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Il poker e i DJ: i perchè di un grande amore reciproco

Molti giocatori di poker sono festaioli e adorano tutto ciò che è party, dai club alla musica ai dj. Ma anche questi ultimi hanno spesso una particolare predilezione per il giochino, al punto che si potrebbe parlare di un vero e proprio amore corrisposto: quello tra il poker e i DJ.

Non sono pochi i DJ di grido che hanno una forte passione per il giochino, nè i professionisti della consolle che sono diventati buoni - e a volte ottimi - giocatori.

Steve Aoki con Michael Phelps e il poker pro Brad Booth
Steve Aoki con Michael Phelps e il poker pro Brad Booth

AOKI E GLI ALTRI

Nel primo caso impossibile non menzionare Steve Aoki. Lo statunitense di origini nipponiche, tra i più amati e pagati disc-jockey al mondo, non ha mai nascosto una grande attrazione per il texas h0ld'em. Già qualche anno fa vi parlavamo di un heads up speciale con Phil Ivey, ma Aoki è amico di molti altri campioni come ad esempio Antonio Esfandiari. Tuttavia Steve non si ferma all'amicizia, anzi spesso organizza tornei di poker a scopo benefico, chiamando a raccolta amici vip e poker pro.

Un'altra stella di prima grandezza del clubbing mondiale a cui piace il poker è Skrillex, ma anche altri come l'eccentrico Tommy Lee, già fondatore dei Mötley Crüe e marito di Pamela Anderson. Impossibile poi dimenticare Roger Sanchez, autentico "Dio" dell'house music che un paio di anni fa ha deliziato la platea nel party dell'EPT Barcellona.

DA ROONEY A DJ DAVE

Non mancano anche i casi di DJ di professione che si sono trasformati in giocatori di poker. Non parliamo di Coccoluto, Guetta o altri top del settore, ma di ragazzi che si guadagnavano da vivere suonando nei club e hanno scoperto una nuova vita nel poker. Uno dei primi casi in Italia è stato quello di Matteo "Rooney" Taddia, che da DJ ha fatto il salto diventando poker pro a tutti gli effetti. Oggi Matteo ha un po' tirato i remi in barca, ma per diversi anni si è proposto a buoni livelli.

Da menzionare anche un altro dj-producer come Vincenzo "Vinz" Favale e vocalist come Yuri N-Joy e Valerio "Master Enjoy" Cardone, tutti professionisti del clubbing con una spiccata passione per il giochino.

Davide Nutarelli
Davide Nutarelli

Il caso più eclatante di tutti è forse però quello di Davide Nutarelli. DJ di provincia tra la sua Toscana e l'Umbria, "DJ Dave EN" ha letteralmente svoltato grazie al poker. Quasi esclusivamente dedito all'online, Davide è stato uno dei primi italiani a distinguersi su room impegnative come Full Tilt Poker, oltre naturalmente alle varie piattaforme italiane. Negli anni, Nutarelli ha accumulato profitti stellari, che gli sono anche serviti per re-investire nel suo amore originario: la musica. Oggi Davide è infatti anche produttore discografico e alterna la produzione in studio alle serate nei club. Ormai ridotto il suo impegno nell'online, anche a causa di un lifeban che gli impedisce di giocare su PokerStars.it.

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DJ E POKERISTI: LE QUALITÀ IN COMUNE

Ma ci sono qualità in comune, tra il mondo del clubbing e quello del poker? Difficile dirlo, ma possiamo provarci. Sicuramente mixare e far ballare la gente non richiede qualità logico-matematiche importanti, quindi è altrove che vanno cercati eventuali punti di contatto. Avendo avuto a che fare con entrambi i mondi, provo a identificarne tre.

OROLOGIO BIOLOGICO "ELASTICO" - La stragrande maggioranza delle attività umane avviene di giorno, mentre la notte è genericamente destinata al riposo. I ritmi circadiani degli esseri umani sono quindi fortemente legati all'opposizione luce-buio. L'individuo occidentale tende a svegliarsi presto, mangiare-lavorare-mangiare e arrivare alla sera stanco, pronto al riposo per ricominciare una nuova giornata. I DJ e tutti coloro che fanno lavori affini (vocalist, P.R. eccetera) sviluppano invece ritmi del tutto diversi. Per loro la giornata inizia più o meno quando per quasi tutti gli altri sta per finire.

Se pensiamo a un torneo di poker, inevitabilmente pensiamo alla sera o alla notte. Ciò vale per il live ma anche per l'online, dove la maggior parte dei palinsesti parte - e soprattutto finisce - a orari incompatibili con chiunque abbia un classico lavoro "9 to 5". Ne consegue che, nelle fasi cruciali del gioco, chi è abituato a vivere la notte abbia un certo vantaggio in termini di presenza e lucidità. Certo, i momenti topici del gioco provocano rilasci di dopamina che aiutano a rimanere svegli, ma chi non è abituato a certi orari non sarà mai in comfort zone come un vero nottambulo.

PERSONALITÀ - Oltre all'abitudine a rispondere a numerosi stimoli in orari insoliti per tutti gli altri, i DJ hanno dalla loro un'altra componente che torna molto utile al tavolo da poker: la personalità. Si tratta di un elemento imprescindibile nel lavoro di chi sceglie la musica che altri dovranno ballare e che deve saper tenere in pugno una intera folla. Stare in consolle inietta una sorta di "senso di dominio" - delle persone e delle situazioni - impossibile da comprendere se non lo si prova.

Anche in ragione di ciò, l'ego dei DJ non può non essere ipersviluppato e ciò - con i dovuti accorgimenti per tenerlo sotto controllo - diventa oro puro al tavolo da gioco. Prima che di carte, infatti, il poker è una guerra mentale/psicologica.

VISIONE - Non solo, perchè un DJ è abituato a pensare avanti, a saper individuare e indirizzare comportamenti e gusti di una moltitudine di persone. Dalla consolle ci si allena a cogliere il "mood". Quella che una volta si chiamava "scaletta" e oggi si definisce "playlist" è in realtà solo un canovaccio. Il pentagramma di emozioni che un dj decide di regalare al suo pubblico si decide in parte sul momento. Si tratta di un lavoro fatto di studio a tavolino ma che necessita doti importanti di improvvisazione. Come nel poker.

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"Assopoker l'ho visto nascere, anzi in qualche modo ne sono stato l'ostetrico. Dopo tanti anni sono ancora qui, a scrivere di giochi di carte e di qualsiasi cosa abbia a che fare con una palla rotolante".
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