, come si evince dal fatto che da allora ci si riferisce al teorema di Fermat come teorema di Fermat-Wiles. Ricevette onoreficenze di tutti i tipi (tra cui la prestigiosa Royal Medal inglese) ma la sua non fu soltanto una soddisfazione personale. Due anni dopo la pubblicazione gli fu consegnato il Premio Wolfskehl e 50.000$, anche se il grande riconoscimento in termini monetari è arrivato solo quest'anno, quando ha ricevuto l'Abel Prize dall'Accademia Norvegese delle Scienze e delle Lettere. Si tratta di un premio accompagnato da un assegno da 500.000$.
Le sue dichiarazioni dopo la cerimonia sono risultate cariche di emozione, un aspetto che da un matematico non ci si aspetterebbe: "È eccitante. È l'esperienza per la quale si vive, questa intuizione che improvvisamente ti fa vedere chiaramente tutto ciò che prima è stato così oscuro e frustrante per così tanto tempo".
Grazie alla dedizione che ha messo per gran parte della sua vita nella dimostrazione di un teorema apparentemente indimostrabile (almeno nella sua interezza), Sir Andrew Wiles ha conquistato la gloria eterna e un assegno da 700.000$.