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Domenico Cantore: "vi racconto la mia vittoria allo Spin da 20k"

Abbiamo contattato Domenico Cantore, regular degli Spin & Go che ne ha recentemente vinto uno Spin col Moltiplicatore a €20k.

Ciao Domenico, ben arrivato nella grande famiglia di  Assopoker. Come da copione, la prima domanda che ti vogliamo porre è una sorta di “schema libero”. Dicci tutto quello che ti fa piacere si sappia di te.

Ciao ragazzi il piacere è tutto mio essendo vostro lettore da tempo. Mi chiamo Domenico, ho 26 anni e sono nato a Taranto ma vivo e studio a Torino da qualche anno, mi mancano infatti 2 esami per terminare gli studi in ingegneria informatica al Politecnico.

Gli inizi di Domenico Cantore

So che hai scoperto il poker parecchi anni fa, quando ancora le trasmissioni sul giochino andavano per la maggiore. Cosa ti ricordi di quel periodo?

Il primo incontro con il poker lo ebbi da ragazzino , quando mio padre giocava sporadicamente con i suoi amici storici a casa, ed essendo incuriosito mi iscrissi a Facebook per poter giocare a Zynga Poker tramite il quale imparai le regole mentre alla tv ricordo che guardavo spesso PokerItalia24 , che all’epoca era molto coinvolgente grazie alle telecronache dei Caressa’s e di tutti gli altri, ma è sempre stato solo fonte di intrattenimento, non mi ero infatti mai approcciato allo studio del gioco in se ne tantomeno avevo mai giocato a soldi veri se non i classici 5€ con gli amici durante le vacanze di Natale quando diventai un po’ più grande.

Domenico Cantore

Quando hai cominciato a giocare in modo un pochino più serio?

Crescendo la passione che avevo è stata un po’ rimpiazzata da altro e dai vari impegni che sorgono nel corso della vita di ognuno, a 18 anni poi penso che sia più facile per un ragazzino coltivare altre passioni piuttosto che un gioco di carte.

Il parallelismo con gli sport

Uno degli aspetti che più accomuna il poker ad uno sport come il calcio è che si, è un’attività che può essere svolta da chiunque ne conosca le regole basilari, ma il piacere e la soddisfazione intrinseca che ne riesce a trarre lo spettatore che si limita a guardare ed un player che gioca è significativamente diversa tra chi approccia il gioco come un passatempo da svolgere con gli amici in momenti di noia ed invece il professionista che approccia lo sport con passione, intelletto e riesce ad andare oltre il gioco in se.

Facendo un parallelismo con il calcio ad un occhio poco esperto i giocatori in campo sembrano 22 persone che inseguono un pallone cercando di farsi gol a vicenda, solo i più appassionati riescono a cogliere le varie sfumature e i dinamismi in gioco durante una partita di alto livello, e solo i giocatori stessi riescono a spiegare cosa provano nel praticare l’attività.

Secondo me la stessa cosa vale per il poker: ad una persona inesperta una partita di poker è vista come un’attività ludica il cui esito è determinato soltanto da “come girano le carte”, mentre ad un Player che studia costantemente il gioco, si aggiorna e conosce alla perfezione la teoria che c’è dietro analizzare una particolare mano può affascinare a tal punto da sviscerarla per ore.

Tornando alla domanda principale io sono passato appunto dall’essere un appassionato del gioco senza conoscere la teoria ad essere un Player che lo studia costantemente verso la fine del 2021 credo, quando sono entrato in contatto per puro caso con la scuola di Pokermagia.

Il problema COVID

Che incidenza ha avuto un periodo come il COVID che ha fatto da spartiacque per molti giocatori?

Purtroppo io non ero ancora entrato nella scuola, ma durante il covid con qualche amico a volte organizzavamo degli “Home Games” su Pokerstars tra di noi e ogni tanto capitava che a fine partita chi vinceva aprisse qualche spin and go per passare il tempo ma onestamente non sapevamo nemmeno le regole, immagino come noi altrettanta gente si sia avvicinata al mondo del poker online in quel periodo.

Alla fine arrivarono gli Spin & Go. Come sei giunto ad approcciarti ad una specialità così particolare?

Sono entrato nuovamente in contatto con il poker dopo tanti anni per puro caso mentre guardavo una serie di video nei quali esperti di vari settori raccontavano la propria esperienza e quanto un buon mindset facesse la differenza nel loro campo.

Ero alla ricerca di nuovi stimoli da applicare nello studio universitario ed uno dei primi video fu proprio quello in cui Giuseppe “grazieciao“ Murabito (coach storico di pokermagia dei livelli più alti) raccontava la sua storia, il proprio percorso nel mondo degli spin and go, ed in generale introduceva al mondo del poker l’ascoltatore e questa intervista (che fu l’ultima che vidi di quella serie di video) mi colpí a tal punto da inviare anche io la mia candidatura alla scuola , perché mi aveva sconvolto sapere che nel poker ci fosse così tanta teoria dietro, impegno e margine di miglioramento e così poco invece a livello di gioco d’azzardo.

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I livelli e la determinazione

I livelli che hai scalato in questi ultimissimi anni son partiti, immaginiamo, da una base, Cosa ti è rimasto di quel percorso iniziale?

Mi è rimasta sicuramente la determinazione che avevo all’inizio nell’addentrarmi in questo mondo tutto sommato nuovo per me e nel conquistarmi il mio posto tra i “reg” del livello facendo “a spallate” ai tavoli con persone spesso più grandi e quasi sempre più esperte di me, mentre invece la scintilla iniziale che mi ha spinto a provare quest’avventura con il tempo è mutata in una grande passione e ambizione.

Che ruolo ha avuto, soprattutto nella parte iniziale, la scuola di poker alla quale ti sei affidato per il raggiungimento dei tuoi risultati? E successivamente, invece, che ruolo ha avuto essa nel periodo di massima maturazione del tuo gioco?

Il cambiamento

Sicuramente un ruolo vitale costantemente , io la vedo come se mi avessero dato gli strumenti per andare in guerra e come se non bastasse mi hanno insegnato ad usarli quasi quotidianamente, in pratica mi hanno dato e continuano a darmi tutto ciò che serve ad un player.

Io dalla mia ho sempre ascoltato e provato ed apprendere come una spugna da tutti, infatti ogni coach che ho avuto scalando i livelli ed ogni player con cui ho interagito durante le lezioni in questi anni all’interno della scuola mi ha insegnato qualcosa di diverso da un altro, ed è proprio questo il grande valore di avere un supporto come Pokermagia alle spalle, penso non sia la stessa cosa di “ farsi coachare “ da un unico player esperto o studiare sui solver, ascoltare l’opinione di più esperti in materia ti da un vantaggio incredibile nell’apprendimento, inoltre Pokermagia nell’ultimo anno ci ha permesso di frequentare gratuitamente anche alcune lezioni private di un grande psicologo dello sport e professionista del settore David Pacetta, dimostrando quanto la direzione ci tenga a tutti noi players.

Domenico Cantore: vita privata e tavolo da poker

In precedenza, avevi giocato altre specialità? Cash game, tornei, sit & go?

Onestamente no, giusto una manciata di mtt micro stakes negli anni e un centinaio di spin and go

Un giocatore che massa gli Spin come attività principale, come si rapporta a tutto ciò che gli sta intorno al di fuori del poker? Non si rischia di vivere una vita, passami il termine, alienante?

Se stiamo parlando di un vero professionista immagino che si rapporti come un qualunque professionista si rapporta al proprio lavoro, cioè utilizzando uno scheduling adeguato (sfruttando l’elasticità che offre il poker rispetto ad altri settori), aiutandosi con dei protocolli Pre-game per canalizzare il proprio focus sul poker prima ancora di sedersi alla scrivania e soprattutto delle tecniche di rilassamento a fine sessione per potersi lasciare alle spalle le mani giocate per tutto il resto della giornata senza più pensarci e poter dedicare il resto delle proprie energie a ciò che si preferisce.

Le scorie da eliminare

Effettivamente questa penso sia la skill meno studiata dalla maggior parte dei reg ma per me è fondamentale, in quanto essendo il poker un gioco di informazioni incomplete è fisiologico che il cervello lasci dei “ cicli aperti “ a fine sessione che non ti fanno staccare del tutto se non ti alleni anche in quello.

Per quanto riguarda l’alienazione non penso sia un vero e proprio rischio in cui incorre maggiormente un player di poker rispetto ad un qualunque sportivo o ad un qualunque lavoratore appassionato in ciò che fa, anzi , io penso che il poker sia un gioco che fa del concetto di Balancing il suo fulcro: per proprietà transitiva un Player Professionista che riesce a competere ed eccellere ad alti livelli in un’attività basata sul bilanciamento delle proprie scelte deve necessariamente essere o quanto meno provare a diventare un esperto nel bilanciare anche il resto della propria vita.


Personalmente non mi sono mai sentito alienato, anche perché parallelamente al poker ho tanti altri interessi, studio ed ho una fidanzata da 6 anni con la quale amo trascorrere il mio tempo quindi il poker non rappresenta assolutamente il 100% della mia vita tale da portare ad una sorta di alienazione , in realtà in questo il poker ha un altro vantaggio cioè poter allocare il tuo tempo di lavoro dinamicamente , per me sarebbe molto più alienante ad esempio lavorare nello stesso ufficio con lo stesso team dalle 9 alle 18 ogni giorno per tutta la vita ma per fortuna ognuno è differente e ciò che per me è piacevole per un altro potrebbe non esserlo ovviamente.

Il futuro

In relazione a questo, quanto pensi possa durare la tua “carriera” di pokerista”?

Onestamente non saprei rispondere con precisione a questa domanda ma al momento la mia visione è quella di finire di laurearmi e potermi finalmente dedicare a quello come attività principale, rimanendo sempre aperto a nuove possibilità, inoltre mi piacerebbe prima o poi diventare a mia volta un coach tra qualche anno, quindi vorrei che una parte della mia vita fosse dedicata a questo mondo più a lungo possibile , ovviamente con gli annessi bilanciamenti.

So che hai recentemente centrato uno Spin dal valore monetario molto alto. Vuoi raccontarci questo tipo di avventura, da quando hai aperto il tuo device fino alla mano conclusiva?
 
È stato del tutto inaspettato considerando che avevo aperto l’account su ipoker da 2 giorni soltanto , dopo aver giocato quasi 35.000 spin tra Pokerstars e People’s.

Tre tavoli da non buttare via


Avevo iniziato la sessione solo da una mezz’oretta e stavo ascoltando come di solito faccio nella prima ora di gioco ‘Get Rich Or Die Trying’, l’album d’esordio di 50cent ma appena mi sono reso conto del moltiplicatore ho stoppato la musica ed acceso l’hotspot dell’iPhone in caso di cali di connessione ed ho continuato a giocare su 3 tavoli perché gli altri spin erano quasi terminati , dando ovviamente priorità totale all’action sul principale perché in quei momenti ho pensato che continuare a giocare come sempre mi aiutasse a restare nel flow e a vivere più rilassato lo spin da 20.000€ piuttosto che andare compulsivamente all-in sugli altri due tavoli per chiuderli in fretta , quindi ho giocato serenamente senza alcuna ansia.

I miei avversari erano sconosciuti quindi non avevo alcun dato inizialmente e ne sapevo se fossero reg o meno, ho approcciato lo spin come se fossero due unkwnown guardando attentamente gli show-down e cercando di inquadrare dalla prima mano i loro stili di gioco e le loro velocità nel compiere le azioni , lo spin è durato 55 mani e ben 14 minuti, praticamente il triplo di uno spin normale.


Ho provato ad aggredire molto entrambi gli avversari nella fase 3way facendo leva sul fatto che mi sembrassero un po’ intimoriti dal premio e cercando allo stesso tempo di dare credito alle loro aggressioni, dopo molti livelli di gioco e poche mani giocate postflop sono costretto a chiamare l’all in preflop di SB con Q9o da BB( deepness effettiva 6/7x) e vinco il colpo contro A6o di oppo.

Lo Spin & Go da 20k


Mi ritrovo in HU contro l’altro avversario pari stack 12/13x e gli altri due tavoli erano nel frattempo terminati, alla prima mano mi ritrovo con K9o che dovrebbe essere uno shove preflop da tabella ma per diminuire la varianza essendo certo di avere molta edge contro oppo decido di limp callare l’iso Nai.


flop J53 rainbow, X/X , Turn 9. Oppo betta 2 su piatto di 6.25 , chiamo, river 8 x/x e mi porto al doppio del suo stack quando mi gira AKo .


Seconda mano oppo mi apre 6BB deep e io shovo K7o , lui incredibilmente folda e all terza mano ho 16bb contro i suoi 3 . La mano successiva shova ed io ho il primo dubbio dello spin infatti mi trovo con 94o a decidere se chiamare i suoi 3Bb + 0.2 di ante, in teoria secondo la tabella di Nash è un call ma foldo dopo aver tankato per quasi tutto il tempo che avevo a disposizione.


Quarta mano io K5o shovo per i suoi 4BB ma vince con AQs e torniamo pari stack.


Seguono quasi una decina di shove preflop/fold a vicenda, ultima mano dello spin chiamo l’allin con KTs vincendo contro il suo J8o i 15k del primo posto.


Terminato lo spin ho fumato una sigaretta ed ho avvisato la direzione di Pokermagia della vincita, quindi ho finito la sessione con un’altra 20ina di spin, ho fatto partire il prelievo e poi sono uscito a cena.

"C'è chi pensa che sia impossibile prendere parte a tutti i tavoli finali dei tornei a cui si partecipa. Questo è vero per tutti. Tranne per chi li racconta".